Se state assumendo una benzodiazepina o un farmaco-Z da più di quattro settimane e avete intenzione di interrompere la cura, è opportuno che vi rivolgiate al vostro medico di fiducia.
Alcune persone sono in grado di interrompere una cura a base di benzodiazepine e farmaci-Z senza incontrare alcun tipo di problema o effetto collaterale, risentendo in maniera minima dei sintomi dovuti all’astinenza durante i primi tempi.
La maggior parte delle persone, però, si trova a subire i sintomi legati all’astinenza in modo più serio se l’assunzione dei medicinali viene interrotta improvvisamente. E’, quindi, opportuno ridurre le dosi in maniera graduale durante un periodo di diversi mesi prima di arrivare all’interruzione completa del medicinale: sarà compito del vostro medico informarvi in merito alle dosi e al modo in cui ridurle gradualmente.
Perchè può essere utile liberarsi delle Benzodiazepine?
Le benzodiazepine sono una classe di farmaci comunemente prescritti per il trattamento di disturbi come ansia, insonnia, attacchi di panico e spasmi muscolari. Tuttavia, l’uso a lungo termine di benzodiazepine può portare a una serie di problemi, tra cui dipendenza, tolleranza e sintomi di astinenza. In alcuni casi, è utile e necessario interrompere una terapia a base di benzodiazepine per diverse ragioni:
- Dipendenza e tolleranza: L’uso prolungato di benzodiazepine può portare a dipendenza fisica e psicologica. Nel tempo, il corpo sviluppa tolleranza al farmaco, il che significa che sono necessarie dosi sempre maggiori per ottenere lo stesso effetto terapeutico. Questo può aumentare il rischio di effetti collaterali e complicazioni.
- Sintomi di astinenza: Quando si interrompe l’uso di benzodiazepine, è possibile sperimentare sintomi di astinenza, che possono includere ansia, insonnia, irritabilità, tremori e convulsioni. La sospensione graduale del farmaco, spesso con l’aiuto di un sostituto a lunga durata d’azione come il diazepam, può aiutare a ridurre la gravità e la durata dei sintomi di astinenza.
- Effetti collaterali: Le benzodiazepine possono causare una serie di effetti collaterali, tra cui sedazione, vertigini, confusione, problemi di memoria e problemi di equilibrio. Questi effetti collaterali possono essere particolarmente problematici per gli anziani e per coloro che assumono altri farmaci che possono interagire con le benzodiazepine.
- Rischio di abuso: Le benzodiazepine hanno un potenziale di abuso, soprattutto quando vengono assunte in dosi elevate o per periodi prolungati. L’abuso di benzodiazepine può portare a gravi problemi di salute, tra cui overdose e dipendenza.
- Miglioramento della qualità della vita: Molte persone che interrompono l’uso di benzodiazepine dopo un uso prolungato riferiscono un miglioramento della qualità della vita, compresa una maggiore chiarezza mentale, una migliore memoria e un sonno più naturale e riposante.
In sintesi, la sospensione di una terapia a base di benzodiazepine può essere utile e necessaria per ridurre il rischio di dipendenza, tolleranza, effetti collaterali e abuso, oltre a migliorare la qualità della vita.
Tuttavia, è importante consultare un medico prima di interrompere l’uso di benzodiazepine, in quanto la sospensione improvvisa può causare sintomi di astinenza gravi e potenzialmente pericolosi. Un medico può aiutare a sviluppare un piano di riduzione graduale e sicuro per interrompere l’uso di benzodiazepine.
Chi potrebbe giovarsi della sospensione
La graduale sospensione delle benzodiazepine può essere particolarmente vantaggiosa per alcune categorie di persone:
- Pazienti con dipendenza: coloro che hanno sviluppato una dipendenza fisica o psicologica dalle benzodiazepine a seguito di un uso prolungato possono trarre beneficio dalla sospensione graduale per ridurre la dipendenza e prevenire sintomi di astinenza gravi.
- Pazienti con tolleranza: nel tempo, l’uso continuo di benzodiazepine può portare a una tolleranza, il che significa che sono necessarie dosi sempre maggiori per ottenere lo stesso effetto terapeutico. La sospensione graduale può aiutare a ridurre la tolleranza e ridurre il rischio di effetti collaterali.
- Pazienti anziani: gli anziani sono più suscettibili agli effetti collaterali delle benzodiazepine, come sedazione, vertigini, confusione e problemi di equilibrio. La sospensione graduale può ridurre questi effetti collaterali e migliorare la qualità della vita.
- Pazienti con effetti collaterali significativi: alcune persone possono sperimentare effetti collaterali gravi o debilitanti a seguito dell’uso di benzodiazepine. La sospensione graduale può aiutare a ridurre o eliminare questi effetti collaterali.
- Pazienti in cerca di alternative: coloro che desiderano esplorare trattamenti alternativi per l’ansia, l’insonnia o altre condizioni per le quali sono state prescritte benzodiazepine possono trarre beneficio dalla sospensione graduale per facilitare la transizione verso nuove terapie.
