Il disturbo bipolare consiste in una malattia cronica episodica associata a disturbi del comportamento ed è caratterizzato dall’alternanza di episodi di mania, o ipomania, ad episodi di depressione. Non esiste un ordine preciso per l’insorgere dell’una o dell’altra e, benchè una delle due manifestazioni potrebbe prevalere, ad uno stato di mania segue sempre e comunque uno stato depressivo.
Epidemiologia
Secondo alcuni studi eseguiti a livello mondiale, il disturbo bipolare interessa l’intera durata della vita dei pazienti nello 0.3 – 1.5% dei casi e un’alta percentuale di pazienti a cui è stata diagnosticata a livello di medicina generale una depressione unipolare, risultano in realtà affetti da un disturbo bipolare non rilevato.
Per quanto riguarda l’incidenza del disturbo bipolare, questo si presenta in maniera uniforme nei due sessi, ma è più probabile che una rapida alternanza – più di quattro episodi all’anno – si verifichi nelle pazienti di sesso femminile.
I familiari di un paziente affetto da disturbo bipolare corrono un rischio sette volte maggiore rispetto agli altri di soffrire a loro volta di questa malattia. L’ansia e un abuso di sostanze sono spesso associati al disturbo bipolare.
Tipi di Disturbo Bipolare
Negli anni 60, la cosiddetta psicosi maniaco-depressiva veniva considerata secondo una classificazione ormai superata. In quegli anni, infatti, si parlava di depressione unipolare (in quei pazienti affetti soprattutto da depressione), mania unipolare (in quei pazienti affetti soprattutto da mania) e disturbo bipolare (in quei pazienti che presentassero sia episodi di depressione che di mania). Ai giorni nostri, invece, si preferisce la classificazione del disturbo bipolare in Tipo 1 e Tipo 2, basata sul Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali – Quarta revisione (DSM-IV).
Nel disturbo bipolare di tipo 1, il paziente manifesta episodi di mania o episodi misti, entrambi necessari per la diagnosi. Gli episodi di mania risultano severi e hanno come conseguenza una limitata funzionalità del paziente nella vita quotidiana, risultando in un numero frequente di ricoveri ospedalieri.
Nel disturbo bipolare di tipo 2, i pazienti non manifestano episodi di mania veri e propri, risultando così ipomaniaci e non presentando sintomi psicotici. Anche la funzionalità a livello della vita quotidiana non viene compromessa, al contrario di quanto accade in pazienti affetti da mania.
E’, però, importante notare come una diagnosi di disturbo bipolare non vada eseguita qualora si ritenga che il paziente mostri determinati sintomi a causa dell’ingestione o dell’astinenza da determinati farmaci o sostanze.
Sintomi e Manifestazioni
Fase Maniacale
La mania si presenta come caratterizzata da un umore elevato e dall’aumento della velocità e quantità a livello dell’attività cerebrale e fisica. Durante questa fase, inoltre, il paziente manifesta un egocentrismo esagerato. In alcuni casi ci si può trovare di fronte a pazienti eccessivamente felice, mentre in altri il paziente può presentare livelli maggiori di irritabilità e collera.
Durante la fase maniacale possono presentarsi:
- manie di grandezza
- eccessi di energia
- iperattività
- aumento dell’appetito
- problemi nel parlare
- moltitudine di pensieri e fuga delle idee
- necessità di un sonno ridotto o alterazione del ritmo del sonno
- facilità di distrazione, come l’iniziare diverse attività che poi restano incompiute
- abiti sgargianti o trascuratezza nel vestire
- disinibizione sessuale
- sconsideratezza nel gestire il denaro
Nei casi più severi, possono presentarsi anche deliri di grandezza – come la convinzione del paziente di essere re o padrone del mondo – allucinazioni auditive, manie di persecuzione e incapacità di riconoscere la propria condizione. Quest’ultima, in particolare, si rivela essere una manifestazione pericolosa della malattia dal momento che il paziente non è in grado di valutare il proprio bisogno di cambiare atteggiamento.
Fase Ipomaniacale
L’ipomania si situa ad un livello inferiore della mania, presentando quindi un’elevazione del morale persistente ma lieve e un aumento dell’attività e dell’energia nel paziente senza, però, la presenza di allucinazioni o fissazioni. I pazienti affetti da ipomania, inoltre, non riscontrano problemi a livello della propria abilità funzionale nella vita quotidiana.
