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Sempre più l’hi-tech e i social network entrano a far parte della nostra vita a tal punto che sembra non se ne possa più fare a meno. Allora perché non trasformare strumenti così potenti in qualcosa di utile, qualcosa che potrebbe salvare delle vite umane? Molti medici sembrano essere aperti all’uso delle nuove tecnologie per informare e sensibilizzare l’utenza. Molto risulterebbe a portata di clic, infatti il semplice possedere uno smartphone potrebbe rivelarsi sufficiente per inviare dati e ricevere un consiglio. Insomma in un’era dove impazza la tecnologia anche quello che sembrava impossibile può accadere, ma in che modo? Quali i PRO e i CONTRO?

Secondo molti specialisti del settore, come Daniel Kraft della Singularity University in Silicon Valley, le nuove tecnologie stravolgeranno, in modo profondo e significativo, la medicina già a partire dal 2012.

Per esempio con l’uso di computer “intelligenti” saremo in grado di rilevare le caratteristiche dermatologiche di macchie sulla pelle fotografate tramite specifiche app dal medico di famiglia, e di essere indirizzati presso specialisti solo nel caso in cui presentassimo patologie preoccupanti. Oppure permetterebbero di avere una prima diagnosi a tutti coloro che si trovano in zone scomode e lontane o che sono impossibilitati a muoversi nell’immediato.  A tale proposito sono già esistenti delle applicazioni dello smartphone, come lo “Skin Scan”, che elaborano  l’immagine dell’utente e lo indirizzano presso un dermatologo nelle vicinanze.

Questo tipo di innovazioni ridurrebbero di molto i costi della sanità favorendo una maggiore prevenzione, senza contare poi che il lavoro di analisi si snellirebbe in modo notevole. L’unico vero inconveniente, in tal senso, potrebbe essere la reperibilità online del medico che, dovendo garantire una disponibilità continua, richiederebbe una certa spesa.

In tuto questo un ruolo fondamentale potrebbe essere giocato anche dalle stampanti 3D che già permettono la ricostruzione di ossa e di operazioni di bioprinting in tre dimensioni, per la ricostruzione della pelle. Con gli sviluppi in atto si potrebbe addirittura arrivare alla ricostruzione di cellule staminali, in modo da ricreare copie quasi perfette di tessuti biologici.

Non sono da sottovalutare neanche i social network che, con i loro status in continuo aggiornamento, permetterebbero a molti medici di intuire l’arrivo e il grado di diffusione per esempio delle influenze. Inoltre registrando i diversi stati di salute attraverso sistemi elettronici, come “Practice Fusion”, i medici potrebbero monitorare l’andamento di particolari trattamenti terapeutici. Esistono poi social network dedicati alla sfera medica, come PatientLikeMe, i cui dati potrebbero aiutare i medici a creare veri trial clinici o a monitorare studi già avviati.

Tra i primi esempi nostrani di “social network per medici” vi è Nuto (www.nuto.it), social network indipendente per i medici italiani. È stato creato nel 2010 da professionisti italiani delle comunicazioni. È rivolto a tutti i medici che opera in campo nazionale con lo scopo di permettere uno scambio di opinioni tra colleghi. L’iscrizione è gratuita.

Infine non sono da sottovalutare anche le tecnologie mobili che tramite sistemi per smartphone, potrebbero rilevare il battito cardiaco e inviare i dati al nostro cardiologo che riuscirà a valutarli in tempo reale e a distanza. Questo tipo di sistema ha le potenzialità per essere esteso a molti altri campi permettendo interventi tempestivi su sintomi che spesso vengono sottovalutati per pigrizia o mancanza di tempo.

La tecnologia e i social network potrebbero rivelarsi come il grande investimento dei nostri giorni permettendo di aiutare anche i pazienti più difficili e raggiungere i posti più impensati.

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