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In un mondo sempre più consapevole dei cambiamenti climatici e dei loro effetti devastanti, emerge una nuova preoccupazione: l’ansia climatica.

Un recente studio pubblicato su BJPsych Bulletin, a cura di Joseph Dodds dell’University of New York a Praga e dell’Anglo-American University, esplora questo fenomeno emergente.

Questo articolo analizza lo studio, esplorando il suo scopo, i metodi adottati e i risultati ottenuti, nonché le possibili ripercussioni sulla vita quotidiana delle persone.

Presentazione dello Studio

Joseph Dodds, nel suo studio affronta il crescente fenomeno dell’ansia climatica. Dodds è un noto psicologo e accademico, affiliato a prestigiose istituzioni educative.

Il suo lavoro si concentra sulle dinamiche psicologiche che stanno dietro la preoccupazione per il cambiamento climatico in particolare delle erisposte psicologiche al cambiamento climatico con quelle alla pandemia globale di COVID-19, offrendo spunti per comprendere meglio come le persone reagiscono a questo problema globale.

Il team di ricerca include colleghi della Czech Psychoanalytical Society e dell’Anglo-American University.

Scopo dello Studio

Lo scopo principale dello studio di Dodds è esplorare in profondità il concetto di ansia climatica, indagando come questa forma di ansia si manifesti e interagisca con altri aspetti della salute mentale.

L’obiettivo principale dello studio è stato quello di esaminare come l’ansia climatica giochi un ruolo fondamentale nella psicologia del cambiamento climatico.

Dodds mira a stabilire un parallelismo tra l’ansia climatica e le reazioni psicologiche alla pandemia di COVID-19, fornendo così un quadro più ampio per capire le reazioni umane ai grandi eventi globali.

In particolare, si è cercato di capire perché, nonostante la consapevolezza crescente, ci sia ancora una mancanza di azione significativa contro il cambiamento climatico.

Lo studio ha anche esplorato i diversi tipi di ansia climatica, sia nel contesto clinico che al di fuori, e le strategie di difesa ad esse associate.

Metodi

Nel suo studio, Dodds adotta un approccio analitico, esaminando diversi tipi di ansia climatica e le relative difese psicologiche.

Attraverso un’analisi dettagliata, cerca di differenziare tra le reazioni adattive e quelle maladattive all’ansia climatica.

Questo metodo consente una comprensione più profonda delle diverse modalità con cui le persone affrontano le preoccupazioni legate al cambiamento climatico.

Risultati

I risultati dello studio di Dodds rivelano una complessa interazione tra ansia climatica e altre emozioni come il lutto e la rabbia.

Viene fatta una distinzione chiara tra le reazioni adattive e maladattive all’ansia climatica. Inoltre, lo studio evidenzia come l’ansia possa essere sia un fattore motivante che paralizzante, a seconda di come viene gestita individualmente e collettivamente.

Sono stati identificati due tipi principali di ansia climatica: le paure ‘apocalittiche‘ (paura della morte, dell’annientamento e dell’estinzione) e i sentimenti complessi legati alla perdita, al lutto, alla dipendenza e al senso di colpa.

Le scoperte di Dodds hanno implicazioni dirette sulla vita quotidiana delle persone.

Affrontare l’ansia climatica a livello individuale e collettivo può portare a un approccio più sano e proattivo nel gestire le preoccupazioni legate al cambiamento climatico, migliorando così il benessere psicologico e contribuendo a un futuro più sostenibile.

Cosa ne penso
Dalla prospettiva di uno psichiatra psicoanalista quale sono, i risultati dello studio di Dodds sull’ansia climatica rivelano una profonda interazione tra il benessere psicologico e la percezione del cambiamento climatico.

Questa ansia non è solo una reazione emotiva, ma rappresenta anche un importante indicatore delle nostre difese psicologiche e della nostra capacità di adattamento di fronte a minacce globali.

Comprendere l’ansia climatica può fornire strumenti vitali per sviluppare strategie terapeutiche e politiche pubbliche che non solo affrontino il cambiamento climatico, ma migliorino anche la salute mentale collettiva, guidando così verso un futuro più resiliente e sostenibile.

Conclusioni e Possibili Scenari

In conclusione, lo studio di Dodds apre la strada a nuovi scenari nel campo della psicologia ambientale. Una migliore comprensione dell’ansia climatica potrebbe portare a un cambiamento nel modo in cui affrontiamo il cambiamento climatico, sottolineando l’importanza di considerare la salute mentale come parte integrante della risposta globale a questa sfida.

Gli esperti suggeriscono che l’approccio non dovrebbe essere quello di eliminare l’ansia climatica, ma piuttosto di supportare individui e comunità nel costruire ‘contenitori’ forti per esprimere ed esplorare le emozioni senza esserne sopraffatti.

Fonte: Dodds J. The psychology of climate anxiety. BJPsych Bull. 2021 Aug;45(4):222-226. doi: 10.1192/bjb.2021.18. Erratum in: BJPsych Bull. 2021 Aug;45(4):256.

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