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Sinonimi: avvilimento, delusione, abbattimento, prostrazione, scontento.

Significato: stato psicologico risultante da un mancato o inibito soddisfacimento di un bisogno per cause esterne o per conflitti interni al soggetto/ stato di depressione o di aggressività che consegue a ripetute delusioni o umiliazioni.

Etimologia: riconducibile al latino frustra = invano

Tra le principali cause della frustrazione si individuano:

  • Fattori fisici: quando le leggi presenti nell’ambiente fisico non rispondono alle esigenze dell’individuo

  • Fattori sociali: le norme che regolano la vita sociale dell’uomo, talvolta si pongono come ostacoli alla libertà dell’individuo che non riesce a soddisfare desideri personali.

  • Fattori personali, che a sua volta si suddividono in tre diverse tipologie:

      1. Biologici: quando non si è soddisfatti della propria fisicità

      2. Psicologici: quando la propria personalità contrasta con l’ambiente circostante

      3. Sociali: si esplica con l’appartenenza a un certo contesto sociale che può creare più o meno frustrazione

A tale proposito è interessante notare come Millanesi inserisce il concetto di frustrazione nel suo romanzo “Tiramisù o sia l’incontenibile desiderio”: “[…] ecco bravo, lo interruppe Pertinace, da qui dobbiamo partire per il nostro discorso sulla frustrazione. Dopo un istante di riflessione continuò: “in passato si designavano quali sedi di sentimenti o di attività spirituali, parti del nostro corpo diverse dal cervello”. “Così il cuore era la parte dove risiedevano i sentimenti in senso lato, il torace era quella destinata all’anima, il fegato o altri visceri assolvevano ad altre funzioni similari, e così via”. “Tra parentesi, a nulla era valsa l’intuizione di Ippocrate, considerato il padre della medicina, che nel 500 avanti Cristo, aveva scritto: “l’uomo deve sapere che da null’altro che dal cervello provengono gioie, piaceri, sorrisi e divertimenti e dolori, tristezza sconforto e lamenti”. “quelle convinzioni, frutto di ignoranza, resistettero fino a quando gli studi, le ricerche e le scoperte non le spazzarono via. Ci si avvide, insomma, e ora è universalmente acquisito, che nulla o quasi accadde in noi, di fisico o metafisico, che non sia espressione diretta o indiretta di precise funzioni del nostro cervello.”

Fonti Bibliografiche

Dizionario della lingua italiana, Garzanti
Lorenzo Millanesi, Tiramisù o sia l’incontenibile desiderio, Rubbettino editore, ed 2003

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