Una persona con Alzheimer può diventare sospettoso verso chi lo circonda, accusare altri individui di furto, infedeltà o altri comportamenti impropri. Anche se le accuse possono risultare dolorose, occorre sempre ricordare che la causa di questi comportamenti è la malattia e bisogna cercare di non offendersi.
Quadro clinico
Deliri (ferme convinzioni in cose che non sono reali) possono verificarsi nel corso della fase avanzata dell’Alzheimer. Confusione e perdita di memoria – come ad esempio l’incapacità di ricordare certe persone o oggetti – possono alimentare credenze non vere. Una persona con Alzheimer può credere che un membro della famiglia stia rubando i suoi averi o che lui venga inseguito dalla polizia. Anche se non è reale la situazione può apparire molto reale per chi è affetto da demenza. Occorre tener presente che una persona con demenza senile sta cercando di dare un senso al suo mondo, pur vivendo un declino della funzione cognitiva.
Un delirio non è la stessa cosa di una allucinazione. Mentre i deliri implicano false credenze, le allucinazioni sono false percezioni di oggetti o eventi e sono di natura sensoriale. Quando gli individui con Alzheimer hanno un’allucinazione, possono vedere, sentire, odorare, gustare o anche sentire qualcosa che non è presente nella realtà.
Se una persona con Alzheimer sta vivendo gravi stati deliranti e vi è la paura di autolesionismo o che possa aggredire chi si prende cura di lui, o se il delirio o l’allucinazione è estremamente preoccupante per la persona, è importante poter effettuare una valutazione medica per determinare se è necessario ricorrere all’uso di farmaci.
Trattamento
La prima linea di trattamento per i sintomi comportamentali del morbo di Alzheimer sono gli approcci non farmacologici, ma se queste strategie falliscono e i sintomi sono gravi, l’uso di farmaci può essere necessario. Mentre i farmaci antipsicotici possono essere efficaci in alcune situazioni, in alcuni casi sono legati ad un aumentato rischio di ictus e di morte in adulti più anziani con demenza e devono essere utilizzati con attenzione. E’ importante avere informazioni dettagliate da parte del medico per apprendere quelli che possono essere i rischi e i benefici del farmaco prima di prendere una decisione.
Alcuni consigli su come comportarsi
- Non offendersi
- Ascoltare ciò che preoccupa la persona e cercare di capire qual è la realtà. Essere rassicurante e lasciare che la persona sia consapevole delle cure.
- Non discutere o cercare di convincere a tutti i costi.
- Lasciare che il malato di Alzheimer esprima le proprie idee. Riconoscere il valore delle sue opinioni.
- Offrire risposte semplice.
- Condividi i tuoi pensieri con l’individuo, ma mantieni un livello di conversazione semplice. Non sopraffare la persona con spiegazioni o motivazioni lunghe.
- Incentivare altre attività, coinvolgere il paziente in altre attività o chiedere il suo aiuto in un lavoro di routine.
- Duplicare eventuali oggetti smarriti.
- Se la persona è spesso alla ricerca di un elemento specifico, cercare di averne vari a disposizione. Ad esempio, se l’individuo è sempre alla ricerca del suo portafoglio, acquistarne due dello stesso tipo.
Bibliografia
- Alzheimer association
Mia madre 80 anni è allettata e da 7 mesi che urla in continuazione. Cosa posso darle per calmarla
Gentile Laura,
capisco la sua preoccupazione per sua madre. Quando una persona anziana e allettata urla in continuazione, può essere molto stressante per i familiari. Ci possono essere diverse cause alla base di questo comportamento, tra cui dolore, disagio, ansia, depressione o declino cognitivo come la demenza.
Ecco alcuni suggerimenti su come affrontare la situazione:
1. Consulti il medico curante di sua madre. È importante escludere cause mediche come infezioni, dolore non controllato o effetti collaterali dei farmaci. Il medico potrà valutare se sia necessario modificare la terapia o iniziare un trattamento specifico per l’agitazione.
2. Cerchi di identificare i fattori scatenanti. Osservi se ci sono situazioni o momenti della giornata in cui le urla peggiorano. Potrebbe essere durante le cure igieniche, i cambi di posizione o in risposta a stimoli ambientali come rumori forti. Conoscere i trigger può aiutare a prevenire o gestire meglio gli episodi.
3. Offra rassicurazione e conforto. Parli con voce calma, la tocchi delicatamente e cerchi di distrarla con attività piacevoli come musica, lettura o conversazione su ricordi felici. Anche se non sempre possibile, cerchi di mantenere un ambiente tranquillo e rilassante.
4. Consideri approcci non farmacologici come la musicoterapia, l’aromaterapia o le tecniche di rilassamento. Questi interventi possono aiutare a ridurre l’ansia e promuovere il benessere.
5. Si prenda cura anche di sé stessa. Assistere un genitore anziano può essere estenuante sia fisicamente che emotivamente. Cerchi supporto da altri familiari, amici o gruppi di sostegno. Si conceda pause regolari e tempo per ricaricarsi.
Se nonostante questi accorgimenti la situazione non migliora, potrebbe essere necessario rivolgersi a uno specialista come un geriatra o uno psicogeriatria per una valutazione più approfondita e un piano di trattamento personalizzato.
Spero che questi suggerimenti possano esserle utili nell’affrontare questa difficile situazione. Le mando i miei migliori auguri a lei e a sua madre.
cordiali saluti
Federico Baranzini