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Il Disturbo d’ansia sociale è anche conosciuto come fobia sociale. Si tratta della paura di comportarsi in modo imbarazzante, mentre si parla o ci si relaziona con altre persone, soprattutto se stranieri. Suddetta patologia può influenzare notevolmente la vita di chi ne è colpito. Il trattamento funziona bene in molti casi e include la psicoterapia e i farmaci antidepressivi, la cui scelta in genere è accompagnata dall’uso di un inibitore selettivo della ricaptazione della serotonina (SSRI).

Il Disturbo d’ansia sociale non è una semplice forma di  timidezza, ma qualcosa di  più grave. Con il disturbo d’ansia sociale l’individuo vive in un costante stato d’ansia per l’opinione che gli altri possono avere di lui, o per come possono giudicarlo. L’esito di questo stato d’ansia è una notevole difficoltà nelle situazioni sociali, condizione che può influenzare la vita giorno per giorno.

Sintomi della Fobia Sociale

I sintomi includono:

  • Una paura eccessiva di prender parte a situazioni sociali.
  • Temere di agire in modo imbarazzante o umiliante, e dell’opinione che gli altri possono avere di voi, temere che possano considerarvi stupidi, inadeguati, ecc.
  • In alcuni casi la paura è solo per alcune situazioni in cui si può essere esposti al giudizio degli altri, anche se non sono persone conosciute.
  • Ad esempio, si diventa molto ansiosi se ci si deve ‘esporre’ in qualche modo, come può accadere se si tiene  un discorso o una presentazione pubblici, partecipando a una discussione al lavoro o a scuola, ecc Ma questi individui in genere non vivono stati d’ansia se si trovano in situazioni informali.
  • In altri casi si  manifesta la paura in gran parte delle situazioni sociali in cui si possono incontrare estranei. Questo può anche includere  il mangiare in luoghi pubblici,  poiché si teme di agire in modo imbarazzante.
  • Si possono vivere settimane di ansia prima di un evento sociale o un evento in cui si deve ‘essere parte attiva’ o “protagonisti di qualcosa”.
  • Si evitano tali situazioni il più possibile.
  • Se ci si reca alla situazione temuta,  si diviene molto ansioso e angosciato.
  • Si possono sviluppare alcuni sintomi fisici dell’ansia. Questi possono includere un ritmo cardiaco accelerato, palpitazioni, tremore, sudorazione, sensazione di malessere, dolore al petto, mal di testa, dolori di stomaco, un ‘nodo allo stomaco’, e la respirazione veloce.
  • Si può arrossire facilmente
  • Si può  avvertire un intenso desiderio di allontanarsi dalla situazione.
  • Si può avere un attacco di panico.

Il Disturbo d’ansia sociale può influenzare notevolmente la vostra vita. Non si possono svolgere i compiti che normalmente si svolgerebbero  a scuola o al lavoro come si dovrebbe fare,  si tende a evitare qualsiasi lavoro di gruppo, discussioni, ecc.  Si possono avere   difficoltà nell’ottenere o mantenere un posto di lavoro, verosimilmente perché non ci si sente all’altezza di affrontare gli aspetti sociali riguardanti determinate mansioni lavorative, che comportano l’incontrare la gente. Può comportare un isolamento sociale, e la difficoltà a stringere amicizie.

Questo disturbo è caratterizzato anche da condotte di evitamento, per cui il soggetto evita le situazioni temute. I motivi dell’evitamento possono essere diversi: si può provare un’ansia così intensa da ritenerla ingestibile o si può essere stanchi di affrontare delle situazioni in cui si lotta contro la propria sensazione di inadeguatezza. In alcuni casi gli evitamenti possono portare all’isolamento sociale della persona.

Per tenere sotto controllo l’ansia e l’eventualità di essere giudicati negativamente, si possono mettere in atto anche i cosiddetti comportamenti protettivi. Ad esempio il soggetto può non togliere la giacca in un ambiente caldo per non far vedere che suda, creando, così, le condizioni per sudare ancora di più e sentirsi ancora di più in imbarazzo.
I comportamenti protettivi, come quelli di evitamento, temporaneamente riducono il timore di fare una brutta figura, ma alla lunga peggiorano i sintomi.