Fase Depressiva
Nel corso della fase depressiva, il paziente si trova a vivere in una situazione di cattivo umore con pensieri negativi costanti, diminuzione delle energie, e incapacità di trarre piacere dalle attività quotidiane. Nella maggior parte dei casi, questi pazienti mancano di espressività facciale, tendono ad evitare il contatto visivo e in certi casi possono presentarsi inclini al pianto e trascurati. L’umore negativo si manifesta soprattutto di mattina ed è sproporzionato rispetto alle circostanze che lo causano. Il paziente può provare un senso di disperazione, bassa autostima e sensi di colpa senza che, però, se ne possa individuare una motivazione vera e propria. Può, inoltre, verificarsi la perdita di peso, dovuta alla mancanza di appetito, nonché un ritmo del sonno alterato che porta a dei risvegli nelle prime ore del mattino, e la perdita della libido.
Il disturbo bipolare può presentare effetti distruttivi a livello della funzionalità psicosociale: è pertanto fondamentale chiedere al paziente di riportare eventuali difficoltà riscontrate nella vita relazionale e lavorativa.
Diagnosi del Disturbo Bipolare
La Classificazione statistica internazionale delle malattie e dei problemi sanitari correlati ICD-10 esige la presenza di almeno due episodi durante i quali l’umore del paziente e i suoi livelli di attività siano risultati altamente alterati: uno di questi due episodi deve rientrare nella definizione di mania o ipomania. Al contrario, il DSM-IV richiede la manifestazione di un solo episodio e divide il disturbo bipolare in tipo 1 e tipo 2. L’ICD-10, invece, divide il disturbo bipolare in tutta una serie di tipologie ulteriori, quali:
- attualmente ipomaniacale
- attualmente maniacale
- attualmente depresso
- disturbo misto
- in remissione
Per confermare un’eventuale mania sono necessari tre dei seguenti sintomi:
- diminuzione delle ore di sonno necessarie
- aumento esagerato dell’autostima, manie di grandezza
- fuga di idee (pensieri che si susseguono a gran velocità e perdita frequente del filo del discorso)
- difficoltà nel parlare
- disattenzione
- agitazione psicomotoria
- coinvolgimento eccessivo in attività piacevoli senza considerarne le conseguenze, come ad esempio il lasciarsi andare ad acquisti compulsivi con conseguente accumularsi di debiti
Possono, inoltre, verificarsi sintomi psicotici quali fissazioni ed allucinazioni. Si parla, invece, di episodio misto quando la fase maniacale è associata a sintomi depressivi.
Diagnosi differenziale
- Ipertiroidismo o ipotiroidismo
- anoressia nervosa
- ictus
- demenza
- altri disturbi psichiatrici quali la schizofrenia
- astinenza acuta da farmaci o assunzione di droghe illecite
Decorso clinico
La frequenza e la durata degli episodi caratteristici del disturbo bipolare sono variabili: i sintomi della mania, ipomania e della depressione possono variare da un giorno all’altro e addirittura all’interno dello stesso giorno. Tra i vari episodi, inoltre, il paziente è in grado di svolgere il proprio lavoro normalmente e di condurre uno stile di vita normale. Nel 10-20% dei casi, invece, si tratta di alternanza rapida, caratterizzata da quattro o più cicli di depressione e mania nell’arco di un anno senza alcun episodio asintomatico.
Trattamento e Terapia del Disturbo Bipolare
La base da cui partire per ottenere un trattamento che sia efficace sul paziente è l’instaurazione di un rapporto di fiducia con il paziente stesso e con quanti si occupano di lui. E’ necessario fornire al paziente una serie di informazioni che lo portino a conoscere la diagnosi e le varie strategie di trattamento.
La maggior parte delle terapie per il trattamento del disturbo bipolare sono indirizzate soprattutto al disturbo bipolare di tipo 1 e potrebbe risultare difficile estenderle anche al disturbo bipolare di tipo 2.
