Fenelzina, isocarboxazid e tranilcipromina
L’effetto collaterale più comune che deriva dall’assunzione di questi antidepressivi IMAO di vecchia generazione è un senso di vertigine nell’alzarsi in piedi, noto anche come ipotensione ortostatica, che si verifica soprattutto nelle persone anziane. Altri effetti collaterali meno comuni che sono stati riportati da alcuni pazienti sono sonnolenza, mal di testa, debolezza e affaticamento, problemi legati al sonno, secchezza delle fauci, costipazione.
In maniera molto ridotta, questi farmaci possono anche avere effetti negativi a carico del fegato: sono stati riportati, infatti, alcuni casi di ittero e di morte dovuta a reazioni epatiche ma si tratta comunque di eventualità molto remote. Rari sono stati anche i casi riportati di neuropatia periferica quali debolezza, crampi e spasmi, perdita di equilibrio, formicolii, intorpidimento e dolore.
Moclobemide
Gli effetti collaterali legati all’assunzione di questo IMAO di nuova generazione includono problemi del sonno e nausea. Meno comunemente sono stati risontrati casi di irritabilità e confusione.
Questi non sono tutti gli effetti collaterali legati all’assunzione di antidepressivi IMAO: è sempre meglio consultare il foglietto illustrativo che accompagna i singoli medicinali dal momento che gli effetti collaterali possono cambiare da una marca all’altra e da un paziente all’altro.
Chi non può assumere antidepressivi IMAO?
E’ preferibile che si astengano dall’assunzione di antidepressivi IMAO i pazienti che:
- soffrono di disturbo bipolare e si trovano in fase di mania
- soffrono di irritabilità e agitazione come segni preponderanti della loro depressione (in questi casi il dottore può prescrivere un tratatmento a base di benzodiazepine della durata di 2-3 settimane)
- hanno sofferto di ictus o altri disturbi che influiscono negativamente sull’afflusso di sangue al cervello
- assumono già altri antidepressivi
- presentano un tumore sulla ghiandola surrenale che può provocare pressione alta (feocromocitoma)
- soffrono di disturbi cardiaci
- portano avanti una gravidanza
- allattano al seno
Dottor Baranzini,
Complimenti per i suoi articoli molto interessanti ed esaurienti,ma allo stesso tempo espressi in modo semplice e comprensibile a tutti!
Mi stanno aiutando a focalizzare un po’ di concetti visto che sto preparando l’esame di Neurofarmacologia (sono una studentessa di Medicina), ma senza avere nessuna conoscenza di psichiatria.
Mi sembra un settore della farmacologia veramente affascinante…
Buon lavoro
Maria
Gentile Maria,
la ringrazio per la sua cortese attenzione e considerazione.
Buona lettura e cordiali saluti