L’ipotesi della serotonina nella depressione prevede che una carenza del neurotrasmettitore serotonina nel cervello sia responsabile dello sviluppo dei sintomi depressivi. Questa ipotesi è stata influente nel campo della psichiatria e ha guidato lo sviluppo di diversi farmaci antidepressivi, ad oggi ancora molto utili e utilizzati, che mirano ad aumentare i livelli di serotonina nel cervello.
Tuttavia, le prove a sostegno dell’ipotesi della serotonina nella depressione sono complesse e non del tutto coerenti. Mentre alcuni studi hanno trovato una correlazione tra livelli più bassi di serotonina e depressione, altri studi non hanno riscontrato tale relazione. Inoltre, recenti ricerche hanno suggerito che la relazione tra serotonina e depressione potrebbe essere più complessa di quanto si pensasse, coinvolgendo più neurotrasmettitori e circuiti cerebrali.
Alcuni studiosi hanno recentemente cercato attraverso un’ampia revisione della letteratura di arrivare ad una conclusione in merito a questa domanda aperta in psichiatria per stabilire se le prove attuali supportano il ruolo della serotonina nella depressione e se esiste un’associazione tra la depressione e la riduzione delle concentrazioni o dell’attività della serotonina.
Ipotesi sulle cause
Molti ricercatori si sono occupati di comprenderne l’incidenza, la sintomatologia, l’eziopatogenesi ed il trattamento.
Rispetto all’eziopatogenesi, ovvero le cause che stanno alla base di un determinato disturbo, molteplici sono state le ipotesi prodotte al fine di comprenderne l’origine. Sono stati presi in considerazione fattori biologici, genetici, sociali e psicologici.
Tra le diverse ipotesi prodotte vi è quella del cosiddetto squilibrio chimico che afferisce alle cause biochimiche del disturbo. Nello specifico, è stato ipotizzato che la depressione venga indotta da un’alterata attività e da bassi livelli di un neurotrasmettitore chiamato serotonina. A tal proposito alcuni ricercatori dell’University College London hanno condotto un’importante revisione generale di tutti gli studi prodotti nell’ambito della relazione serotonina-depressione.
Revisione
Ad esempio sono stati indagati i recettori della serotonina, i trasportatori ed i geni che li codificano. I ricercatori hanno esaminato alcuni studi in cui i livelli di serotonina sono stati abbassati artificialmente con l’obiettivo di dimostrare che una carenza di serotonina fosse effettivamente alla base della depressione.
I risultati analizzati in una meta-analisi condotta nel 2007, così come in altri studi più recenti, hanno rilevato però, che la riduzione della serotonina ottenuta in questo modo non produceva depressione in centinaia di volontari sani. Altrettanti studi hanno analizzato il ruolo del gene per il trasportatore della serotonina non riscontrando importanti differenze tra i geni delle persone affette da depressione e i geni del gruppo di controllo (persone sane).
Risultati
I ricercatori, analizzando il ruolo della serotonina nella depressione, hanno voluto dimostrare che non vi sono ancora prove evidenti che i livelli e l’attività della serotonina possano influenzare lo sviluppo della depressione. L’85-90% dei pazienti, secondo gli autori, crede che la depressione sia determinata da questo squilibrio chimico.
Da quest’analisi degli studi condotti negli anni è emerso il ruolo primario degli eventi di vita stressanti o traumatici nello sviluppo della depressione, elementi sui quali secondo gli autori bisognerebbe concentrare l’attenzione.
Fonte: Moncrieff J., Cooper R.E., Stockmann T. et al. The serotonin theory of depression: a systematic umbrella review of the evidence. Molecular Psychiatry, 2022.
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