Prevalenza del Disturbo d’ansia sociale

Si tratta di una delle condizioni più comuni di salute mentale. Ben 1 su 10 adulti  manifestano un certo grado di  disturbo d’ansia sociale. Di solito si sviluppa negli anni dell’adolescenza ed è un problema che può durare tutta la vita se non si segue un trattamento specifico.

Circa il 13% della popolazione generale ha un episodio di Fobia Sociale nella propria vita. Colpisce sia uomini che donne, ma gli uomini hanno più probabilità delle donne di sviluppare una forma severa di ansia sociale o un disturbo di personalità evitante

Cause

La causa è riconducibile ad una combinazione tra patrimonio genetico  che  rende chi ne è afflitto più incline a questa condizione, e  brutte esperienze  vissute nella fase infantile della vita. A partire quindi dal proprio temperamento, da episodi di ansia, dalle “figuracce” vissute, può innescarsi un timore più ampio di varie situazioni sociali e un evitamento progressivo delle situazioni temute, che possono portare poi allo sviluppo di una più strutturata e più o meno generalizzata fobia sociale.

Secondo  uno studio, circa la metà delle persone colpite ha dichiarato che la  propria fobia  ha avuto inizio dopo un’esperienza imbarazzante memorabile. L’altra metà ha detto che era stato vigile ‘fin quando è stato possibile ricordare’.

Diagnosi di Fobia Sociale e Diagnosi Differenziale

È necessario che siano rilevate tre caratteristiche per poter diagnosticare un disturbo d’ansia sociale:

  1. I sintomi non devono essere il risultato di qualche altra condizione di salute mentale (per esempio, un delirio).
  2. Chi ne è colpito si sente ansioso essenzialmente e nella maggior parte dei casi in situazioni sociali.
  3. Uno dei sintomi principali deve essere la tendenza ad evitare situazioni sociali.

Oltre a discutere i vostri problemi il medico può usare un breve questionario per ottenere informazioni supplementari sul disturbo preso in esame.

Chi ha il disturbo di panico, tuttavia, anche se può cercare di evitare le situazioni sociali per la paura di essere visto durante un attacco d’ansia, presenta attacchi di panico inaspettati, anche in occasioni diverse da quelle di socializzazione. Chi ha un disturbo di panico, inoltre, di solito evita di restare da solo perché avverte la presenza di altre persone come rassicurante; il fobico sociale, invece, ricerca la solitudine perché le situazioni sociali gli provocano disagio.

La scarsità di relazioni sociali caratterizza sia la fobia sociale che il disturbo schizoide di personalità. In quest’ultimo, tuttavia, la solitudine è una conseguenza della mancanza d’interesse per le relazioni sociali, mentre nella fobia sociale è una conseguenza degli evitamenti sociali. Il fobico sociale, infatti, prova interesse nei confronti delle altre persone, ha il desiderio di avere dei rapporti sociali e prova angoscia a causa delle sue difficoltà di socializzazione.

La fobia sociale può essere confusa anche con il disturbo d’ansia generalizzato. I due disturbi, infatti, hanno in comune la paura di sentirsi imbarazzati o umiliati, ma nel disturbo d’ansia generalizzato tale timore non rappresenta la preoccupazione principale dell’individuo, come invece accade nella fobia sociale. I soggetti con ansia generalizzata, inoltre, si preoccupano per la qualità delle loro prestazioni in modo continuativo, anche quando non vengono giudicati, mentre nella fobia sociale il motivo principale che scatena l’ansia è il giudizio degli altri.

La fobia sociale ha diverse caratteristiche in comune anche con il disturbo evitante di personalità. In entrambi i casi la persona presenta evitamento delle situazioni sociali, bassa autostima ed estrema sensibilità ai giudizi negativi. I due disturbi, tuttavia, sembrano differire per il fatto che la persona con disturbo evitante ha un timore pervasivo in tutte le situazioni sociali e relazionali, mentre chi soffre di fobia sociale ha paure più specificamente correlate alla prestazione sociale. Questa distinzione, comunque, non permette di differenziare facilmente il disturbo evitante di personalità e la fobia sociale generalizzata. Secondo alcuni esperti, infatti, queste due diagnosi sarebbero sovrapponibili, in altre parole sarebbe possibile che si stanno utilizzando due differenti categorie diagnostiche per lo stesso disturbo

Prognosi

Ad oggi gli studi condotti sul Disturbo d’ansia sociale non sanno dire in quali termini  si può giungere ad un miglioramento e superamento definitivo del Disturbo d’ansia sociale.

