Effetto della Tolleranza Farmacologica
Dopo aver assunto una benzodiazepina o un farmaco-Z per diverso tempo ogni singolo giorno, il corpo e il cervello umano iniziano ad abituarsi al farmaco in questione, arrivando in molti casi a far perdere efficacia alla medicina stessa. La dose iniziale, quindi, si rivela inefficace costringendo il paziente ad assumere una dose maggiore. Presto anche la dose aumentata perderà di efficacia rendendo necessario un ulteriore aumento di dose e così via. Questo effetto è noto con il nome di tolleranza.
Dipendenza da Benzodiazepine
E’ possibile sviluppare una dipendenza alle benzodiazepine o ai farmaci-Z quando questi vengono assunti per un periodo superiore alle quattro settimane: ciò significa che se l’assunzione di questi medicinali viene interrotta in maniera improvvisa possono insorgere dei sintomi causati dall’astinenza portando il paziente ad aver bisogno del farmaco per potersi sentire di nuovo “normale”. Di seguito trovate elencati alcuni tra i sintomi causati dall’astinenza:
sintomi di tipo psicologico come ansia, depressione, attacchi di panico, strane sensazioni, incubi, allucinazioni, malessere generale e il senso di trovarsi al di fuori del proprio corpo. In rari casi può verificarsi un vero e proprio tracollo mentale di tipo psicotico.
sintomi di tipo fisico quali sudorazione eccessiva, insonnia, mal di testa, tremori, nausea, vertigini, palpitazioni, spasmi muscolari, ipersensibilità a luce, suoni e sensazioni tattili. In rari casi il paziente può essere affetto da convulsioni.
in alcuni casi, i sintomi causati dall’astinenza sono simili ai sintomi dati dall’ansia che si cercava di curare con le benzodiazepine e i farmaci-Z
La durata di questi sintomi è variabile, ma solitamente può estendersi lungo un periodo di sei settimane e in alcuni casi per un tempo ancora più lungo. Alcune persone che hanno assunto questi medicinali per lungo tempo continuano a soffrire di sintomi causati dall’astinenza anche a distanza di mesi dall’interruzione della cura. I sintomi dovuti all’astinenza possono comparire a distanza di due ore dall’interruzione dell’assunzione dei medicinali oppure un paio di giorni dopo: solitamente questi sintomi si presentano in maniera più intensa durante la prima settimana per poi ridursi gradualmente con il passare del tempo.
Per evitare l’insorgenza dei sintomi dovuti all’astinenza, alcune persone continuano ad assumere i medicinali anche al termine della cura: questi, però, non sono più efficaci contro l’ansia o l’insonnia iniziali a causa della tolleranza verso i farmaci, bensì offrono soltanto un modo per prevenire l’insorgenza dei sintomi dovuti all’astinenza.
Gentile dott. Branzino,
Sono una donna di 50 anni e assumo bdz da tanti anni con diverse interruzioni cioè intervalli di tempo più no meno lunghi in cui non ho assunto. Ora sto prendendo più o meno tutti i giorni 6 mg di bromazepam.
Avrei davvero bisogno di un aiuto per scalare in quanto non vorrei rientrare in clinica per liberarmi da questo farmaco. so di dover passare al valium e Cosi continuare a scalare.
Sarebbe così gentile da farmi una piccola tabella per darmi una mano in questa impresa?
Sono abbastanza consapevole ed esperta di farmaci, soprattutto questi, quindi mi aiuterebbe giusto per le cose fondamentali tipo i tempi o le dosi più adatte o se pensa che dovrei prendere altri farmaci, non so per la pressione, io già prendo la mattina olmesartan da 20mg e la Sera amlodipina da 10, che però ho tolto che già prendo il Lexotan. Lo prendo ormai da 4 mesi
Inoltre sono da anni in mantenimento con 7ml di metadone non concentrato, che prendo giusto come stabilizzatore (visto che non riesco a togliere nemmeno questo).
Il mio obiettivo per ora è levare del tutto o comunque ridurre al minimo le bdz.
