Risale al 1995 in Italia la nascita dei primi siti di psicologia, creati intuendo le enormi potenzialità della rete. Si sono sviluppati successivamente – e più lentamente rispetto agli Stati Uniti – i portali di consulenza psicologica online, immersi tuttavia in uno scetticismo che ancora persiste, nonostante la richiesta da parte degli internauti ci sia, e non poco. Cosa spinge un utente a richiedere aiuto psicologico online? Quali i vantaggi e gli svantaggi della e-therapy? Quali le regole che psicologi e psicoterapeuti devono rispettare se desiderano sviluppare il proprio percorso professionale online?
Risale al 1995 in Italia la nascita dei primi siti di psicologia, creati intuendo le enormi potenzialità della rete. Si sono sviluppati successivamente – e più lentamente rispetto agli Stati Uniti – i portali di consulenza psicologica online, immersi tuttavia in uno scetticismo che ancora persiste, nonostante la richiesta da parte degli internauti ci sia, e non poco.
Consulenza online: vantaggi e svantaggi
Perché un soggetto può essere spinto a richiedere aiuto online, piuttosto che attraverso i canali tradizionali? Sicuramente il web permette di gestire l’appuntamento di e-therapy con maggiore comodità, non richiedendo uno spostamento dalla propria abitazione. C’è da aggiungere tuttavia che probabilmente il motivo principale che spinge gli utenti a passare attraverso la rete è che essa supera un ostacolo: la comunicazione via web permette di diminuire l’inibizione nei confronti dello psicologo. Di contro tuttavia nella comunicazione online manca un setting neutro e la comunicazione non verbale, aspetti fondamentali per il percorso terapeutico.
Studi e ricerche
Non mancano gli studi e le ricerche effettuati per capire le effettive potenzialità della psicoterapia online. Simon Gregory, psichiatra del gruppo Health Research Institute di Seattle, si è concentrato sulla depressione, sperimentando su 106 persone una seconda fase di trattamento via chat all’interno di un sito di assistenza sanitaria. “Conviene, il paziente non deve assentarsi dal lavoro per la terapia, è più comodo del telefono ed altrettanto efficace. Le persone si sono dimostrate soddisfatte della loro cura, più propense a prendere i farmaci secondo le istruzioni e sono migliorati i sintomi della depressione” ha affermato Gregory.
La Drexel University di Philadelphia ha invece puntato su videoconferenze via Skype per trattare le persone affette da disturbi ossessivo-compulsivi. L’obiettivo era quello di fornire ai pazienti dei terapisti altamente specializzati in grado di offrire le cure più appropriate anche a distanza. Da sottolineare, oltre i discreti risultati, il superamento dell’ansia da parte dei pazienti in terapia grazie all’utilizzo della webcam, ma la visibilità non perfetta non permetteva ai terapisti di captare i segnali non verbali dei pazienti, così come eventuali interruzioni della linea durante la seduta terapeutica online potevano causare qualche problema.
Normativa professionale
Quali regole per la consulenza psicologica online? Tutti i professionisti che volessero provare questo percorso lavorativo devono attenersi ad un Codice Deontologico ben preciso. Fondamentale il rispetto della privacy dell’utente, ma anche il rendersi ben riconoscibili in modo che i clienti possano verificare l’identità dei terapeuti. Nei siti web di web counseling deve essere inoltre fornite in modo chiaro informazioni relative alle norme professionali vigenti, così come gli psicologi e gli psicoterapeuti che offrono le proprie prestazioni professionali sono tenuti ad accertarsi che gli utenti siano informati sulla normativa stessa. Il candidato alla consulenza on line deve quindi prendere contatto col professionista tramite mail, spiegando il problema da sottoporre.
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