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La depressione è la causa principale di malattie legato alla salute mentale e può essere ridotta dall’attività fisica, ma la relazione dose-risposta tra attività e depressione è incerta.

In base a risultati di parecchi studi sappiamo che l’attività in fisica in genere si associa ad una diminuzione del rischio di manifestare la depressione.

Lo studio meta analitico

Per quantificare meglio tale associazione è stata realizzata una meta-analisi di 15 studi osservazionali, con un campione complessivo di 190.000 partecipanti, che sono stati seguiti per periodi di tempo molto differenti, da 3 fino a 25 anni.

Le attività fisiche che sono state monitorate hanno mostrato grandi variazioni di qualità, ma queste differenze sono state riflesse in una singola misura utilizzando una unità di misura stadard definita come “MET marginali settimanali“, che sono definiti come qualsiasi consumo calorico che si verifica durante i momenti in cui le persone non lavorano o quando stanno facendo cose che contribuiscono al loro benessere.

Ad esempio, passare un’ora a camminare velocemente equivale a consumare 3 mMET.

È stato anche possibile valutare gli effetti dell’attività fisica sul rischio di avere depressione, sia attraverso le dichiarazioni dei partecipanti che attraverso un questionario progettato per lo screening per la depressione.

Risultati

Questa revisione sistematica di 15 studi prospettici ha mostrato un’associazione curvilinea inversa tra attività fisica e depressione incidente. Gli adulti che rispettavano le raccomandazioni sull’attività fisica (equivalente a 2,5 h/settimana di camminata di passo sostenuto) avevano un rischio minore di depressione, rispetto agli adulti che non svolgevano alcuna attività fisica.

Confrontando i partecipanti che non hanno svolto durante il follow-up alcuna attività fisica misurabile, quelli che hanno realizzato almeno 4.4 mMET (ad esempio mediante una camminata veloce di 1.5 ore settimanali) hanno presentato una diminuzione del 18% del rischio di depressione.

Da un punto di vista di eventuali altri benefici, si è visto un effetto positivo solamente quando il consumo energetico è stato superiore a 8.8 mMET.

I risultati della meta-analisi coincidono con quelli di altri studi effettuati sul rapporto tra benefici cardio-vascolari o qualità della vita ed attività fisica in genere: benefici che sono maggiori per coloro che intraprendono un’ attività fisica partendo da una condizione di inattività.

Confondenti e cause

Gli studi esaminati dalla metanalisi erano di tipo osservazionale, per cui possono esserci delle spiegazioni alternative (ad esempio i soggetti con meno tendenza alla depressione possono essere quelli più motivati ad esercitare attività fisica), ma le spiegazioni fisiologiche di un’ associazione causale sono plausibili: come la attivazione da parte del movimento di sistemi neurotrasmessi, una risposta di tipo anti-infiammatoria e le implicazioni sociali favorevoli che una tale attività implica).

Conclusioni

Questa revisione meta analitica delle associazioni tra attività fisica e depressione suggerisce significativi benefici per la salute mentale derivanti dall’essere fisicamente attivi, anche a livelli inferiori alle raccomandazioni di salute pubblica.

Gli operatori sanitari dovrebbero quindi incoraggiare qualsiasi aumento dell’attività fisica per migliorare la salute mentale.

Fonte:

Pearce M, Garcia L, Abbas A, Strain T, Schuch FB, Golubic R, Kelly P, Khan S, Utukuri M, Laird Y, Mok A, Smith A, Tainio M, Brage S, Woodcock J. Association Between Physical Activity and Risk of Depression: A Systematic Review and Meta-analysis. JAMA Psychiatry. 2022 Jun 1;79(6):550-559. doi: 10.1001/jamapsychiatry.2022.0609. PMID: 35416941; PMCID: PMC9008579

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