Ovviamente ogni caso è a sè e andrebbe valutato a seconda delle esigenze e del quadro clinico. La sospensione di una cura deve rappresentare una opportunità e non un dogma o un obbligo.
Aiutarsi con il diazepam
Un modo molto comune per diminuire l’assunzione di benzodiazepine e farmaci-Z prevede il ricorso al diazepam: si tratta, infatti, di una benzodiazepina a lunga emivita ematica il cui dosaggio può essere facilmente ridotto senza creare grandi sintomi di astinenza come avviene nel caso di altri farmaci dello stesso gruppo. In questo caso, quindi, basterà cambiare la benzodiazepina o il farmaco-Z precedentemente prescritto con una dose equivalente di diazepam: sarà compito del vostro medico decidere la dose esatta.
In seguito potrete discutere con il medico il modo migliore per ridurre la dose gradualmente: uno dei modi più comuni consiste nel ridurla gradualmente ogni 1-2 settimane ma la quantità può comunque variare soprattutto in vista delle ultime settimane di trattamento quando la riduzione può avvenire in modo ancor più graduale in modo da evitare ogni possibile sintomo dovuto all’astinenza.
In alcuni casi vengono prescritti anche altri farmaci per aiutare il paziente a superare i sintomi causati dall’astinenza come ad esempio degli antidepressivi in caso di depressione o betabloccanti in caso di ansia.
Alcuni suggerimenti utili
- Prima di interrompere un trattamento a base di benzodiazepine o farmaci-Z è consigliabile attendere la fine di qualunque grave problema così che il vostro livello di stress sia ridotto al minimo
- E’ bene prendere in considerazione l’idea di interrompere il trattamento in un periodo di vacanza, lontani dallo stress del lavoro e dagli impegni familiari
- Non sottovalutate l’aiuto che amici e familiari possono apportare in un momento del genere: rendeteli partecipi della vostra intenzione di interrompere un trattamento a base di benzodiazepine o farmaci-Z
- Potrebbe essere utile cercare un gruppo di sostegno online per poter trarre beneficio dall’aiuto di persone che si trovano a vivere una situazione simile alla vostra o che hanno già vissuto questa esperienza in passato
- Se oltre alle benzodiazepine state assumendo anche altri farmaci che possono creare dipendenza, rivolgetevi ad uno specialista per poter interrompere in maniera adeguata i diversi trattamenti. Sarà il vostro medico a guidarvi nella ricerca dello specialista che potrà aiutarvi.
Il protocollo della dottoressa Heather Ashton
Il protocollo della dottoressa Heather Ashton per la dismissione delle benzodiazepine, noto anche come “Ashton Manual”, fornisce linee guida dettagliate per il ritiro graduale da questi farmaci dopo un uso prolungato. Di seguito sono riassunti i concetti chiave del protocollo:
- Consultare il medico: prima di iniziare il processo di sospensione, è importante consultare il proprio medico e discutere il piano di riduzione.
- Supporto psicologico: assicurarsi di avere un adeguato supporto psicologico durante il processo di sospensione.
- Riduzione graduale del dosaggio: ridurre lentamente il dosaggio delle benzodiazepine nel tempo per minimizzare i sintomi di astinenza.
- Sostituzione con una benzodiazepina a lunga emivita: in alcuni casi, può essere utile sostituire la benzodiazepina attualmente assunta con una a lunga emivita, come il diazepam, per facilitare la riduzione graduale del dosaggio.
- Piani di riduzione individualizzati: i piani di riduzione devono essere adattati alle esigenze individuali del paziente e modificati in base alla tolleranza e ai sintomi di astinenza.
- Gestione dei sintomi di astinenza: durante il processo di sospensione, è importante monitorare e gestire i sintomi di astinenza, che possono includere insonnia, ansia, depressione e sintomi fisici.
- Pazienza e determinazione: il processo di sospensione può essere difficile e richiedere tempo, ma con pazienza e determinazione, molti pazienti riescono a interrompere l’uso di benzodiazepine e migliorare la loro salute e il loro benessere.
Il protocollo Ashton suggerisce inoltre di considerare l’utilizzo di tecniche psicologiche, medicine complementari e l’esercizio fisico per aiutare a gestire l’ansia e altri sintomi durante il processo di sospensione.
Infine, è importante ricordare che il processo di sospensione deve essere adattato alle esigenze individuali del paziente e che la decisione di interrompere l’uso di benzodiazepine deve essere presa dal paziente stesso, in consultazione con il proprio medico.
Schemi di Tapering (o Decalage) per le Benzodiazepine
Il tapering delle benzodiazepine è un processo graduale di riduzione del dosaggio per evitare sintomi di astinenza e ridurre la dipendenza. Di seguito sono riportati due esempi di tapering di benzodiazepine tratti dal “Manuale Ashton” di Dr. Heather Ashton:
Esempio 1: Riduzione graduale del diazepam (Valium)
Supponiamo che un paziente stia assumendo 40 mg di diazepam al giorno. Il piano di riduzione potrebbe essere il seguente:
- Ridurre il dosaggio di 2 mg ogni 1-2 settimane fino a raggiungere 20 mg al giorno.
