Sinonimi: pre-coscienza
Significato: l’insieme dei contenuti psichici, assenti dal campo attuale della coscienza (per. es. un ricordo o un’emozione) ma che possono riaffiorare in qualsiasi momento, per un’associazione mentale o per uno stimolo esterno.
Etimologia: composto da pre e conscio
In particolare Freud, nei suoi studi riguardanti l’accesso alla coscienza, arriva a distinguere il preconscio dall’inconscio, identificandolo come il passaggio dall’inconscio alla coscienza. Sempre Freud, poi, ne fa due diverse formulazioni teoriche:
- Nella prima, il preconscio, è identificato come un sistema che si colloca accanto all’inconscio e a quella che è la percezione-coscienza.
- Nella seconda, Freud sviluppa un nuovo concetto in cui il preconscio viene associato all’inconscio e utilizzato come aggettivo per definire un particolare stato psichico.
Usando parole diverse, lo stesso Freud, in L’interpretazione dei sogni mostra come i contenuti mentali possano divenire consci al o essere rimossi momento opportuno:
“Quando diciamo che un pensiero preconscio viene rimosso e poi accolto dall’inconscio, queste immagini — prese a prestito da una cerchia di idee che ricorda la lotta per un terreno — potrebbero indurci all’ipotesi che realmente, in una delle località psichiche, un ordinamento venga dissolto e sostituito da un ordinamento nuovo nell’altra località. Utilizziamo dunque per questi paragoni un’immagine che sembra corrispondere meglio alla situazione reale, vale a dire: un investimento energetico viene trasferito su un determinato dispositivo o ne viene ritirato, di modo che la struttura psichica viene a trovarsi sotto il dominio di un’istanza o ne viene distolta. Qui sostituiamo ad un modo di rappresentazione topica un modo di rappresentazione dinamica; non è la struttura psichica che ci appare elemento mobile, bensì la sua innervazione” E, nel 1932 in Introduzione alla psicoanalisi, spiega che proprio la psicoanalisi: “… distingue due tipi di inconscio – uno dei quali è facilmente, sotto circostanze che si verificano frequentemente, trasformato in contenuto conscio, e un altro per il quale questa trasformazione è difficoltosa, e ha luogo solo in seguito ad uno sforzo considerevole, o talvolta, in nessun caso [. . .] Noi chiamiamo l’inconscio che è solo latente, e quindi si trasforma facilmente in conscio, il “preconscio”, e riserviamo il termine “inconscio” all’altro”.
Bilbiografia:
- Dizionario della lingua italiana, Garzanti
- Sigmund Freud, L’interpretazione dei sogni
- Sigmund Freud, Introduzione alla psicoanalisi – nuova serie di lezioni
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