I giovani adulti affetti da un disturbo depressivo maggiore sembrano essere in grado di migliorare la depressione dopo un programma di esercizio fisico della durata di 12 settimane se accompagnato da un training motivazionale.
In un piccolo studio pilota svolto su di un gruppo di giovani adulti tra i 18 e i 24 anni affetti da depressione l’esercizio fisico è stato associato ad un declino della severità della depressione del 63%, e l’83% dei partecipanti è stato considerato non più sintomatico al termine delle 12 settimane di programma, secondo Robin Callister, PhD della University of Newcastle a Callaghan in Australia.
La Dr.ssa Callister ha presentato questa scoperta in occasione di un convegno della Society for Neurology. Il moderatore della sessione, Hector Caruncho, PhD, della University of Saskatchewan in Canada ha, però, suggerito che il successo della ricerca della Dr.ssa Callister sarebbe da attribuire proprio alla componente motivazionale, dal momento che i pazienti affetti da depressione solitamente non si sentono in vena di alzarsi dal letto al mattino, e ancor meno di partecipare ad una seduta di terapia a base di esercizio fisico.
Una ricerca del 2008 mostrava che l’esercizio fisico non era associato ad una diminuzione della depressione e dell’ansia nella popolazione generale. Studi recenti, però, avevano mostrato che l’esercizio fisico poteva avere degli effetti modesti sulla depressione, anche se questi risultati erano cambiati a seguito di ricerche strutturate in maniera più accurata.
I ricercatori hanno, inoltre, riscontrato delle associazioni modeste tra l’esercizio fisico e la riduzione della depressione nei pazienti affetti da insufficienza cardiaca e da sclerosi multipla.
Lo studio pilota degli autori ha preso in considerazione 13 giovani adulti dell’età media di 20,7 anni, affetti da un disturbo depressivo maggiore, per investigare la praticabilità e l’efficacia preliminare di un programma di esercizio fisico della durata di 12 settimane con un training motivazionale minimo.
Dallo studio sono stati esclusi tutti i partecipanti che al momento della registrazione soffrivano di ideazioni suicidarie, disturbi di tipo psicotico o ferite alla testa, disordini alimentari o quanti non fossero in grado di praticare dell’attività fisica.
Quanti hanno preso parte allo studio sono stati ingaggiati tramite pubblicità sui social media o volantinaggio all’interno dei campus universitari e sono stati sottoposti ad un follow up telefonico. La depressione dei partecipanti allo studio è stata valutata tramite una diagnosi clinica basata sui criteri della quinta edizione del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM 5). La severità della depressione è stata classificata tramite l’Inventario della depressione di Beck II.
I partecipanti allo studio sono stati sottoposti ad una breve intervista motivazionale della durata di una sola sessione durante la quale uno psicologo clinico ha rafforzato la motivazione all’esercizio fisico aiutando i pazienti:
- a prefissarsi degli obiettivi,
- a valutare eventuali ostacoli ad un esercizio regolare e trovare delle strategie per superare quegli ostacoli,
- a identificare delle fonti di sostegno sociale cercando in generale di responsabilizzare i giovani adulti.
In seguito a questo intervento motivazionale, i partecipanti allo studio si sono sottoposti ad un programma di esercizio fisico della durata di 12 settimane che includeva piccoli gruppi da tre a sei partecipanti che avevano appuntamento con un personal trainer tre volte a settimana. Il programma prevedeva, inoltre, che i partecipanti indossassero un contapassi e che completassero dei resoconti online sul loro umore e sull’attività fisica effettuata. I pazienti dovevano, inoltre, frequentare uno screening dell’umore ogni due settimane.
Durante una visita di follow up al termine di sei mesi di programma, tutti i partecipanti ad eccezione di uno hanno riportato di soffrire di una depressione lieve, mentre l’unico altro partecipante continuava a soffrire di depressione sintomatica.
Callister ha precisato che non esisteva un gruppo di controllo nella ricerca ma ha aggiunto che avrebbe eseguito a breve uno studio clinico controllato di follow up randomizzato, durante il quale i partecipanti saranno sottoposti in modo aleatorio all’intervista motivazionale con o senza la componente di attività fisica, con una registrazione attiva all’atività fisica al termine del periodo di studio.
Fonte: www.medpagetoday.com/MeetingCoverage/SFN/42852