- Successivamente, ridurre il dosaggio di 1 mg ogni 1-2 settimane fino a raggiungere 10 mg al giorno.
- Infine, ridurre il dosaggio di 0,5 mg ogni 1-2 settimane fino a raggiungere 0 mg al giorno.
Esempio 2: Sostituzione del lorazepam (Tavor) con il diazepam (Valium) e successiva riduzione
Supponiamo che un paziente stia assumendo 6 mg di lorazepam al giorno. Il piano di riduzione potrebbe essere il seguente:
- Sostituire gradualmente il lorazepam con il diazepam, che ha una durata d’azione più lunga e si presta meglio al tapering. Ad esempio, sostituire 1 mg di lorazepam con 10 mg di diazepam fino a raggiungere un dosaggio totale di 60 mg di diazepam al giorno.
- Ridurre il dosaggio di diazepam di 2 mg ogni 1-2 settimane fino a raggiungere 40 mg al giorno.
- Successivamente, ridurre il dosaggio di 1 mg ogni 1-2 settimane fino a raggiungere 20 mg al giorno.
- Infine, ridurre il dosaggio di 0,5 mg ogni 1-2 settimane fino a raggiungere 0 mg al giorno.
È importante notare che questi piani di riduzione sono solo esempi e dovrebbero essere personalizzati in base alle esigenze individuali del paziente e sotto la supervisione di un medico.
Cosa fare se non si riesce a scalare una benzodiazepina
Se il primo tentativo di dismettere la terapia a base di banzodiazepine o farmaci Z non dovesse essere efficace o non funzionare non preoccupatevi. E’ normale! Ci sono diverse opzioni che possono essere considerate:
- Riconsultare il medico: discutere con il medico curante le difficoltà incontrate durante il processo di sospensione e chiedere consiglio su come procedere. Il medico potrebbe suggerire modifiche al piano di riduzione o proporre alternative.
- Cercare una seconda opinione: consultare un altro medico o uno specialista in dipendenza da farmaci per avere una valutazione indipendente e suggerimenti su come procedere.
- Supporto psicoterapeutico: considerare l’opzione di intraprendere una terapia psicologica, come la terapia supportivo emotiva o l’EMDR, per affrontare l’ansia, l’insonnia e altri problemi associati all’uso di benzodiazepine e al processo di sospensione.
- Gruppi di sostegno: partecipare a gruppi di sostegno per persone che cercano di interrompere l’uso di benzodiazepine. Condividere le proprie esperienze e imparare da quelle degli altri può essere utile e incoraggiante.
- Tecniche di riduzione dello stress e di rilassamento: praticare tecniche di riduzione dello stress e di rilassamento, come la meditazione, lo yoga o la respirazione profonda, per aiutare a gestire l’ansia e altri sintomi durante il processo di sospensione.
- Terapie complementari: esplorare terapie complementari, come l’agopuntura o l’erboristeria, che potrebbero aiutare a gestire i sintomi di astinenza e facilitare il processo di sospensione.
È importante ricordare che il processo di sospensione delle benzodiazepine è un’esperienza individuale e che ciò che funziona per una persona potrebbe non funzionare per un’altra. Pertanto, è essenziale lavorare a stretto contatto con il proprio medico e adattare il piano di sospensione alle proprie esigenze specifiche.
Ho appena iniziato la diminuzione del lorazepam. Il mio medico, prima di iniziare la sospensione graduale tramite gocce, ha voluto lasciarmi la stessa cura per una settimana, dividendo la pillola da 1mg a metà, da assumere mezza appena sveglio mezza prima di pranzo una la sera prima di andare a letto. Solo che a metà mattina mi sento stordito, fuori dal mondo e devo correre a prendere l’altra metà di pillola per ritornare a stare meglio. Mi fa stare male la riduzione in questo modo, ma il medico dice che è normale. Bohh
Gentile Mario
ridurre il dosaggio di questi farmaci non sempre è semplice e di facile realizzazione. Ciò dipende da diversi fattori e nella mia esperienza difende soprattutto dalla dose (maggiore è più difficile sarà soprattutto nella parte finale della riduzione), dal farmaco (molto più complesso con i farmaci benzodiazepinici rispetto alle Z-drugs e soprattutto se molecole a breve o brevissima emivita una su tutte il lormetazepam) e dalla predisposizione individuale del paziente ad “affezionarsi” ai farmaci. In generale invito sempre chi si rivolge a me per questo tipo di intento di non sottovalutare le difficoltà che tale obiettivo può comportare soprattutto in termini psicologici. Per questo consiglio sempre di considerare la opportunità di un percorso psicologico parallelo al programma di progressiva riduzione farmacologica.
Se nel suo caso si verificheranno delle difficoltà è meglio che si rivolga al suo medico o al suo specialista di fiducia per rivedere il piano di riduzione e valutare delle opzioni alternative.
