Incontro con
Giacomo Rizzolatti e Antonio Alberto Semi
avvenuto Venerdì 4 marzo 2011, alle ore 16.30 presso
Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti
Palazzo Franchetti, Venezia
Giacomo Rizzolatti, Professore di Fisiologia Umana, Università
di Parma, Responsabile del Brain Center for Social and Motor
Cognition, Istituto Italiano di Tecnologia (IIT)
Antonio Alberto Semi, Psicoanalista, Membro Ordinario con
Funzioni di training della Societa’ Psicoanalitica Italiana (SPI),
socio corrispondente dell’Istituto Veneto.
Per molti anni, in ambito scientifico il modello dominante di
funzionamento della mente è stato quello della psicologia
cognitiva. Questo modello considera la mente come un
elaboratore di informazioni simile ad un complesso e sofisticato
computer. Tuttavia, già alla fine degli anni ’90 i limiti della
psicologia cognitiva erano divenuti evidenti ed erano state
avanzate numerose critiche a questo modello. In parallelo
con i crescenti dubbi sulla validità esplicativa della psicologia
cognitiva, si è verificato un importante aumento delle nostre
conoscenze sul funzionamento del cervello. Ciò ha portato
ad una rivalutazione dei modelli della vita mentale alternativi
a quelli della psicologia cognitiva, come quelli proposti dalla
fenomenologia e dalla psicoanalisi.
Nella nostra esposizione esamineremo in che misura
alcuni concetti freudiani possano trovare una
spiegazione neuroscientifica. Non cercheremo, ovviamente,
di sovrapporre una costruzione teorica — quella psicoanalitica
— ad una costruzione neurologica derivata dalla ricerca
neurofisiologica attuale, né semplicemente di verificare la
reciproca compatibilità di costruzioni teoriche derivate da
diversi approcci metodologici, quanto di studiare la fertilità, per
la ricerca, dell’uso di concetti e costruzioni derivati da campi
diversi. Lo faremo a partire da costruzioni ‘di base’, consapevoli
del fatto che si tratta di un tentativo a nostro avviso utile ma
anche e certamente iniziale.
In particolare esamineremo l’importanza e la fertilità del
concetto di ‘Io’ elaborato dalla psicoanalisi in relazione alle
importanti scoperte avvenute negli ultimi anni sui circuiti
cerebrali che consentono le relazioni tra sé e sé e tra sé e gli altri.
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