Coronavirus e disturbi neurologici
Il coronavirus può causare disturbi neurologici a lungo termine? Uno studio ha esaminato questa ipotetica relazione.
Il coronavirus può causare disturbi neurologici a lungo termine? Uno studio ha esaminato questa ipotetica relazione.
Sintomi cognitivi dipendono da cambiamenti nel cervello o rappresentano sintomi di una malattia degenerativa? Alzheimer e sintomi cognitivi.
Quale relazione tra sedentarietà e demenza? La lettura di un libro o l’uso del computer sono una fonte di stimoli per il cervello.
Negli ultimi anni si è assistito allo sviluppo di nuove ipotesi sulle malattie neurodegenerative. I ricercatori dell’UVA Health di Charlottesville, in Virginia, hanno scoperto una proteina specializzata, chiamata chinasi. Questa proteina regolerebbe il modo in cui il sistema immunitario risponde ai sintomi del morbo di Alzheimer (MA) e della Sclerosi Multipla (SM). Nello specifico, la molecola studiata controlla l’attività delle cellule cerebrali note come microglia molto importanti per la salute
I dati relativi alla demenza sono in aumento. Alcuni comportamenti possono causare una maggiore rischio. Legame alcol e demenza.
Alcuni recenti studi sembrano dimostrare un’interessante associazione tra l’assunzione di beta-bloccanti e la diminuzione del rischio di Alzheimer e demenza senile nelle persone anziane affette da ipertensione.
Da qualche tempo era nota la relazione tra la depressione e le cadute di cui sono spesso vittima i pazienti anziani. Uno studio australiano ha finalmente confermato l’importanza di questo legame consentendo un programma di prevenzione mirato al riguardo.