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I disturbi dell’umore, fin dalla loro prima definizione, vengono considerati come uno tra gli argomenti più importanti a cui si è dedicata la psichiatria sia per l’incidenza con cui si presentano e sia per il loro carattere invalidante. Diversi psichiatri si sono interessati ed hanno dato il via alla classificazione dei disturbi dell’umore, ognuno con la propria interpretazione e modalità di categorizzazione.

Nel 1854 lo psichiatra Jules Falret ha descritto una condizione definita “folie circulaire”, in cui il paziente sperimenta disturbi che si alternano tra due poli: depressione e mania. Jules Baillarger, sempre nello stesso anno, ha descritto, invece, la condizione di “folie a double forme”, espressione che indicava la caduta dei soggetti gravemente depressi in uno stato di stupore, dal quale, però, si poteva uscire. Nel 1882 lo psichiatra tedesco Karl Kahlbaum ha introdotto il termine “ciclotimia”con il quale definiva mania e depressione come stadi della stessa malattia. Emil Kraepelin, infine, ha introdotto l’espressione di “psicosi ciclotimica” o “psicosi maniaco-depressiva” espressione che alludeva ad una patologia dell’umore caratterizzata dall’oscillazione tra depressione ed euforia.

Definizione di Ciclotimia

La ciclotimia, definita anche disturbo ciclotimico, viene classificata all’interno dei disturbi dell’umore, ed è caratterizzata dall’alternanza, nello stesso soggetto, di episodi ipomaniacali ed episodi depressivi. Il soggetto può sentirsi eccitato, iperattivo, come se fosse in cima al mondo, può prefissarsi degli obiettivi ed intraprendere grandi progetti con motivazione e forza, e dopo poco, provare sensazioni di tristezza, depressione, apatia, come se vedesse tutto nero abbandonando i progetti prefissati e gli obiettivi da raggiungere.

Sintomi

I sintomi della ciclotimia si alternano tra alti e bassi emotivi che si estendono da una fase ipomaniacale ad una fase depressiva. Essi sono molto simili a quelli caratterizzanti il disturbo bipolare di tipo 1 o 2, ma sono meno gravi.

Sintomi della fase ipomaniacale della ciclotimia:

  • Eccessivo buon umore o euforia
  • Eccessivo ottimismo
  • Incremento dell’autostima
  • Scarsa capacità di giudizio
  • Accelerazione dell’eloquio e dei pensieri
  • Comportamento aggressivo o ostile
  • Scarsa considerazione ed interesse verso gli altri
  • Agitazione
  • Eccessiva attività fisica
  • Comportamenti a rischio
  • Eccessive spese
  • Diminuzione del bisogno di dormire
  • Predisposizione alla distrazione
  • Difficoltà di concentrazione

Sintomi della fase depressiva della ciclotimia:

  • Tristezza
  • Disperazione
  • Idee suicidarie e comportamenti autolesivi
  • Ansia
  • Sensi di colpa
  • Insonnia
  • Scarso appetito
  • Affaticamento
  • Apatia e scarso interesse verso le attività che prima venivano definite piacevoli
  • Riduzione dell’interesse sessuale
  • Problemi di concentrazione e difficoltà nel prendere decisioni
  • Irritabilità
  • Disturbi di memoria
  • Bassa autostima
  • Doloro cronico senza una causa evidente né conosciuta

Il passaggio repentino dai sintomi della fase ipomaniacale a quelli della fase depressiva può destabilizzare e disorientare il soggetto e può essere invalidante influenzando diversi aspetti della propria vita. Durante i primi due anni dall’esordio, l’alternanza dei sintomi è meno estrema. Successivamente, essa può manifestarsi in modo più pronunciato. Si possono presentare episodi depressivi che soddisfano i criteri degli episodi di depressione maggiore o si possono vivere intensi episodi di mania.

Eziologia del Disturbo Ciclotimico

Le cause che portano allo sviluppo della ciclotimia non sono ancora ben note. Diversi sono stati i modelli interpretativi che negli anni si sono susseguiti, accogliendo notevoli consensi, per dare una spiegazione a tale disturbo e ai disturbi dell’umore in generale:

  • Modello ereditario: Questo modello sostiene una predisposizione ereditario- genetica del disturbo supportata da studi relativi a famiglie di soggetti con disturbi dell’umore, studi su gemelli mono ed eterozigoti e studi su figli adottivi.
  • Modello biologico: Secondo il presente modello è possibile rintracciare la causa all’interno di uno scompenso metabolico dei neurotrasmettitori cerebrali e quindi nei cambiamenti della chimica del cervello o negli aspetti endocrinologici e biochimici, infatti sono state evidenziate delle alterazioni ormonali nei pazienti affetti da disturbi dell’umore.
  • Modello psico- sociale: Sia i fattori psicologici che quelli ambientali possono contribuire allo sviluppo di un disturbo dell’umore come frustrazioni frequenti, notevole tendenza all’autocriticità, perdita di figure significative soprattutto in età evolutiva, continui insuccessi, alti livelli di perfezionismo e di ambizione sociale e personale.