Cordiali saluti
Federico Baranzini
Gentile dottore, sono una signora di 46 anni e dopo la nascita della mia terza figlia a causa di ansia persistente sto assumendo da 4 anni ansiolitici. Le lascio immaginare l’inferno che vivo. Chiedo consigli utili sulla dismissione.Grazie infinite!!
Buongiorno Elisa
la cosa più sensata che le posso consigliare è di rivolgersi ad un collega che la possa seguire nel decalage e monitorare nel suo stato psichico, se necessario proponendole delle alternative che oggi, per fortuna, sono disponibili.
Cordiali saluti
Federico Baranzini
Buongiorno
come faccio a smettere di prendere le gocce di LEXOTAN?.
Li ho cominciato a prendere per un forte depressione che no riuscivo a dormire, ora non posso senza. Ho provato di lasciare però mi sentivo talmente male che tutto giorno mi sembrava che sto nell altro mondo confusa sensa forza.
Grazie
Gentile Irina
la dismissione di una benzodiazepina deve essere effettuata lentamente e progressivamente, a volte anche prevedendo di fermarsi qualche giorno o settimane ad un certo dosaggio per consentire al corpo di adeguarsi e abituarsi . Quindi può riprendere fino alla sospensione.
Invece altre volte quando non ci si riesce allora potrebbe essere utile appoggiarsi ad un farmaco serotoninergico per rendere la dismissione della benzodiazepina più facile. Ovviamente per questo deve necessariamente rivolgersi al suo medico o al suo specialista di fiducia.
Un cordiale saluto
Federico Baranzini
Gentile dottore, sono una sig.ra di 46 anni ed è da più di 4 anni che faccio un uso giornaliero di un milligrammo e 1/2 di benzodiazepina. La prego mi suggerisce un metodo per lo scalaggio, ogni volta che vado da uno psichiatra mi associa un antidepressivo che io non vorrei prendere. La ringrazio di cuore se vorrà aiutarmi. Elisa
Buongiorno Elisa
forse è la stessa signora del precedente commento. I farmaci antidepressivi sono indicati in queste situazioni e sono molto sicuri. L’introduzione di tali molecole anche se più laboriosa rispetto all’auso di una benzodiazepina, permette in un secondo momento una riduzione più sicura e per certi versi più accettabile del farmaco lasciandola libera da terapie. Ci ripensi e si affidi con fiducia.
Cordialità
Federico Baranzini
Buongiorno,
Da anni uso mezza compressa di stilnox. Vorrei sospenderla perché ho letto che dopo poche settimane la sua azione è nulla e si diviene dipendenti.
Può gentilmente indicarmi lo schema e dosi di sospensione.
Grazie
Buongiorno Domenico,
mezza compressa è un dosaggio basso e credo che possa provare in prima istanza in accordo con il suo curante a sospenderne l’uso e vedere come va. In alternativa esiste sempre la formulazione in gocce che le permette di dosare dosaggi ancora minori fino alla sospensione. Ma ci tengo a precisare che il discorso di deve inserire in una più ampia valutazione delle condizioni che hanno reso necessario l’uso di tale medicamento e dello stato della sua igiene del sonno che va sempre valutata prima ancora di avviare una cura farmacologica. Non avrebbe senso altrimenti sospendere per sospendere così come al contrario non ha senso proseguire l’uso di un ipnotico se le condizioni disturbanti il sonno iniziali sono cessate.
Cordiali saluti
Federico Baranzini
Salve dottore. È da 4 anni circa che assumo Loranzepam 1 mg prima di andare a dormire. È da un annetto che ho dei cali di memoria riferiti a fatti non rilevanti. Volevo sapere se con la sospensione non ne avrò più o se mi consiglia di fare una visita neurologica.
Buongiorno sig Diego
i cali di memoria sono frequenti anche nella popolazione non clinica ( ovvero in soggetti non affetti da particolari malattie) e possono avere cause varie sicuramente la stanchezza e lo stress. Nel suo caso non posso esprimere un parere clinico non conoscendo nulla della sua storia e condizione clinica, ma posso dirle che nella mia attività clinica è frequente riscontrare anomie in soggetti che usano benzodiazepine da lunga data, fino ad arrivare a stati disorientamento e confusione a seconda del tipo e della quantità usata. Le potrei consigliare, secondo un mero principio di buon senso, di provare a sospendere gradualmente il lorazepam e quindi lasciare passare qualche mese per osservare se vi è un miglioramento. Se non ci sarà potrà rivolgersi ad un neurologo. Cordiali saluti. Federico Baranzini
Io prendo da anni tantissime gocce di lormetazapam tipo 60 gocce al giorno non riesco a smettere vorrei provare a smettere da sola ma mi serve qualche consiglio
Gentile Gabriella
è in buona compagnia: purtroppo il LORMETAZEPAM miete moltissime vittime che ignare del rischio iniziano ad assumerlo convinte di aver trovato una soluzione all’insonnia salvo poi ritrovarsi “incastrate” in quella che a tutti gli effetti è una dipendenza: spesso perchè non informate e o lasciate a loro stesse nella gestione dell’insonnia.