Tuttavia, se si segue il trattamento  fedelmente c’è una buona probabilità  di miglioramento dei sintomi. Ma se non si segue alcun trattamento, la fobia sociale può degenerare in una forma di depressione con il passare del tempo.

Terapie

Farmaci Antidepressivi

Questi sono comunemente usati per trattare la depressione, ma anche per contribuire a ridurre i sintomi di ansia, anche se non si è depressi. Funzionano interferendo con  i prodotti chimici del cervello (neurotrasmettitori) come la serotonina, che possono essere coinvolti nel causare sintomi di ansia.

Gli antidepressivi non funzionano subito. Ci vogliono 2-4 settimane prima che il loro effetto si manifesti  ed i sintomi di ansia siano superati. Un problema comune è che alcune persone interrompono il farmaco dopo una settimana o giù di lì, nel momento in cui iniziano a riscontrare o a pensare che non stia facendo alcun effetto.

Gli antidepressivi non sono tranquillanti, e di solito non creano dipendenza fisica.

Ci sono diversi tipi di antidepressivi, ognuno con diversi pro e contro. Essi possono differire nei loro possibili effetti collaterali. Tuttavia, gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), sono quelli più comunemente usati per i disturbi d’ansia. Due esempi di SSRI sono l’escitalopram e la sertralina.

Nota: dopo l’iniziale fase di somministrazione di  un antidepressivo, in alcune persone i sintomi di ansia peggiorano per alcuni  giorni prima di vedere un miglioramento.  Per tale motivo è necessario monitorare il vostro stato di salute  nelle prime settimane di trattamento per vedere se compaiono problemi.

Benzodiazepine

Le benzodiazepine come il diazepam usato per essere i farmaci più comunemente prescritti per l’ansia. Erano conosciuti come i tranquillanti minori ma hanno alcuni gravi effetti collaterali noti. Spesso lavorano bene per alleviare i sintomi. Il problema è che inducono dipendenza e possono perdere la loro efficacia se li prendi per più di un paio di settimane. Essi possono anche causare sonnolenza o vertigini.

Un breve trattamento  fino a due settimane potrebbe essere un’opzione per i quadri clinici di ansia grave.

Farmaci beta bloccanti

Un beta-bloccante, per esempio il propranololo, può alleviare alcuni dei sintomi fisici come il tremore e le palpitazioni. Ma non sortiscono alcun effetto sui sintomi mentali  come la preoccupazione. Tuttavia, alcune persone riescono a  rilassarsi più facilmente se i loro sintomi fisici sono attenuati.

In alcuni casi, la scelta di seguire sia il trattamento psicoteraupetico supportato dall’assunzione di antidepressivi sortisce effetti di gran lunga migliori rispetto alla scelta di seguire un unico trattamento.

Alcool e ansia

Anche se l’alcol può alleviare i sintomi a breve termine, non bisogna lasciarsi  ingannare dall’idea che il bere aiuti a curare l’ansia. Può alleviare temporaneamente uno stato d’ansia nell’immediato, ma non ha alcun effetto in una prospettiva di lungo termine.

Bere alcol a ‘nervi calmi “può portare a problemi di alcolismo e se l’abuso diviene un’abitudine può peggiorare  problemi di ansia e depressione.

Il social skill training, o training per le abilità sociali, è un trattamento di gruppo finalizzato allo sviluppo o all’incremento delle competenze sociali (es. capacità di risoluzione dei conflitti) e all’acquisizione di modi personali per affrontare le situazioni interpersonali temute. In un ambiente “protetto”, il paziente può riuscire a modificare la rappresentazione di sé sperimentando rapporti sociali con gli altri membri del gruppo e utilizzando i feed-back sul proprio comportamento.

Bibliografia

  • Social anxiety disorder: recognition assessment and treatment; NICE Guideline
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