Il disturbo di panico viene categorizzato all’interno dei disturbi d’ansia e rappresenta un disturbo invalidante per chi ne soffre.
Nel linguaggio comune il termine “panico” viene spesso usato in modo non funzionale e non adatto alla situazione vissuta.
In realtà il disturbo di panico ha caratteristiche specifiche e dettagliate che vanno ad alterare il normale funzionamento delle persone che vivono tale condizione. Produce delle alterazioni nella conduzione della propria quotidianità e spesso le persone che ne soffrono vivono vere e proprie restrizioni in conseguenza del disturbo. Influenza sia la sfera emotiva ma anche quella sociale portando spesso anche ad isolamento.
Per questi e per tutti i motivi che ne conseguono è importante un tempestivo riconoscimento della problematica così come un tempestivo trattamento.
La psicoterapia rappresenta uno degli interventi preferenziali per il trattamento del disturbo di panico.
Lo Studio
A tal proposito è possibile menzionare uno studio condotto presso la Lund University in Svezia il cui obiettivo è stato quello di valutare gli effetti a breve e a lungo termine della psicoterapia. Lo studio ha anche cercato di indagare se e come l’esito del trattamento fosse influenzato dalla possibilità di scegliere il tipo di psicoterapia da intraprendere e come questo potesse fornire beneficio.
Allo studio hanno preso parte 221 persone con disturbo di panico che sono state monitorate e seguite dai ricercatori per ben dieci anni. Sono state proposte due forme di psicoterapia basate su due approcci diversi: la psicoterapia psicodinamica e la psicoterapia basata su un approccio cognitivo-comportamentale. Metà campione ha avuto la possibilità di scegliere il tipo di approccio al quale aderire mentre l’altra metà del campione è stata distribuita e assegnata in modo casuale all’una o all’altra forma di psicoterapia.
Risultati
Dall’analisi dei risultati è emerso che, le persone le quali avevano scelto di intraprendere la psicoterapia psicodinamica, hanno ottenuto risultati migliori rispetto a coloro che sono stati assegnati casualmente allo stesso trattamento.
Di contro, gli stessi risultati non sono emersi per il secondo approccio.
Nello specifico, i pazienti assegnati casualmente alla psicoterapia cognitivo-comportamentale hanno mostrato risultati migliori rispetto a coloro che avevano scelto intenzionalmente questo approccio. Gli autori dello studio, nel commentare i risultati ottenuti, hanno potuto solo ipotizzare le ragioni del perchè queste differenze, ma per comprenderne il vero motivo risultano necessari ulteriori studi.
Ciò che ad ogni modo i risultati dello studio hanno confermato è stato il ruolo della psicoterapia nel trattamento del disturbo di panico e gli effetti a breve e a lungo termine delle due forme di psicoterapia.
A supporto di quest’aspetto, è emerso che, a distanza di due anni, il 70% ha mostrato un netto miglioramento della sintomatologia e il 45% ha mostrato una remissione della problematica.
Sono stati rintracciati ad esempio sia una riduzione dei sintomi depressivi che un miglioramento della qualità di vita.
Fonte:
Martin Svensson, Thomas Nilsson, Sean Perrin e al. The Effect of Patient’s Choice of Cognitive Behavioural or Psychodynamic Therapy on Outcomes for Panic Disorder: A Doubly Randomised Controlled Preference Trial. Psychotherapy and Psychosomatics, 2020.
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