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Gli antidepressivi sono dei medicinali utilizzati per controllare le sostanze chimiche normalmente presenti nel cervello note come neurotrasmettitori il cui equilibrio risulta sbilanciato quando una persona è depressa.

Gli scienziati che si occupano di studiare la depressione hanno scoperto che queste sostanze sono coinvolte nella regolazione dell’umore.

Gli antidepressivi più recenti sono i cosiddetti inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI). Essi includono la fluoxetina (Prozac), il citalopram (Celexa) e molti altri. Simili agli SSRI sono gli inibitori della ricaptazione della serotonina e norepinefrina (SNRI) quali venlafaxina (Efexor) e duloxetina (Cymbalta). Un altro nuovo antidepressivo, il bupropione, non appartiene né agli SSRI né agli SNRI, ma è molto popolare. Anche i vecchi antidepressivi, chiamati triciclici e inibitori delle monoaminossidasi, sono a volte tuttora usati.

Gli SSRI e gli SNRI sono, però, preferiti agli antidepressivi più datati grazie al minor numero di effetti collaterali da loro presentati.

Il tempo richiesto per gli antidepressivi triciclici  per potere avere effetto solitamente si aggira sulle 2-4 settimane e per poter essere efficaci nel trattamento della depressione è necessario che siano assunti fino a sei mesi dalla scomparsa dei sintomi. E’ possibile che durante il trattamento si presentino degli effetti collaterali ma questi risultano essere solitamente di lieve entità e tendono a scomparire dopo poco tempo. Verso la fine del trattamento è consigliabile diminuire gradualmente la dose prima di interrompere la cura completamente.

Considerando come i medicinali abbiano effetti diversi su ogni singola persona, è sempre meglio consultare il proprio medico per decidere quali siano quelli più adatti a voi.

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