Terapia della Depressione
Gli SSRI hanno meno effetti collaterali antimuscarinici dei triciclici e sembrano meno cardiotossici in caso di sovradosaggio. Perciò, sebbene non siano più efficaci, sono da preferire nelle situazioni in cui vi sia un rischio maggiore di sovradosaggio intenzionale o dove la presenza di altre condizioni precluda l’uso di molecole diverse. Gli SSRI sono da preferire agli antidepressivi triciclici in caso di diabete.
Anche gli SSRI, tuttavia, hanno alcuni effetti indesiderati tipici: sono frequenti sintomi gastrointestinali come nausea e vomito e sono stati riportati disturbi emorragici.Nei pazienti con depressione grave ricoverati in ospedale e in quelli in cui sia fondamentale ottenere un effetto massimale, i triciclici possono essere più efficaci degli SSRI o degli IMAO. Nella depressione maggiore da moderata a grave la venlafaxina (a dosi di 150 mg o più) può essere più attiva degli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina. Nei casi molto gravi è indicata la terapia elettroconvulsiva.
Gli IMAO possono essere più efficaci dei triciclici in pazienti non ospedalizzati con depressione atipica. La terapia con questi farmaci va iniziata sotto controllo specialistico.Sebbene l’ansia sia spesso presente nella malattia depressiva e possa costituire il sintomo di presentazione, l’uso di antipsicotici o di ansiolitici può mascherare la vera diagnosi. Ansiolitici e antipsicotici dovrebbero quindi essere usati con cautela nella depressione, ma sono utili come trattamento adiuvante nei pazienti agitati.
L’iperico o erba di San Giovanni (Hypericum perforatum) è un rimedio fitoterapico non registrato che si è diffuso come trattamento della depressione lieve. Tuttavia, le preparazioni di iperico possono indurre enzimi coinvolti nel metabolismo dei farmaci, con una serie di possibili interazioni importanti. La quantità di principio attivo può variare molto tra le differenti preparazioni e il passaggio da una all’altra può cambiare il grado di induzione enzimatica. Inoltre, quando un paziente sospende l’assunzione di iperico, le concentrazioni dei farmaci che interagiscono possono aumentare, con il rischio di intossicazione. Non si devono somministrare antidepressivi insieme all’iperico per il rischio di interazioni.
Gestione del Trattamento
All’inizio del trattamento antidepressivo i pazienti devono essere visitati ogni 1-2 settimane. Si deve continuare il trattamento per almeno 4 settimane (6 negli anziani) prima di valutare l’efficacia.
In caso di risposta parziale, si deve prolungare per altre 2 settimane (continuare fino a 9 settimane negli anziani). Dopo una remissione il trattamento va mantenuto per almeno 4-6 mesi (circa 12 mesi negli anziani).
I pazienti con storia di depressione ricorrente dovrebbero continuare una terapia di mantenimento per almeno 5 anni o a tempo indefinito.
Il litio è utile come terapia di mantenimento di seconda linea. La combinazione di 2 antidepressivi può essere pericolosa e trova di rado giustificazione (tranne che sotto controllo specialistico).
Sospensione dei Farmaci Antidepressivi
Se viene sospeso bruscamente un antidepressivo (in particolare un IMAO) dopo una somministrazione regolare di 8 settimane o più, possono comparire sintomi gastrointestinali come nausea, vomito e anoressia, accompagnati da cefalea, stordimento, brividi, insonnia e talvolta ipomania, ansia/panico e irrequietezza motoria estrema.
La dose va ridotta in modo graduale in un arco di tempo di 4 settimane o in periodi più lunghi se emergono sintomi da sospensione (6 mesi se i pazienti hanno assunto l’antidepressivo come terapia di mantenimento a lungo termine).
Gli SSRI sono stati associati a una specifica sindrome da sospensione.
Fonte: www.guidausofarmaci.it
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