Mi permetta una piccola digressione ma importate: la cura dell’insonnia prevede provvedimenti di igiene del sonno, tecniche comportamentali di rilassamento e una cura attenta del proprio stile di vita e solo in ultimo l’uso di farmaci.
Tornando al caso che la interessa, il primo consiglio è quello di affidarsi alla guida di un esperto. Nella mia pratica clinica ai pazienti nella sua situazione propongo come primo step di iniziare a scalare lentamente anche -molto lentamente se necessario-, tipo una goccia alla settimana o ogni due settimane. Questo per capire la loro capacità di gestione e sopportazione di quella che è a tutti gli effetti una frustrazione a cui abituare il proprio corpo, ovvero il proprio cervello. Quindi se si incontrano difficoltà il secondo step potrebbe essere quello suggerito proprio in questo articolo, ovvero aggiungere una benzodiazepina a lunga emivita come DIAZEPAM o DELORAZEPAM.
Non è un percorso facile e spesso emergono difficoltà che trascendono la dipendenza fisica e riguardano bisogni affettivi ed emotivi reconditi e profondi del paziente, bisogni di cui qualcuno deve prendersi carico1: il curante evidentemente.
Un cordiale saltuo
Federico Baranzini
Buongiorno. Prendo il Lorazepam da Una quindicina d’anni, sono passato da anche 10 mg al giorno a 1.25 solo la notte per dormire. Durante il lockdown ho sostituito il farmaco, 5mg die, con lo Xanax 0.5 mg e ne assumo due pastiglie tutti i giorni verso le 18. Sto meglio, non mi sveglio più “rintronato” e mi mantengo attivo facendo i lavori più disparati, anche molto pesanti nel mio terreno dove ho la seconda casa. Però verso sera arriva il “bisogno”, me lo sento nelle ossa proprio e devo prendere ‘sto milligrammo di Xanax. Ho 62 anni e prendo farmaci per l’ipertensione, dall’ultimo emocromo ed esami vari, urine, tac polmonare e altri sono risultati piccoli calcoli alla colecisti e il glucosio più alto di quattro punti. Tutto il resto è perfetto, transaminasi, trigliceridi, colesteroli vari , tutto. I calcoli non mi danno nessun “fastidio” e ho diminuito i carboidrati e dolci. Dunque il mio problema è questa “scimmia” da benzodiazepine che non riesco a togliermi perché al primo sintomo di ansia, che si lega al timore di sbalzi di pressione che in passato mi hanno dato parecchi problemi, ricorro alla pastiglietta. Ringraziando per un’eventuale risposta e chiarimento, le porgo i miei più distinti saluti.
Gentile Giovanni,
credo dipenda molto da cosa ha intenzione di fare lei. Dalla terminologia che usa immagino lei abbia avuto in passato una certa esperienza di farmaci e forse anche di predisposizione o “simpatia” per altre sostanze. Il fatto di essere passato da 10 mg a 1 le fa senz’altro onore e la rende un “combattente” per l’astinenza da benzodiazepine. Solo lei può sapere quanto sia veramente necessario arrivare a eliminare anche questo ultimo milligrammo. Mi chiedo se in verità non potrebbe rappresentare il male minore?
In ogni caso se volesse davvero eliminarlo credo potrebbe sfruttare il lavoro nei campi come una ergoterapia per coprire i giorni di maggiore “scimmia” senza lasciarsi sorprendere. Se però la scimmia fosse troppo intensa allora le consiglio di rivolgersi ad un collega che possa seguirla con una terapia “ponte” che la aiuti a sentire meno i sintomi astinenziali. Le ricordo comunque che i sintomi da eventuale sospensione sono transitori e non rappresentano delle minacce alla vita.
Un cordiale saluto
Federico Baranzini
Salve sono Gabriela. Io prendo 1 da 1mg la sera per dormire.Tutto a iniziato 2 anni fa .Avevo un banco di intimo .Solo per il fatto ca mettevo mezzo metro in più vigile ti faceva la multa.La cosa più dura e insuportabile e stata quando avevo messo banco al mese di agosto senza aver fatto la spunta.
Mercato era vuoto solo qualche banco di verdura e 5 banchi di formaggi e macelleria.Vigili sono arrivati da me mi hanno fatto verbale questa volta 280 euro.E da lì in poi ho cominciato a non dormire a sudare di notte avere paura quando vedevo questa vigilessa. Dal momento andavo meno al mercato. Nel arco di 2 anni ho chiuso banco. Al mattino quando dovevo andare al mercato rimettevo tutele matine, sudavo e mi veniva battiti al cuore.Per forza prendevo 5 ,10 gocce di EN per andare avanti ma ero sempre sudata.Atualmente prendo1pastglia di 1mg per dormire. Vorrei parlare con qualcuno ca e in grado di consigliarmi di più di come devo fare .Grazie di cuore.Non ho nessuno ca possiamo scambiare 2 parole ca vuol dire tanto. Avrei gradito ca qualcuno mi chiami al meno per mettermi in contatto con le persone giuste. Ancora una volta grazie.
