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Alcuni studi recenti sembrano mostrare l’esitenza di un legame alquanto sorprendente tra l’assunzione di cibi iper-calorici e l’insorgenza della depressione.

Che i cibi iper-calorici siano alla base di vari disturbi e malattie che contribuiscono ad indebolire l’organismo umano è un fatto ormai confermato da lungo tempo. Disturbi cardiocircolatori, diabete, obesità: questi sono solo alcuni degli effetti negativi che possono derivare da un’assunzione eccessiva di determinati cibi considerati dei veri e propri killer in determinate situazioni.

Eppure sono gli stessi cibi iper-calorici a venire in soccorso di quanti si sentono in preda alla depressione, spesso considerati dei veri e propri “comfort food”, cibi di conforto che nell’immaginario collettivo solitamente aiutano a sentirsi meglio quando tutto sembra andare per il peggio.

In effetti, la connessione tra cibi iper-calorici e depressione esiste ma le cose non stanno esattamente come si è portati a pensare. Almeno questo è quanto si stanno apprestando a dimostrare alcuni scienziati affiliati al Centro di Ricerca e alla Facoltà di Medicina del Centro Ospedaliero dell’Università di Montréal (RC-CHUM).

Da quanto emerso da studi recenti, infatti, il legame tra depressione e cibi iper-calorici sarebbe basato su di un principio completamente opposto a quello da cui si parte solitamente: non solo, quindi, i cibi iper-calorici non aiuterebbero affatto a sconfiggere la depressione ma, anzi, sarebbero proprio questi la “causa scatenante” che porta all’insorgenza di comportamenti di tipo depressivo.

Il consumo di cibi ad alto contenuto calorico, infatti, innesca all’interno del cervello tutta una serie di reazioni chimiche simili a quelle notate in corrispondenza dell’assunzione di droghe. La depressione insorge una volta innescatasi la fase che si può definire “di astinenza”.

Le ricerche effettuate dagli scienziati si sono, quindi, poste come obiettivo quello di dimostrare come questi meccanismi vengono attivati.

Dopo aver nutrito alcuni topi con tipi di cibo differenti, gli scienziati hanno osservato il modo in cui i vari alimenti influiscono sull’organismo e in particolare sul comportamento degli animali. E’ stato, così, possibile notare come i topi nutriti con cibi iper-calorici iniziassero ad evitare gli spazi aperti rifiutandosi addirittura di fuggire quando veniva data loro questa possibilità: si tratta, quindi, di un comportamento chiaramente ansioso e depressivo che i topi nutriti in maniera differente non hanno manifestato.

L’alterazione registrata in questi esemplari a livello di comportamento è accompagnata da un’alterazione dell’aspetto fisico del cervello stesso, in particolar modo per quanto riguarda la molecola CREB. Si tratta di una sostanza che controlla l’attivazione dei geni coinvolti durante l’attività cerebrale nonché la funzione della memoria: questa molecola è risultata più attiva nel cervello dei topi nutriti con cibi iper-calorici.

Sempre in merito a questo studio, è stato rilevato che i topi nutriti in maniera altamente calorica hanno presentato livelli più elevati di corticosterone, un ormone tradizionalmente collegato allo stress.

Articolo di Riferimento

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22508336

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