3.50 avg. rating (71% score) - 4 votes

L’assunzione di determinati farmaci antidepressivi SSRI come il citalopram sembra avere ripercussioni negativi sul ritmo cardiaco : alcuni ricercatori di Boston sembrano, però, essere sulla buona strada per un eventuale rimedio a questi effetti collaterali.

Alcuni ricercatori hanno scoperto una relazione tra il citalopram e due altri antidepressivi e il prolungamento dell’intervallo QT corretto (QTc), ovvero uno degli indicatori del rischio di aumento di aritmia ventricolare.

Gli altri due antidepressivi presi in considerazione dai ricercatori sono l’escitalopram, un altro inibitore selettivo della ricaptazione della serotonina (SSRI) come il citalopram, e un antidepressivo di tipo triciclico noto come amitriptilina.

L’equipe del Dr. Roy Perlis del Massachusetts General Hospital di Boston non ha riscontrato questo tipo di relazione tra l’intervallo QTc (corretto) e altri farmaci antidepressivi di tipo SSRI o triciclici. Il bupropione, invece, é stato associato ad un accorciamento degli intervalli QTc corretti.

Gli autori dello studio in questione fanno notare che al momento é ancora presto per pensare di prescrivere un elettrocardiogramma di routine per tutti i pazienti in cura con determinati antidepressivi. Secondo i ricercatori rimane comunque importante, a seguito di questi risultati, fare attenzione alla classe di farmaci prescritti per ridurre il rischio di eventuali aritmie cardiache.

Già nel 2011, il citalopram era stato messo in discussione dalla Food and Drugs Administration (FDA) a causa dell’associazione riscontrata fra l’assunzione di alte dosi del farmaco ed il prolungamento dell’intervallo QT e torsioni di punta. In quel caso, la FDA decise di stabilire una dose massima giornaliera pari a 40 mg di citalopram, inserendo nella lista degli effetti collaterali la sindrome congenita del QT lungo. Nonostante la FDA sia tornata sui suoi passi lo scorso anno, cancellando questo effetto collaterale, l’agenzia ha preferito sconsigliare il citalopram alla popolazione affetta da questo tipo di disturbi, portando la dose massima del farmaco a 20 mg per determinati gruppi, quali i pazienti al di sopra dei 60 anni e quelli in cura con l’inibitore del citocromo P4502C19.

Il Dr. Perlis e i suoi colleghi ricercatori si sono dedicati allo studio della relazione tra gli antidepressivi e l’intervallo QT nella popolazione clinica generale, servendosi degli archivi medici all’interno del sistema Partners HealthCare che comprende le strutture del Massachusetts General Hospital e del Brigham and Women’s Hospital nonché alcune cliniche di day-hospital.

Lo studio ha preso in considerazione 38 397 adulti dell’età media di 58,3 anni, che tra il febbraio 1990 e l’agosto 2011 si sono sottoposti ad un elettrocardiogramma tra i 14 e i 90 giorni successivi alla prescrizione di un antidepressivo o di metadone, noto a sua volta per la sua caratteristica di prolungare l’intervallo QT.

In media, il 20,4% dei pazienti ha mostrato un intervallo QTc anormale o elevato, pari o superiore ai 451 millisecondi per gli uomini e pari o superiore ai 471 millisecondi per le donne. Questa percentuale si é mantenuta costante per tutta la durata dei trattamenti presi in considerazione per la ricerca.

Anche in seguito all’adeguamento di variabili di tipo clinico e demografico é stato possibile notare come un aumento delle dosi di citalopram, escitalopram e amitriptilina fossero associate ad un prolungamento dell’intervallo QT, mentre un aumento delle dosi di bupropione era associato ad un accorciamento di questo intervallo. Secondo gli autori dello studio, però, le dimensioni dell’effetto rimangono irrisorie.

Gli antidepressivi che non hanno mostrato lo stesso tipo di associazione includono la fluoxetina, la paroxetina, la sertralina cloridrato, la duloxetina (nota sotto il nome commerciale di Cymbalta), la mirtazapina, la nortriptilina e la venlafaxina.

Lo studio di un sottoinsieme di 467 pazienti sottoposti a diversi elettrocardiogrammi a seguito dei cambiamenti di dose di citalopram ha mostrato come un aumento da 10 a 20 mg giornalieri di questo farmaco comportasse un aumento medio dell’intervallo QT corretto di 7,8 millisecondi. Un aumento da 20 a 40 mg ha portato ad uno sbalzo di 10,3 millisecondi nell’intervallo QT corretto. L’aumento della dose di bupropione da 100 a 200 mg, invece, ha portato ad una diminuzione dell’intervallo QT corretto pari a 19,2 millisecondi.

Questa ricerca é stata, quindi, in grado di mostrare ai suoi autori come il bupropione, grazie alla sua capacità di accorciare l’intervallo QT, potrebbe servire in futuro da trattamento per quei pazienti parzialmente ricettivi al citalopram evitando così di ricorrere ad un aumento di dose del farmaco.

Tra i limiti della ricerca, gli autori hanno inserito la mancanza di randomizzazione dei trattamenti e delle dosi, così come il fatto che l’esecuzione di elettrocardiogrammi non sia normalmente di routine per i pazienti che si sottopongono ad un trattamento di tipo farmacologico della depressione.

Fonte: http://www.bmj.com/content/346/bmj.f288

3.50 avg. rating (71% score) - 4 votes