Gentile Signora
non ho compreso di quale farmaco parla quando dice che ne prende 1 da 1 mg. In ogni caso la voglio rassicurare sul fatto che 5 o 10 gocce di EN rappresentano un dosaggio comunque basso.
Dal suo racconto è evidente che la multa e le dinamiche vissute hanno rappresentato per lei un evento traumatico scatenante una reazione da stress forse sotteso da un sottostante disturbo d’ansia. In tali situazioni assumere senza controllo medico farmaci ansiolitici o benzodiazepinici può rappresentare un rischio.
La invito a rivolgersi ad un medico, anche il suo medico di base, per i consigli necessari.
Cordiali saluti
Federico Baranzini
CIAO HO LETTO LA TUA STORIA HO LO STESSO PROBLEMA DA QUASI UN ANNO E PRENDO LORAZEPAM DA 7 MESI NON SO COME ELIMINARLO E SE NON LO PRENDO STO MALISSIMO È DIVENTATA UNA DROGA FORSE STAI MEGLIO VISTO CHE È DEL 202O CHE HAI SCRITTO SU QST SITO
Salve ho 52 anni soffro di ansia associata da attacchi da panico
Prendo lorazepam 2.5 + lirica + Quietapina 25 due x dormire + Seroquel 60 mg una al giorno
Sto abusando del lorazepam e vorrei toglierlo
Come devo fare?
10 anni fa ho fatto una comunità a Varese x abuso di birre, solo birre
Vorrei togliere almeno il lorazepam come devo fare ?
Grazie mille
Gentile Sig Manu
l’abuso di alcol spesso porta per affinità chimica e recettoriale a sconfinare nell’abuso di benzodiazepine tra le quali quali appunto il lorazepam di cui parla nel suo intervento. Stesso meccanismo d’azione comporta stessa procedura di cura e riabilitazione. Avendo già avuto esperienze di cura residenziale conosce bene immagino le dinamiche che vi sono dietro a tali pratiche e percorsi. Solitamente si “tenta” un primo approccio ambulatoriale e se non è sufficiente si ipotizza un ricovero e eventualmente per la fase di riabilitazione la convalescenza in una struttura protetta residenziale di tipo ospedaliera o comunitaria.
Chieda aiuto a chi l’ha già aiutata una prima volta.
Cordialità
Federico Baranzini
Salve dottore, ho 43 anni e da tanto assumo (variando nel periodo da 0,50 a 0,25 ) xanax la sera per dormire.
Da quello che ho letto il dosaggio che assumo non è molto. Per una riduzione, posso provare a troncare o conviene ridurre ulteriormente o cambiare farmaco ?
Grazie tante !
Buongiorno Francesco,
può considerare o di sospendere da un giorno all’altro o di scalare utilizzando la formulazione in gocce per una discesa più graduale. In alternativa a volte ai miei paziente propongo di provare a sostituire, con un breve periodo di sovrapposizione, la benzodiazepina con un fitoterapico da banco a valenza calmante come ne esistono tanti a base di escolzia, valeriana e passiflora ma non solo.
Cordiali saluti.
Federico Baranzini
Buongiorno. Sto prendendo da poco il remeron 30 x cercare di eliminare una vecchia dipendenza dalmadorm 30.. scalando lentamente aiutatodalla mia psichiatra..cosa ne pensa?
Buongiorno Pierluigi,
anche io prescrivo questa molecola, la mirtazapina, ai miei pazienti che per varie ragioni non riescono a disassuefarsi dall’uso di ipnotici o ansiolitici vari. Soprattutto se è controindicato il ricordo ad altri farmaci benzodiazepinici anche se a lunga emivita come diazepam o delorazeppam. Ricordo che è sempre buona norma essere seguiti per poter gestire al meglio i risvolti clinici che nel percorso di disassuefazione possono incorrere e per avere il giusto supporto psicologico. Un cordiale saluto. Federico Baranzini
Gentile Dottore, prendo da ormai molti anni lo XANAX rp 1 mg ( solo 1 compressa la sera prima di dormire ), per aiutarmi perchè ho difficoltà con l’ansia. La psichiatra mi ha detto di sostituire con Felison 15, 1 compressa ma non mi ha detto se sostituire o scalare ed in quale modo. Ho paura di incorrere in problemi di rebound. Mi può aiutare a capire come comportarmi? Grazie!
Gentile Chiara,
dalla sua presentazione dove ha usato il termine “mi ha detto di sostituire” se ne dedurrebbe che l’indicazione della collega fosse proprio di sostituire senza scalare. Ciò parrebbe anche plausibile alla luce del fatto che utilizza 1 mg e non di più. Credo la collega confidasse nel potere ipnotico del FELISON che contiene flurazepam un ipnotico benzodiazepinico efficace. In alternativa però nulla le vieta di procedere ad una riduzione dello xanax a mezza compressa e quindi, dopo qualche giorno, alla sua sospensione. Personalmente ai miei pazienti consiglio sempre un decalage più o meno lento a seconda della sensibilità individuale, se non altro per preparare la persona al passaggio e gestire le ansie collegate alla dismissione di un farmaco a cui spesso sono in qualche modo “affezionati”.
