Sinonimi: fobia, mania, paranoia, psicopatia (nel gergo comune).
Significato: complesso di disturbi psichici gravi, di origine organica o funzionale, di cui fanno parte la schizofrenia, le forme maniaco – depressive e il delirio cronico.
Etimologia: deriva da psico- col suffisso –osi
Tra i maggiori sintomi delle psicosi si rilevano:
- Cambiamenti dell’umore: comuni e ricorrenti. Si manifestano con picchi di forte eccitazione che possono diventare di depressione e introversione.
- Cambiamenti delle funzioni mentali: tutto ciò che fa parte della quotidianità mentale inizia a essere confuso e poco chiaro. Il paziente, in particolare esprime idee e concetti incompleti e senza senso mostrando difficoltà nella concentrazione e nel ricordare.
- Insorgere di idee anormali: si tratta per lo più di false convinzioni manifestate dal paziente, che prendono il nome di illusioni. La persona si convince talmente tanto di tali illusioni che anche il discorso più logico non riesce a fargli cambiare idea.
- Allucinazioni: la persona arriva a vedere, sentire e odorare cose che in realtà non esistono.
Le psicosi sono molto comuni, soprattutto fra i giovani, ne sono colpiti 3 su 100, e curabili come qualsiasi altra malattia.
A tale proposito è interessante notare come Primo Lorenzi e Adolfo Pazzagli, nel loro libro le psicosi bianche, parlino delle psicosi accostandole al concetto di personalità riportando il pensiero di K. Jasper: il problema dell’accostamento fra psicosi e personalità, che è terreno di stretta pertinenza espressiva della paucisintomaticità schizofrenica, fu affrontato in maniera organica da K. Jaspers (1881 – 1969) nella sua Psicopatologia Generale.
Bibliografia:
- Vocabolario della lingua italiana, Garzanti
- Primo Lorenzi e Adolfo Pazzagli, Le psicosi bianche, FrancoAngeli editore
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