Sinonimi: negare, dire di no, rifiutare
Significato: meccanismo di difesa attraverso il quale vengono evitati inconsciamente aspetti spiacevoli della realtà tramite l’uso di una fantasia che cancelli il fatto sgradevole/ rifiuto inconscio al riconoscere aspetti dolorosi della realtà.
Etimologia: sostantivo del verbo diniegare, che è forma secondaria di dinegare = dir di no
Il diniego è normale, e quindi si differenzia da un disturbo patologico, quando si verificano le seguenti proprietà:
- Transitorietà, cioè è per breve periodo
- La relativa importanza del fatto negato, cioè la questione non è di grande importanza
- La rettificabilità, cioè quando vi è un’informazione che lo corregge
In particolare Freud, in un articolo del 1925, “La Negazione”, sottolinea a tale proposito tre aspetti importanti:
“La negazione è un mezzo per diventar consapevoli del rimosso. Soltanto una delle conseguenze del processo di rimozione viene eliminata, cioè il fatto che il contenuto rappresentativo non arriva alla coscienza. Per mezzo del simbolo della negazione, il pensiero si libera dalle limitazioni della rimozione.”
Ecco come viene affrontato tale tema da Cusin e Leo, che ne tracciano un discorso psicoanalitico partendo dalle congetture di Freud: nel “Contributo alla psicogenesi degli stati maniaco-dpressivi” (1935) si assiste ad un punto di svolta anche rispetto alla questione della negazione e del diniego. Il primo termine non fa più alcuna comparsa nell’articolo, che ha invece nel diniego uno dei concetti centrali. Sin dall’esordio l’articolo fa equivalere il diniego della realtà psichica alla scotomizzazione, in questo la Klein differenziandosi dalla posizione di Freud. Il diniego della realtà psichica, è una delle primissime difese nei confronti della paura dei persecutori, siano questi immaginati nel mondo esterno o interiorizzati. Quindi l’evoluzione che la Klein compie rispetto a Freud consiste nel riferire in modo più aderente al mondo interno questa scotomizzazione, unicamente dalla quale può derivare il diniego del mondo esterno di cui Freud si era maggiormente occupato – il diniego della realtà psichica può produrre una limitazione considerevole dei meccanismi dell’introiezione e della proiezione a tradursi in diniego della realtà esterna, una situazione che costituisce le basi delle psicosi più gravi.
Bibliografia
- Cusin, Leo, Psicoanalisi e luoghi della negazione, Frenis Zero editore
- Dizionario della lingua italiana, Garzanti
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