Incidenza, esordio, decorso

Si stima che la ciclotimia sia presente nella popolazione con una percentuale che oscilla tra lo 0,4% e l’1% , anche se le stime vere sono difficili da individuare in quanto questo disturbo può non essere stato diagnosticato oppure può accadere che venga effettuata una diagnosi errata a causa della presenza di altri disturbi dell’umore come la depressione. La ciclotimia sembra avere un’uguale distribuzione tra i sessi.

L’età di esordio è molto precoce, le prime manifestazioni si hanno in adolescenza o nella prima età adulta, tra i 15 e i 25 anni.

Il decorso è cronico e fluttuante con episodi di varia intensità e latenza senza periodi o con periodi minimi di benessere.

Una percentuale di individui che si aggira intono al 30% vede il proprio disturbo ciclotimico trasformarsi in disturbo bipolare di tipo 1 o 2.

Criteri diagnostici del Disturbo ciclotimico

Per diagnostica il disturbo ciclotimico devono essere soddisfatti i criteri descritti dal DSM, Manuale Diagnostico Statistico dei Disturbi Mentali, pubblicato dall’American Psychiatric Association.

  • Per almeno 2 anni presenza di numerosi episodi ipomaniacali e di numerosi periodi con sintomi depressivi che non soddisfano i criteri per un episodio depressivo maggiore
  • Durante questo periodo di 2 anni la persona non è mai stata senza i sintomi per più di 2 mesi alla volta
  • Durante i primi 2 anni di malattia non è stato presente un episodio depressivo maggiore, maniacale o misto
  • I sintomi non sono dovuti agli effetti fisiologici diretti di una sostanza o una condizione medica generale
  • I sintomi causano disagio clinicamente significativo  compromissione del funzionamento sociale, lavorativo o di altre importanti aree del funzionamento

Strumenti di valutazione e diagnosi

Per contribuire ad individuare e formulare una diagnosi di ciclotimia, è opportuno che il soggetto venga sottoposto a delle analisi ed accertamenti:

  •   Visita medica generale: Per accertare l’esclusione di condizioni mediche che possono sottostare ai sintomi riportati, il medico dovrà visitare il paziente oppure valutare i risultati dei precedenti esami
  •   Prove di laboratorio: Possono includere emocromo, esami che dimostrino il funzionamento della tiroide, analisi delle urine
  •   Valutazione psicologica: Il dottore valuterà e raccoglierà informazioni attraverso un colloquio in merito alla sfera cognitiva (idee, pensieri, pattern emotivi) e comportamentale del paziente. Potrà avvalersi della somministrazione di test e, con il permesso del paziente, potranno essere contattati i familiari o gli amici più stretti per ottenere maggiori informazioni sul disturbo del soggetto.

Diagnosi differenziale

La diagnosi differenziale del disturbo ciclotimico avviene con:

  • Disturbo bipolare di tipo 1 o 2: l’alternanza di stati e di toni dell’umore in questo disturbo è più estrema rispetto a quella riscontrata nel disturbo ciclotimico.
  • Episodio depressivo maggiore: in questo disturbo gli episodi sono più gravi rispetto a quelli presenti nel disturbo ciclotimico
  • Disturbo dell’umore dovuto ad una condizione medica generale: si diagnostica quando l’alterazione dell’umore è giudicata essere la conseguenza fisiologica diretta di una specifica condizione medica generale.
  • Disturbo dell’umore indotto da sostanze: si ritiene che qualche sostanza sia correlata eziologicamente con l’alterazione dell’umore.

 Trattamento della ciclotimia

I principali trattamenti della ciclotimia sono la farmacoterapia e la psicoterapia. E’ importante che il soggetto sia disposto al trattamento, sia attorniato da un ambiente favorevole e non ostile, da persone che si prendono cura di lui, ma soprattutto è importante che il paziente non abbandoni il trattamento nel momento in cui si sente bene, stabile, e nel momento in cui i sintomi si sono attenuati poiché i sintomi stessi, una volta innescati, potrebbero tramutarsi in disturbo bipolare di tipo 1 o 2.

Gli obiettivi che il medico così come il paziente devono prefissarsi sono:

  • Diminuire il rischio che il disturbo ciclotimico si trasformi in disturbo bipolare 1 o 2
  • Ridurre la frequenza e la severità dei sintomi in modo che non vi siano eccessive conseguenze negative sulla vita del soggetto
  • Mantenere il trattamento durante i periodi di remissione dei sintomi
  • Diminuire il rischio di abuso di alcol o di sostanze che possono aggravare la condizione del paziente

Farmacoterapia

La farmacoterapia oggi dispone di un ampio spettro di farmaci che permettono di controllare i sintomi e prevenire gli episodi di ipomania e depressione.

