Il disturbo depressivo post partum, più comunemente conosciuto come depressione post-partum, è un disturbo psichico che affligge numerose donne in gravidanza.
Secondo recenti statistiche le donne maggiormente predisposte alla depressione post partum hanno in media 35 anni, un buon livello di istruzione, un livello economico medio, sono sposate o convivono.
Non esiste però un profilo economico, sociale e anagrafico standard della donna predisposta alla depressione post partum. E’ un disturbo al contrario molto diffuso che può affliggere tutte le donne.
In particolare, la propensione a tale disturbo è più diffusa nelle donne che hanno già manifestato episodi depressivi e/o ansiogeni :«Chi ha avuto complicazioni durante l’attuale gravidanza o in precedenza e chi ha già sofferto in precedenza di depressione o di ansia è più a rischio di soffrirne nuovamente – spiega Claudio Mencacci, direttore del Dipartimento di Neuroscienze e coordinatore dello studio che ha tracciato il possibile identikit delle “mamme in pericolo” -. Crisi economica, disoccupazione e scarso supporto da parte del partner, della famiglia e degli amici non fanno che aggravare la situazione, perché il sostegno lavorativo e familiare è fondamentale».
Molto spesso i primi sintomi della depressione post-partum si manifestano durante la gravidanza e, se interpretati correttamente, consentono di curare tale disturbo precocemente. La terapia precoce consente una maggiore probabilità di eliminazione del disturbo, che si attesta intorno al 90%.
«È indubbio che i bruschi cambiamenti ormonali che avvengono durante il puerperio sono alla base della possibile depressione perinatale – spiega Mauro Busacca, direttore dell’Ostetricia e Ginecologia al Fatebenefratelli e Oftalmico -. E poiché è sempre più frequente negli ospedali il ricorso alla dimissione precoce c’è troppo poco tempo per i medici e le ostetriche per capire i sentimenti, le paure e la vulnerabilità psicologica delle nuove mamme. Ecco perché è importante individuare le pazienti a rischio di depressione post parto ancor prima del parto e dedicare a loro maggior attenzione e assistenza, eventualmente anche a domicilio».
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