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Cos’è​ ​la “depressione sorridente”?

La depressione viene solitamente associata alla tristezza, alla letargia e alla disperazione. Quando si pensa ad una persona depressa, si tende ad immaginare una persona che non è neppure in grado di alzarsi al mattino. Benché una persona affetta da depressione potrebbe, in effetti, provare queste sensazioni, esistono diversi modi in cui questa malattia si presenta.

Quella di “depressione sorridente” è un’espressione che si applica ad una persona che, pur soffrendo di depressione all’interno di sé, continua ad apparire felice o serena a contatto con altre persone. La vita sociale di queste persone viene giudicata normale.
Al giorno d’oggi, la “depressione sorridente” non è ancora stata riconosciuta in quanto malattia all’interno del Manuale diagnostico e statistico delle malattie mentali (DSM-5), ma potrebbe essere diagnosticata sotto forma di disturbo depressivo maggiore con caratteristiche atipiche.

Quali sono i sintomi della “depressione sorridente”?

Questa malattia non si presenta allo stesso modo in tutti i pazienti, ma porta con sé una grande varietà di sintomi. Tra questi, il più tipico consiste in una sensazione di tristezza profonda e prolungata. Altri sintomi classici della depressione includono:

  • dei cambiamenti a livello dell’appetito, del peso e del sonno
  • un senso di fatica o letargia
  • una sensazione di disperazione, mancanza di autostima e bassa considerazione di sé
  • una perdita dell’interesse o del piacere nello svolgere delle attività che un tempo risultavano appaganti.

Una persona affetta da “depressione sorridente” potrebbe soffrire di alcuni o di tutti questi sintomi, pur essendo in grado di nasconderli in occasione di eventi pubblici in modo parziale o completo. Un estraneo potrebbe percepire una persona affetta da “depressione sorridente” come un individuo attivo e estremamente produttivo, qualcuno con un lavoro sicuro, una famiglia e una vita sociale sana, o anche una persona all’apparenza gioiosa, ottimista e, in linea generale, felice

Ci sono diversi pensieri che possono portare una persona affetta da depressione a volerne nascondere i sintomi. Ad esempio potrebbe credere che:

  • mostrare dei segni di depressione potrebbe apparire come un segno di debolezza
  • confidare i propri sentimenti ad un’altra persona potrebbe essere percepito come un fardello
  • in realtà non soffre affatto di depressione dal momento che si sente “bene”altre persone hanno problemi ben peggiori, allora quale motivo avrebbe di lamentarsi?
  • il mondo sarebbe un posto migliore senza di lui/lei.

Un sintomo caratteristico della depressione tradizionale consiste nel soffrire di livelli di energia estremamente bassi e nell’incapacità di alzarsi dal letto al mattino.  Nel caso della “depressione sorridente”, invece, i livelli di energia sembrano risultare invariati, ad eccezione dei momenti di solitudine.

Per questo motivo, il rischio di suicidio potrebbe risultare ancora più elevato nei pazienti affetti da “depressione sorridente”: le persone affette da un disturbo depressivo maggiore, benchè talvolta possano formulare dei pensieri suicidi, potrebbero non avere l’energia sufficiente per portare a termine queste idee. Qualcuno affetto da “depressione sorridente”, invece,  potrebbe essere dotato di energia e motivazione sufficienti a portare a termine questi piani.

Chi sono le persone a rischio?

Alcuni fattori di rischio possono includere cambiamenti importanti nella vita di una persona, o anche una situazione scatenante, esattamente come accade nel caso di altri tipi di depressione, come ad esempio il fallimento di una relazione oppure la perdita del lavoro.

Culturalmente, le persone possono gestire e vivere la depressione in modo diverso, manifestando ad esempio dei sintomi di tipo somatico, ovvero fisico. I ricercatori credono che queste differenze possano essere dovute al fatto che alcune persone orientano il proprio pensiero verso l’esterno e non verso l’interno, ignorando il proprio stato emotivo e, quindi, provando dei sintomi depressivi di tipo fisico.

Lo stigma legato alla malattia mentale, inoltre, può giocare un ruolo chiave in questa distinzione, ad esempio in tutte quelle culture o famiglie all’interno delle quali l’espressione delle emozioni potrebbe essere considerata come un “bisogno di attenzione” o come un segno di debolezza o pigrizia. Questa opzione risulta estremamente veritiera nel caso degli uomini che sono posti costantemente sotto scrutinio in merito alla propria mascolinità.