Tra i farmaci più utilizzati si rintracciano:

  •  Stabilizzanti dell’umore. Sono farmaci in grado di controllare alcune condizioni mentali patologiche caratterizzate da invalidanti oscillazioni dell’umore. Tra gli stabilizzanti dell’umore vi è il Litio, molto usato per ridurre e controllare  l’alternanza degli episodi ipomaniacali e depressivi. Per questo scopo vengono anche usati i farmaci anticonvulsivanti come Depakin, Tegretol, Equetro, Lamictal.
  •  Antipsicotici. Zyprexa, Seroquel e Risperdal che vengono usati in alternativa agli stabilizzanti dell’umore per quei pazienti che da questi ultimi non hanno ottenuto dei benefici
  •  Ansiolitici. Tra questi rientrano le benzodiazepine che permettono di regolare il ciclo sonno- veglia
  • Antidepressivi. L’uso degli antidepressivi per la ciclotimia non è molto raccomandato se non associati agli stabilizzatori dell’umore o agli antipsicotici. Essi, da soli, possono innescare notevoli episodi maniacali

Non esistono terapie farmacologiche standard né dosaggi già prestabiliti. Sarà il medico a modificare nel tempo la terapia per adattarla nel modo più opportuno alle esigenze e ai sintomi del paziente. E’ importante essere consapevoli del fatto che ogni terapia ha un periodo di latenza ed un periodo di presentazione degli effetti, è opportuno, pertanto, non avere premura ed aspettare che essi facciano effetto.

 Psicoterapia

Come la farmacoterapia, anche la psicoterapia può contribuire ad un miglioramento delle condizioni del paziente, può aiutare a capire qual è il problema e cosa si può fare.

Diverse sono le terapie a cui ci si può affidare:

  • Terapia cognitivo- comportamentale. Questo tipo di terapia aiuta a destrutturare le idee, i pensieri e i comportamenti disfunzionali, trasformandoli in pensieri e comportamenti funzionali. Aiuta, inoltre, ad identificare le cause sottostanti il disturbo, a gestire gli episodi caratterizzati da un’alternanza dell’umore e a gestire lo stress e l’ansia che ne derivano.
  • Terapia familiare. Usufruire di un contesto e di un ambiente familiare e di vita positivo e favorevole aiuta la guarigione. Coinvolgere la famiglia nella terapia può aiutare a comprendere maggiormente le cause del disturbo, eventuali pattern relazionali disfunzionali e aiuta a sviluppare la consapevolezza del paziente in merito alla propria condizione.
  • Gruppo di terapia. Attraverso il gruppo di terapia, il paziente ha la possibilità di confrontarsi con persone che vivono la stessa condizione, aiuta a sentirsi meno soli e più propositivi nei confronti del trattamento.
  • Terapia espressivo-interpersonale. Aiuta ad affrontare la routine individuando quei fattori all’interno del contesto di vita, che possono rappresentare dei fattori di rischio per lo sviluppo del disturbo. Permette inoltre di migliorare le proprie capacità relazionali e comunicative.

Consigli

Oltre alla farmacoterapia e alla psicoterapia, vi è qualcos’ altro che il paziente può fare per migliorare la propria vita, accortezze che faciliteranno la cura della ciclotimia:

  • Attenersi alla prescrizione dei farmaci. E’ opportuno che il paziente segua adeguatamente la cura farmacologica prescritta dal medico, senza effettuare modifiche in autonomia  né interrompere la cura non appena gli episodi ipomaniacali e depressivi si sono attenuati. L’interruzione della terapia può comportare un ripristino dei sintomi e può gettare le basi per il peggioramento del disturbo che da disturbo ciclotimico potrebbe trasformarsi in disturbo bipolare 1 o 2.
  • Non sottovalutare i sintomi. Nel momento in cui si presentano nuovi sintomi o vi è un ripristino di sintomi manifestati in precedenza, contattare il medico
  • Evitare l’uso di droga o di alcol i quali possono peggiorare la sintomatologia e provocare cambiamenti dell’umore
  • Tenere un diario. Annotare il proprio umore in modo costante può aiutare comprendere gli effetti del trattamento e ad identificare i pattern e i comportamenti associati alla sintomatologica
  • Acquisire maggiori informazioni sul disturbo può motivare e sostenere il soggetto

Prevenzione della Ciclotimia

Così come per le altre patologie, la prevenzione rappresenta una fase ed un’azione molto importante per evitare che il disturbo colga in modo inaspettato o peggiori. La prevenzione può avvenire attraverso l’informazione e la divulgazione di nozioni e attraverso la possibilità di sottoporsi a degli esami che accertino la predisposizione  o la presenza del disturbo.

Bibliografia:

  • Manuale diagnostico statistico dei disturbi mentali, DSM IV- TR
  • Manuale di Psichiatria e Psicologia Clinica, G. Invernizzi
  • Stovall J. Bipolar disorder in adults: Epidemiology and diagnosis. http://www.uptodate.com/index. Accessed April 30, 2012.
  • Muzina DJ. Bipolar spectrum disorder: Differential diagnosis and treatment. Primary Care: Clinics in Office Practice. 2007;34:521
  • Stovall J. Bipolar disorder in adults: Pharmacotherapy for acute mania, mixed episodes, and hypomania. http://www.uptodate.com/index. Accessed May 1, 2012
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