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Il disturbo ossessivo compulsivo (DOC) è un problema comune di salute mentale. I sintomi includono specificatamente pensieri ossessivi ricorrenti e compulsioni ripetitive in risposta all’ossessione. Un esempio comune sono i pensieri ricorrenti su germi e sporcizia, cui segue un costante bisogno di lavarsi le mani più volte per “pulire i germi”. Ma ci sono molti altri esempi.

Le ossessioni in genere sono pensieri spiacevoli, immagini o impulsi che continuano a  presentarsi nella mente. Queste non riguardano semplicemente le  preoccupazioni per i  propri  problemi di vita.

Ossessioni comuni includono:

  • I timori sulla contaminazione da sporcizia, germi, virus (ad esempio HIV), ecc
  • Preoccupazioni per porte che se aperte in maniera scorretta possono causare lesioni alle persone
  • Pensieri o immagini di parolacce, bestemmie, sesso.
  • La paura di sbagliare o di comportarsi male.
  • La necessità di precisione nel modo in cui si ordina o la necessità di  organizzare le cose.
  • Una  tendenza a raccogliere le cose che altri potrebbero buttare via (accaparramento).

Le ossessioni possono essere su ogni sorta di cose. Pensieri ossessivi possono fare  avvertire una sensazione di  ansia o disgusto. Normalmente si tenta di ignorare o di sopprimere i pensieri ossessivi; per esempio,  provando  a pensare ad altro per  eliminare l’ossessione.

Le compulsioni sono pensieri o azioni per le quali si avverte la necessità di farle e ripetere. Di solito l’atto compulsivo è in risposta ad un’ossessione. Difatti una compulsione è un modo per cercare di affrontare il disagio o l’ansia causata da un’ossessione. Ad esempio, ci si può lavare le mani a distanza di pochi minuti, in risposta ad una paura ossessiva su germi. Un altro esempio è che si può continuare a controllare che le porte siano chiuse, in risposta all’ossessione che le porte siano aperte. Altre compulsioni  riguardano la pulizia, il calcolo ripetuto con costanza formulando parole in silenzio (?) l’organizzazione e tanti altri.

Le ossessioni che si hanno quando si è affetti da un DOC possono causare intensi stati d’ansia e angoscia.

Le compulsioni possono aiutare ad alleviare questo disagio temporaneo, ma le ossessioni si rimanifestano presto ritorno e il ciclo ha nuovamente inizio.

Caratteristiche del DOC e modalità di presentazione

La gravità del disturbo ossessivo compulsivo può variare da una forma lieve che causa un fastidio sopportabile, a forme che causano grave sofferenza. Pur sapendo che le ossessioni e le compulsioni sono eccessive o irragionevoli, non è semplice sottrarvisi.

Il DOC colpisce le persone in modi diversi. Ad esempio, alcune persone  trascorrono ore ad assecondare le proprie ossessioni svolgendo le attività compulsive ad esse legate, sottraendo tempo alle normali attività.

Alcune persone compiono le loro azioni compulsive  più e più volte in segreto (come rituali), mentre altre persone dissimulano facendo sembrare che si occupano di normali attività, ma sono afflitti dai loro pensieri ossessivi ricorrenti. Il DOC può influenzare il lavoro (o la partecipazione a scuola nel caso dei  bambini), le relazioni, la vita sociale e la qualità della vita.

Molte persone con disturbo ossessivo compulsivo non  parlano con  il loro medico o con  chiunque altro dei propri  sintomi, nel timore che questi pensino che siano pazzi. Alcune persone con disturbo ossessivo compulsivo possono vergognarsi dei loro sintomi, soprattutto se caratterizzati da pensieri volti a ledere gli altri, o di natura sessuale.

Vi sono numerosi casi in cui  persone con DOC diventano depressi. Tuttavia, l’avere il DOC non significa essere pazzi o folli, ma bisogna convincersi che non se ne ha alcuna colpa e che il trattamento se seguito fedelmente il più delle volte ha degli esiti positivi.

Bisogna avere chiaro come essere affetto da DOC non equivale ad essere pazzo o folle. Il paziente non deve addossarsi la colpa di questo disturbo, ma avere fiducia sul buon esito del trattamento.

Epidemiologia e prevalenza

Fino a non molto tempo fa il disturbo era considerato relativamente raro, con dati che stimavano un’incidenza nella popolazione generale intorno allo 0,05%. Tuttavia, studi epidemiologici recenti indicano che il DOC colpisce dal 2 al 3% della popolazione, con una prevalenza in un anno dell’1,5%-2,1%, rappresentando così il quarto disturbo più comune negli Stati Uniti. Una percentuale di prevalenza simile è stimata negli adolescenti e nei bambini. Il riconoscimento che il disturbo è più comune nell’infanzia di quanto si credesse, ha aperto la strada a studi retrospettivi dai quali è emerso che circa l’80% dei pazienti adulti ha sviluppato i primi sintomi prima dei 18 anni. Colpisce in modo pressochè uguale uomini e donne. Nella distribuzione non emerge alcuna differenza razziale.

Decorso del disturbo ossessivo compulsivo

Il decorso del DOC raramente è episodico; una volta che si manifesta il disturbo è nella maggior parte dei casi destinato a cronicizzarsi, seppure con fasi di miglioramento che si alternano a fasi di peggioramento. In una percentuale stimata tra il 5 e 10% il disturbo ha un decorso gradualmente ingravescente.

Considerando che di solito l’esordio è in età giovanile, si tratta di un disturbo che colpisce prevalentemente persone giovani, dunque con una lunga aspettativa di vita. Questo amplifica le conseguenze negative in termini di costi e compromissioni implicate.