Sentirsi criticati a causa dei propri sintomi depressivi, può portare le persone a indossare una maschera e a tenere i propri sentimenti per sé.
Anche i social media hanno un loro peso nel sorgere della malattia. Quella moderna è un’epoca che porta facilmente a cadere nella trappola della realtà alternativa dove la vita degli altri sembra essere perfetta. È, però, certo che la maggior parte delle persone si limitano a pubblicare la foto perfetta di sé, eliminando tutte quelle che non le mettono in valore. Questa situazione può creare un’illusione della realtà che non fa altro che offrire alla “depressione sorridente” un terreno fertile in cui prosperare.

Da ultimo, è facile lasciarsi influenzare dalle aspettative poste su di sé, sia da se stessi che da altre persone. Qualora tutte queste aspettative non fossero raggiunte, si potrebbe provare il bisogno di nascondere i propri sentimenti. Quanti si identificano come perfezionisti, potrebbero essere esposti ad un rischio maggiore, dal momento che tendono ad imporre a se stessi degli standard troppo elevati.

Come avviene la diagnosi della “depressione sorridente”?

Secondo una ricerca pubblicata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la “depressione sorridente” presenta dei sintomi antitetici rispetto a quelli della depressione classica, una caratteristica in grado di complicare altamente il processo di diagnosi.
Un’altra difficoltà legata alla diagnosi della “depressione sorridente” è legata alla sua natura subdola: la maggior parte delle persone che ne sono affette, infatti, non ne sono al corrente e, quindi, potrebbero non pensare a cercare aiuto. Qualora, però, una persona fosse convinta di soffrire di depressione, è fondamentale che si rivolga ad uno specialista il più presto possibile, dal momento che questi è il solo in grado di fornire una diagnosi chiara.

Il medico curante, infatti, può provvedere a porre delle domande relative ai sintomi e ad eventuali grandi cambiamenti che si sono verificati recentemente nella vita del paziente. Successivamente, il medico potrà prescrivere una visita specialistica con un professionista della salute mentale, come uno psichiatra, qualora fosse necessaria la prescrizione di farmaci, o uno psicologo e altre tipologie di specialisti della salute mentale in grado di fornire delle sedute di psicoterapia, o terapia della parola.
Per ricevere una diagnosi di disturbo depressivo maggiore, è necessario aver subito un episodio depressivo di una durata superiore alle due settimane, con sintomi depressivi che si presentano ogni giorno, per diverse ore. Questi sintomi sono in grado di influenzare il modo di sentirsi, di pensare e di gestire le proprie attività quotidiane, come ad esempio il sonno, l’alimentazione e il lavoro.

Quali sono le alternative di trattamento?

Il trattamento offerto per la cura della “depressione sorridente” è molto simile ai trattamenti tradizionali offerti per il disturbo depressivo maggiore, ovvero farmaci, psicoterapia e cambiamenti dello stile di vita.
La tappa fondamentale nel trovare il trattamento adeguato per la “depressione sorridente” consiste nel confidare i propri problemi ad una persona fidata, che si tratti di un professionista, di un amico o di un membro della famiglia.

Parlare con un professionista, ovviamente, può risultare estremamente utile per alleviare i sintomi della depressione, dal momento che questa figura professionale è in grado di aiutare il paziente a trovare delle strategie personalizzate di coping e altre tattiche per cambiare i processi di pensiero negativo. Qualora questi professionisti dovessero ritenere che il paziente necessiti di farmaci o di terapia di gruppo, possono provvedere a prescrivere questo tipo di trattamento.

Qual è l’esito della “depressione sorridente”?

La depressione, qualunque sia il suo modo di presentarsi, risulta essere una condizione difficile ed estenuante. È importante ricordare sempre che, nonostante tutto, la speranza è sempre presente ed è possibile trovare aiuto.
Se una persona soffre di “depressione sorridente” dovrebbe iniziare a parlarne a qualcuno. Un luogo sicuro e privo di critiche per cominciare potrebbe essere lo studio di uno psicologo.
Qualora una propria conoscenza sembrasse affetta da depressione,  è importante chiedere loro come si sentono ed essere pronti ad ascoltare. E se non si fosse in grado di aiutare direttamente questa persona, è importante indirizzarla a delle risorse in grado di aiutarla.

Fonti:

Chen J-S, et al. “Investigation and analysis on smiling depression of college students in Guangzhou City”. Chinese Journal of General Practice 2009-02
Coward L. “What you need to know about “smiling depression.”. National Alliance on Mental Illness, published online Sep. 02, 2016.
Goran Eberhard, “Masked depression – History, diagnosis and delimitation”. Nordisk Psykiatrisk Tidsskrift, Volume 43, 1989. Pages 7-13. Published online: 12 Jul 2009

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