Grazie
Cordiali saluti
Gentile dottor Baranzini,
Mi scusi tanto nella mail precedente ho scritto male il suo nome…desolata
Volevo solo aggiungere una cosa importante, il bromazepam che assumo non mi dà più assolutamente nessun beneficio.
E’ come se bevessi un bicchiere d’acqua, ed è dannoso su tanti altri livelli visto che ormai è troppo tempo che combatto con questo problema.
Riuscire da sola sarebbe veramente una grande vittoria e ne avrei proprio bisogno.
Grazie ancora
Cordiali saluti
Buongiorno Sigra Fabiana
la ringrazio per l’attenzione dimostrata per l’argomento.
Il suo intervento mi permette di insistere su un tema a me caro, quello dell’importanza in medicina e specialmente nel mio settore della salute mentale, del non fare da sé! Usare psicofarmaci è lecito e a volte necessario, gestirli per anni senza un consulto o una giuda medica può risultare deleterio e pericoloso per la salute fisica ma ancora prima psichica.
La sua storia mi parla di anni di usi e forse posso immaginare di trascorsi di abusi, ma per cambiare marcia bisogna anche accettare di farsi aiutare e di doversi affidare alle cure del proprio medico di fiducia (e provare a seguirle) anche se questo significa “perdere” la leadership su sé stessi.
Non posso proporle tabelle o indicazioni di comportamento perchè non conosco la sua storia clinica e non sarebbe etico nè tecnicamente sicuro. Per questo devo inevitabilmente invitarla a rivolgersi al suo curante “di fiducia” ovvero di cui sente di potersi fidare abbastanza tanto da poter effettivamente seguirene le indicazioni . La saprà guidare in questa fase di cambiamento che vuole così ardentemente avviare.
Le faccio i miei auguri e la saluto cordialmente
Federico Baranzini
Salve dottore sono 2 settimane che assumo brintellix ma la nausea non vuole andarsene..cosa devo fare? Cordiali saluti.
Salve Stefania,
La nausea è un effetto collaterale comune quando si inizia un nuovo antidepressivo come Brintellix (vortioxetina). Di solito, questo sintomo tende a diminuire nel tempo, ma se persiste, ci sono alcune strategie che potrebbe considerare:
1. **Assumere il farmaco con il cibo**: Prendere Brintellix durante i pasti può aiutare a ridurre la nausea.
2. **Piccole dosi iniziali**: Parlare con il medico per vedere se è possibile iniziare con una dose più bassa e aumentare gradualmente.
3. **Antiemetici**: In alcuni casi, il medico può prescrivere farmaci per controllare la nausea.
4. **Idratazione e piccoli pasti frequenti**: Bere molti liquidi e mangiare piccoli pasti frequenti può alleviare la nausea.
È importante comunicare con il suo medico per discutere questi sintomi e valutare la migliore soluzione. Il medico potrebbe suggerire un aggiustamento del dosaggio o un cambiamento di farmaco se la nausea persiste.
Cordiali saluti
Federico Baranzini
Buongiorno. Prendo il Tavor da circa 15 anni. Attualmente 1 cp da 2.5. Ultimamente sto cercando di scalare una o due gocce. Mi è successo di sembrare di avere problemi di vista e di pronunciare male qualche parola per un paio di minuti. Che ne pensa? La ringrazio molto.
Buongiorno Ivana,
La ringrazio per il suo messaggio. Il Tavor (lorazepam) è un farmaco benzodiazepinico che può causare effetti collaterali, specialmente durante la riduzione del dosaggio dopo un uso prolungato. I sintomi che descrive, come problemi di vista e difficoltà di pronuncia, possono essere associati alla riduzione del farmaco e potrebbero indicare una sindrome da sospensione.
Ridurre gradualmente il dosaggio delle benzodiazepine è fondamentale per minimizzare i sintomi di astinenza. Tuttavia, questi sintomi devono essere gestiti con attenzione e sotto supervisione medica.
Le consiglio di parlare con il suo medico o psichiatra per discutere i sintomi che ha sperimentato e per ottenere un piano di riduzione del dosaggio che sia sicuro e adatto a lei.
Cordiali saluti.
Federico Baranzini