Alcuni trattamenti non farmacologici:
- informare il paziente sulla diagnosi, i trattamenti possibili ed eventuali effetti collaterali
- gruppi di aiuto e sostegn
- monitoraggio fai-da-te di sintomi, effetti collaterali ed eventi scatenanti
- strategie di coping
- terapia psicologica
- incoraggiamento al praticare attività calmanti
- sostegno telefonico
La psicoeducazione e la terapia cognitiva si sono dimostrate utili nel trattamento dei pazienti affetti dal disturbo bipolare portando alla stabilizzazione dell’umore. E’ poi possibile far seguire a questi interventi delle sedute di psicoterapia di sostegno.
Psicofarmacoterapia
I pazienti che si presentano con un episodio acuto vanno seguiti una volta alla settimana nei primi tempi e ogni 2-4 settimane per i primi mesi. Di seguito una sintesi delle linee guida attuali in merito al trattamento del disturbo bipolare.
Benchè siano già stati utilizzati in caso di episodi acuti di mania, clonazepam, topiramate e gabapentin non sono raccomandati per il trattamento del disturbo bipolare. La terapia elettroconvulsivante ha mostrato di essere efficace in caso di episodi di mania severi laddove gli altri trattamenti avevano fallito. L’effetto della terapia, però, si rivela essere a breve termine. La stimolazione magnetica transcranica SMT è, invece, altamente sconsigliata.
All’inizio del trattamento, è necessario visitare il paziente almeno una volta alla settimana. Quando il paziente diventa stabile, invece, è sufficiente una visita annuale. E’ importante prestare attenzione a livelli lipidici, glucosio nel plasma, peso, uso di tabacco, alcool o altre sostanze illecite, nonché la pressione sanguigna. E’, inoltre, opportuno chiedere di riportare eventuali effetti collaterali o ideazioni suicide.
Farmaci e gravidanza
I farmaci utilizzati per il trattamento della mania nelle donne in età fertile, potrebbere avere ripercussioni negative sul feto qualora restassero incinte. In questo caso, quindi, è indispensabile fornire informazioni in merito a metodi contraccettivi e ai rischi a cui la paziente andrebbe incontro qualora restasse incinta durante il trattamento. Farmaci come carbamazepina, valproato e lamotrigina devono essere assolutamente interrotti se la paziente rimane incinta. Non esistono farmaci antimania autorizzati per l’uso in gravidanza, quindi, se una paziente incinta dovesse soffrire di episodi di mania, è necessario somministrare una dose molto bassa di antipsicotici.
Nei pazienti anziani
Il disturbo bipolare può presentarsi anche nei pazienti anziani. Per una corretta diagnosi è, però, necessario escludere disturbi quali ictus e problemi tiroidei. Anche per i pazienti anziani valgono i trattamenti di cui si è parlato in precedenza tenendo presente che nei pazienti anziani gli effetti collaterali possono essere più frequenti così come l’interazione di diversi medicinali. Negli anziani, inoltre, è molto frequente che un episodio di mania sia seguito da una depressione improvvisa, rendendo così necessario un controllo attento e stretto da parte del medico.
Prognosi del disturbo bipolare
Gli episodi di mania durano tra le due settimane e i 4-5 mesi, mentre gli episodi depressivi sono solitamente più duraturi arrivando a durare fino a 6 mesi. Il 90% dei pazienti si troverà a vivere più di un episodio di mania. Con l’avanzare dell’età, il tempo intercorso tra due episodi diventa più breve.
Solo il 20% dei pazienti affetti da disturbo bipolare riesce ad ottenere la stabilità di cinque anni mantenendo delle relazioni sociali e personali di tipo soddisfacente.
Il rischio di suicidio nei pazienti affetti da disturbo bipolare è molto alto: tra il 25 e il 56% dei pazienti tentano il suicidio durante il corso della vita e tra il 15 e il 19% riescono a portare a termine l’intenzione. E’ stato dimostrato come il litio riesca a ridurre il rischio di suicidio e il numero di tentativi di suicidio nel trattamento del disturbo bipolare.
Bibliografia
- Bipolar disorder – the assessment and management of bipolar disorder in adults children and young people in primary and secondary care; NICE Clinical Guideline (Settembre 2014)
- Evidence-based guidelines for treating bipolar disorder: revised second edition; British Association for Psychopharmacology (Marzo 2009)
- Antenatal and postnatal mental health: clinical management and service guidance; NICE Clinical Guideline (2007)
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