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Il disturbo da stress post-traumatico (PTSD) rappresenta una condizione mentale patologia che colpisce tra il 2% ed il 10% delle persone in seguito ad un’esperienza traumatica. Così come l’incidenza dimostra, non tutte le persone che vivono un trauma sviluppano tale disturbo.

E’ fondamentale ad ogni modo identificare precocemente le persone a rischio per garantire un trattamento tempestivo con l’obiettivo potenziale di prevenire il disturbo.

Lo studio pubblicato su Biological Psychiatry: Cognitive Neuroscience and Neuroimaging ha cercato di far luce sul perchè alcune persone sviluppano il PTSD ed altre no. Inoltre, ha cercato di individuare predittori del disturbo da stress.

Lo studio sui predittori del disturbo da stress

I ricercatori hanno studiato l’attività cerebrale di 104 persone sopravvissute a diversi traumi, soprattutto dovuti ad incidenti automobilistici, analizzando i dati ottenuti per mezzo di uno strumento funzionale come la risonanza magnetica. Le indagini sono state effettuate ad 1, 6 e 14 mesi dall’evento traumatico.

Risultati

Dalle indagini effettuate, i ricercatori hanno osservato alcuni cambiamenti nell’attività cerebrale nel corso del tempo dei pazienti suggerendo che il disturbo non si manifesta in modo statico ma si evolve nel tempo.

E’ stata notata anche un’attivazione maggiore del giro frontale inferiore destro, area adibita al controllo cognitivo e alla rivalutazione emotiva alla quale sarebbe associata una migliore ripresa dai sintomi iniziale del PTSD.

Inoltre, un altro punto chiave emerso dallo studio è stato il ruolo della corteccia prefrontale che sembra conferire resilienza agli effetti dannosi del trauma.

Questa regione svolge un ruolo cruciale nella rappresentazione delle informazioni contestuali e nella regolazione delle risposte emotive. Di conseguenza, la sua funzione potrebbe essere fondamentale per la prevenzione del disturbo da stress post-traumatico cronico.

Conclusioni

Lo studio ha permesso di evolvere verso un’ulteriore comprensione del PTSD anche ai fini di una sua maggiore prevenzione.

L’identificazione precoce dei predittori del disturbo da stress PTSD cronico, tra cui l’attività cerebrale nella corteccia prefrontale, potrebbe aprire la strada a terapie mirate e a strategie preventive più efficaci. Il continuo monitoraggio delle persone dopo un trauma potrebbe diventare uno strumento fondamentale per promuovere il benessere mentale a lungo termine.

Fonte: Sheynin J., Lokshina Y., Ahrari S. Greater Early Post-Trauma Activation in Right Inferior Frontal Gyrus Predicts Recovery from Posttraumatic Stress Disorder SymptomsBiological Psychiatry: Cognitive Neuroscience and Neuroimaging, 2023

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