Dal punto di vista sociale, il fatto che il disturbo tenda a cronicizzare implica costi alti e prolungati in termini di assistenza e di capacità di lavoro (le persone affette da DOC sovente lavorano in modo discontinuo e poco produttivo).

Dal punto di vista personale il disturbo può avere gravi conseguenze in termini di costi esistenziali: poiché di solito colpisce in giovane età, rischia di compromettere il corso di studi, la possibilità di lavorare, la normale vita di relazione. Ad esempio spesso le persone con DOC impiegano molto più tempo a diplomarsi o laurearsi, a volte addirittura rinunciano; nel lavoro spesso devono accontentarsi di mansioni di bassa responsabilità. Il disturbo, dunque, riduce notevolmente le capacità di realizzazione esistenziale, riflettendosi negativamente anche sulla qualità e sulla durata delle relazioni amicali e affettive (il 50% dei pazienti non è in grado di mantenere un rapporto di coppia).

Una terza e frequente conseguenza del disturbo è un peggioramento della vita anche dei familiari: la persona può avere sintomi cosi pervasivi da diventare invalidanti non solo per sé, ma anche da impedire il normale funzionamento della vita dei familiari. Ad esempio i congiunti spesso sono direttamente coinvolti nelle compulsioni (per contenere il disagio del soggetto si sentono costretti a fare loro stessi lavaggi ripetuti, controlli o altro tipo di rituali) o chiamati continuamente in causa con ripetute richieste di rassicurazione circa il contenuto delle ossessioni (ad esempio il paziente a turno “interroga” genitori, partner, fratelli con domande come “sei sicura che toccando una maglietta rossa non ci si contagi?”; “avrò chiuso bene la porta?”). Il coinvolgimento nei sintomi può essere estenuante per i familiari e questo, con il passare del tempo, può anche peggiorare la qualità delle relazioni.

Prognosi del DOC

Se il DOC non viene curato, pensieri ossessivi e compulsioni non possono di certo migliorare,  e in alcuni casi peggiorano. Tuttavia, con il trattamento i sintomi di molte persone possono essere tenuti sotto controllo e alcune persone possono guarire completamente.

Se si è affetti da DOC vi è il rischio che si ripresenti anche dopo il successo del trattamento e il recupero. Se i sintomi ritornano, occorre consultare un medico esperto del settore per ulteriori trattamenti.

Trattamento per il DOC

Psicofarmaci

Anche se sono spesso usati per trattare la depressione, i farmaci antidepressivi SSRI possono ridurre i sintomi del disturbo ossessivo compulsivo, pur non essendo depressi. Funzionano interferendo con i neurotrasmettitori del cervello come la serotonina, che possono essere  partecipi nel causare i sintomi del disturbo ossessivo compulsivo. Gli antidepressivi SSRI comprendono: citalopram, fluoxetina, fluvoxamina, paroxetina, sertralina.

Gli antidepressivi SSRI non hanno un effetto immediato. Occorrono 2-4 settimane prima che si vedano i primi effetti sul soggetto e il conseguente miglioramento. In alcuni casi sono necessarie 12 settimane.

Un problema comune è che alcune persone interrompono il farmaco dopo una settimana o giù di lì, nel momento in cui vedono i primi segni di miglioramento.  Ma è una scelta sbagliata perché è necessario concedere maggior tempo al farmaco per agire efficacemente:

  • Gli antidepressivi SSRI non sono tranquillanti
  • Le dosi necessarie per il trattamento di disturbo ossessivo compulsivo sono spesso superiori a quelli necessari per la depressione.
  • Se funziona, si è soliti prendere un antidepressivo SSRI per almeno un anno per il trattamento del DOC.

SSRI e DOC

I sintomi possono migliorare fino al 70% se si assume un SSRI.

Con l’attenuarsi dei sintomi le ossessioni e le compulsioni non costituiscono più un problema, e ciò migliora senza dubbio la qualità della vita.

Occorre ricordare che non si devono interrompere gli antidepressivi SSRI improvvisamente. Ma che si dovrebbe ridurre gradualmente la dose come consigliato dal dottore alla fine del trattamento. In alcuni soggetti i sintomi ricompaiono quando il farmaco viene interrotto. Un’opzione è assumere l’antidepressivo SSRI a lungo termine.

Non si deve interrompere antidepressivi SSRI improvvisamente.  In alcune persone i sintomi ritornano quando il farmaco viene interrotto. Un’opzione è quindi di prendere un antidepressivo SSRI lungo termine.

Tuttavia, i sintomi sono meno propensi a tornare una volta che si  interrompe  un antidepressivo SSRI se si è  seguito  un corso di psicoterapia.

Le ragioni per cui il farmaco non ha gli effetti sperati  in alcune persone  comprendono:

  • La dose non è sufficientemente elevata e deve essere aumentata.
  • Il farmaco non è stato assunto per un arco di tempo sufficiente, poiché richiede fino a dodici settimane per iniziare a fare effetto.
  • Gli effetti collaterali sono diventati un problema e si richiede di  interrompere il farmaco.

Bibliografia

  • Psyreview Rivista di Psicologia Scientifica (http://lnx.psyreview.org/2006/05/20/ansia-doc/)
  • Common mental health disorders, NICE Clinical Guideline.
  • Obsessive-compulsive disorder; NICE CKS,
  • Greenberg WM, Obsessive-Compulsive Disorder, Medscape,
  • Murphy DL, Timpano KR, Wheaton MG, et al; Obsessive-compulsive disorder and its related disorders: a reappraisal of Dialogues ClinNeurosci. 2010;12(2):131-48.
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