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I dati mostrano come  sempre più italiani si rivolgano alla rete per ricercare informazioni mediche. Ma come ci si deve comportare davanti allo schermo del nostro pc? Quello che si legge è tutto da prendere in considerazione o bisogna fare una cernita delle informazioni? Non è facile districarsi nella fitta rete del web, senza contare il rischio reale di sottovalutare elementi importanti per la nostra tutela. Allora vediamo come imparare a tutelarsi senza per questo perdere delle opportunità.

The data show that, today, increasingly turn to the Italian network to find medical information. But how to behave in front of the screen of our computer? What we read is all you have to be taken into account or make a selection of information? It is not easy to disentangle the dense network of the web, not to mention that not knowing certain things in the legislative field can lead to underestimate the important elements for our protection. So let’s see how to be on guard, but at the same time to enjoy to the end of an excellent service, which is the internet, and its advantages.

Gli utenti che utilizzano internet per cercare informazioni in materia di salute e assistenza sono il 34% della popolazione mentre il 12,6% individua in internet il primo strumento per informarsi su tematiche mediche. Questi i dati Censis 2010, a seguito dei quali il ministro Fazio ha affermato: “l’obiettivo è mettere in rete, sempre di più, i dati su efficacia e appropriatezza dei servizi territoriali, di tutte le Asl italiane, come stiamo già facendo”.

Prima dell’avvento di internet l’informazione medica era una pura competenza degli specialisti del settore, oggi invece il mondo del web ha messo tali informazioni alla portata di tutti rendendo il ruolo del paziente più attivo rispetto al passato, permettendogli di riuscire a individuare, e capire, con maggiore immediatezza i propri problemi e patologie. E’ anche vero che spesso colui che naviga, interrogando il mondo del web sulle più disparate patologie e sintomi, si ritrova solo nel decidere chi o cosa cercare e nello stabilire se le informazioni che ha di fronte siano attendibili oppure no.

Una delle cose più importanti è il poter accertare la fonte delle informazioni, ma pare che solo un italiano su quattro se ne preoccupi davvero correndo dei rischi non indifferenti: spesso le informazioni si rivelano vecchie, infondate e talvolta inaccurate e tale aspetto dovrebbe divenire un automatismo del navigatore web.

Ciò che preoccupa di più, nel nostro Paese, è il fatto che, come afferma un articolo di Repubblica (La Repubblica, Farmaci contraffatti, il business è in rete, L’Ue approva la direttiva “anti-falsi”, 16 febbraio 2011.) il 40% degli italiani infatti non sa che l’acquisto di farmaci on line è illegale. A dirlo è un’indagine dell’Agenzia italiana per il farmaco (Aifa). Il direttore generale dell’Aifa, Guido Rasi, ha spiegato che il 6% degli intervistati pensa che la vendita sia legale, un altro 34% è convinto che si possano vendere on line solo medicinali senza obbligo di ricetta. Solo il 19% sa che si tratta di una pratica illegale e la percentuale più alta, il 41%, non sa nulla in proposito. E ancora, nel 33% dei casi, gli italiani pensano che comprare medicinali su un sito web sia una cosa positiva e vantaggiosa.

Tutto questo a sottolineare la totale disinformazione degli italiani che, nonostante ciò, usano quotidianamente il web per qualunque tipo di attività e informazione. Infatti pare che l’84% dei giovani tra i 18 e i 25 anni utilizzi la rete per reperire informazioni mediche, non a caso è sufficiente fare un giro su Yahoo! Answers, per avere un’idea di quanto ciò sia vero. La frenesia, l’impazienza e la mancanza di tempo per poter stare seduti in una sala d’attesa ad aspettare il proprio turno, spingono ormai verso questa direzione. Quindi internet può divenire utile e prezioso per ciascuno di noi, se usato con cognizione e al meglio delle sue potenzialità.

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