Un cordiale saluto
Federico Baranzini
Salve buonasera, Sono un ragazzo di 28 anni da due anni vado al sert prendo 20 ml di metadone al giorno e ora da un mese ho iniziato a prendere 2/3 tavor al giorno d 2,5 giovedì ho un colloquio con il dottore del sert . leggevo su internet che il DIAZEPAM aiuta il mio problema, non è il metadone, non mi fa paura a toglierlo ma è ben sto TAVOR che non riesco più a contenere la usavo per dormire ma mi sono accorto che mi serve più per stare calmo durante il giorno come posso fare a tornare a prendere un tavor da 2,5 soltanto alla sera? Chiedo del diazepam cioè valium giovedì al dottore? Prego in una risposta
grazie cordiali saluti.
Gentile Paolo,
ne parli serenamente al suo medico all’appuntamento. Con il dottore troverete una strategia per una migliore gestione del LORAZEPAM, oppure una strategia farmacologica differente e alternativa. DIAZEPAM può essere d’aiuto in certe condizioni ma -attenzione- non è scevro da una sua appetibilità! Anche il diazepam è una benzodiazepina e in certe persone molto avvezze all’uso di sostanze e farmaci il fegato potrebbe essere particolarmente allenato a “metabolizzarlo” velocemente. Ne parlo con il suo curante!
Cordiali saluti
Federico Baeranzini
Buongiorno dottore io prendo XANAX gocce ne prendo molte: anche una bottiglia oggi 3 giorni cosa devo fare sonno disperata!
Buongiorno
credo stia iniziando a sviluppare quella che in medicina di chiama TOLLERANZA un fenomeno per cui il suo fegato si abitua al farmaco e quindi questo perde progressivamente efficacia e lei per ottenere l’effetto che si aspetta è costretta ad aumentarne la dose, quindi giungendo a consumarne anche una boccetta in pochi giorni.
Credo debba essere aiutata a gestire meglio tale fenomeno, per questo la invito a rivolgersi ad uno specialista perchè valutiate le opzioni disponibili e più adatte al suo caso.
Un cordiale saluto
Federico Baranzini
Salve dottore. Sono sempre Emilia. Per avere un po’ di sollievo, prendo ogni tanto 5 gocce Lexotan(consiglio del dottore) per non avvertire così tanto questi pizzicori (sentendo però la pelle molto secca che tira e mi mette veramente in uno stato di ansia) è uso creme per la pelle sensibile. Grazie per la sua risposta.
Gentile sigra Emilia
LEXOTAN contiene una molecola (BROMAZEPAM) che è indicata per la cura a breve termine dei disturbi e problemi di ansia, quindi, deduco che se il suo medico le ha fatto questa diagnosi sia una cura appropriata. Le creme possono aiutarla immagino localmente ma per l’ansia è necessario ricorrere ad approcci differenti (farmaci a volte, spesso a tecniche di rilassamento)
Un cordiale saluto.
Federico Baranzini
Buongiorno dottore
sono Luciano prendevo 4 gocce di lormetazepam prima di dormire, poi ho dovuto sospendere per motivi di salute e ho fatto 4 mesi a diminuire gradualmente le gocce. Ora sono 2 settimane che non li prendo più di giorno e sto bene, però di notte o problemi a dormire non so più cosa fare, il mio dottore mi ha detto di prendere zzzquil, ma non mi pare funzioni.
Grazie saluti
Buongiorno Luciano,
la sospensione di un farmaco come lormetazepam provoca molto spesso questo tipo di effetti da sospensione. Deve sapere che questi sono transitori e dopo qualche giorno tale insonnia andrà a sparire. E’ solo una questione di tempo. Certamente può aiutarsi con degli integratori per rendere meno traumatico il ritorno alla normalità.
Zzzquil Natura è un integratore alimentare a base di erbe, utilizzato per aiutare ad alleviare i disturbi del sonno in modo naturale. È composto principalmente da ingredienti a base di erbe come la camomilla, la valeriana, melatonina e la lavanda.
La camomilla è conosciuta per le sue proprietà calmanti e può aiutare a ridurre l’ansia e il nervosismo che possono interferire con il sonno. La valeriana è un sedativo naturale che può aiutare ad alleviare l’insonnia e migliorare la qualità del sonno. La lavanda ha un effetto calmante e può aiutare a ridurre lo stress e l’ansia.
Inoltre, Zzzquil Natura contiene anche melatonina, una sostanza prodotta naturalmente dal corpo che aiuta a regolare il ritmo circadiano e a promuovere il sonno. La melatonina può essere utilizzata per aiutare ad alleviare i disturbi del sonno legati ai viaggi o al lavoro notturno. A volte 1 solo mg potrebbe non essere sufficiente in certe situazioni cliniche. Sospetto che lei possa rientrare proprio in questo caso per cui potrebbe ipotizzare di assumerne una dosa maggiorata.
Ma la devo invitare a a discuterne con il suo medico.
Nel frattempo, le consiglio di adottare alcune buone pratiche di igiene del sonno come evitare il consumo di caffeina e alcolici di sera, mantenere una routine regolare di sonno e sveglia e creare un ambiente di sonno confortevole.
Un cordiale saluto
Federico Baranzini
Spero che questo thread sia ancora seguito dopo tutti questi anni e qualcuno possa rispondere..
Salve, ho 37 anni e prendo Xanax 2 volte al giorno (da 0.5 l’una) da 4 anni ormai. Mo era stato prescritto per l’ansia (che persiste, ma sicuramente lo Xanax la tiene a bada) e per gli attacchi di panico che ricompaiono ogni tanto. Vorrei eliminare lo Xanax perché sembra non aver avuto l’ effetto sperato ma ormai credo di esserne dipendente.
I medici non mi hanno aiutato finora e inizio ad essere piuttosto stanco della situazione.
Gentile Francesco,
la ringrazio per il contributo. Si il thread è ancora attivo, anche se il mio tempo è sempre meno 😉
Mi chiedevo se avesse già provato a seguire gli schemi di decalage classici (come quello qui riportato) e se avesse esperienza di altre strategie per la riduzione dello XANAX.
Ci aggiorni se vuole
Cordiali saluti
Federico Baranzini
Buonasera dottore dopo anni 15 anni di dalmadorm 30 mg a seguito di attacchi di panico dovuti ad astinenza da cocaina provo a scalare con en gocce da 5 anni
Adesso sono arrivato a 10 gocce e dormo pochissimo
Ho associato per lungo tempo 15 mg di mirtazapina la quale ha avuto buon effetto
Ma poi mi portava aggressività
Adesso dovrei scalare ancora e mi è stato prescritto gabapentin 100
Cosa ne pensa?
Buonasera Giuseppe
la ringrazio intanto per il suo contributo.
I farmaci che ha citato sono spesso impiegati nelle problematiche di insonnia e anche come farmaci di supporto per il decalage delle benzodiazepine.
Credo debba insistere e affidarsi al suo curante.
Ci tendo però a ricordarle che il “liberarsi” dalle benzodiazepine dovrebbe implicare anche una interventi più a 360 gradi e in particolare la revisione dello stile di vita e dell’igiene del sonno. Personalmente ai miei pazienti consiglio sempre di avviare o incrementare l’attività fisica aerobica e se possibile il nuoto in particolare.
Un cordiale saluto
Federico Baranzini
Salve dottore, ho 35 anni e quasi tre anni fa ho avuto una depressione curata con 30 gocce di stiliden e tre volte al giorno prendevo 0,5 mg di Xanax mattina pomeriggio e sera, poi negli anni pian piano ho diminuito fino ad oggi prendendo 5 gocce di stiliden e una pastiglia di Xanax da 0.50 mg divisa in 2 quindi e come se assumessi 0.25mg. Però ora vorrei provare ad avere un bambino ma ovviamente vorrei ancora scalare graduatamente, tipo comprare la scatola di Xanax da 0.25 e pian piano assumerla per intera e poi spezzare anche quella fino a che arrivare a non prenderla piu. Ma ho paura che rimanendo in cinta magari avrei bisogno di farmaci e questo mi spaventa
Gentile Rosy,
comprendo pienamente la sua preoccupazione riguardo all’assunzione di farmaci e il desiderio di avere un bambino in modo sicuro. È una situazione delicata che richiede un’attenta valutazione medica.
Prima di tutto, è positivo che abbia già iniziato a scalare gradualmente il dosaggio dello Xanax (alprazolam) e dello Stiliden (paroxetina). Questo approccio è corretto per evitare effetti da sospensione improvvisa.
Riguardo alla sua intenzione di rimanere incinta, le consiglio vivamente di consultare il suo ginecologo/a e uno psichiatra. Insieme potranno valutare attentamente il suo caso specifico e pianificare la strada migliore da percorrere.
In linea generale, durante la gravidanza è preferibile evitare l’assunzione di farmaci, a meno che i potenziali benefici non superino i rischi. Ci sono alcune opzioni che possono essere prese in considerazione sotto strettissima supervisione medica:
1. Interrompere gradualmente l’assunzione di farmaci prima del concepimento, se possibile senza incorrere in ricadute.
2. Valutare terapie alternative non farmacologiche come la psicoterapia durante la gravidanza.
3. In casi di effettiva necessità, alcuni antidepressivi tra gli SSRI possono essere opzioni più sicure durante la gestazione.
Il punto chiave è non interrompere bruscamente i farmaci da soli e lavorare con i medici per un piano personalizzato di svezzamento graduale prima del concepimento. Anche il monitoraggio durante la gravidanza è fondamentale.
Non si scoraggi, molte donne riescono a gestire con successo questo percorso con l’aiuto di un team medico esperto. L’obiettivo è garantire la sua salute mentale e quella del bambino nelle migliori condizioni possibili.
La invito caldamente a consultarsi con i suoi professionisti di fiducia per definire la strategia migliore per lei in questa fase delicata della vita. Mi auguro possa realizzare serenamente il suo desiderio di maternità.
Cordiali saluti
Federico Baranzini