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Le cause di questi disturbi si suddividono in tre grandi categorie:

  • alcune persone sono particolarmente vulnerabili da un punto di vista costituzionale o esperienziale;
  • agenti stressanti/scatenanti possono dar luogo agli attacchi di panico;
  • determinate influenze (fattori di continuità) mantengono in vita il processo.

Il Disturbo di Panico (DP) può presentare una componente ereditaria o avere a che fare con la natura dei rapporti familiari nell’età dell’infanzia. La componente ereditaria si rileva nei gemelli monozigoti dove il tratto ansiogeno è pressoché simile; inoltre, se i bambini nell’infanzia vengono esposti a situazioni scioccanti, abusi o traumi, presentano una maggiore possibilità di sviluppare il DP da adulti.

I fattori che influenzano nell’età adulta e che creano un circolo vizioso sono: fattori psicologici (come la tendenza radicata alla preoccupazione o all’interpretazione catastrofica degli eventi e quindi anche dei propri sintomi), fattori sociali (le donne sono più a rischio degli uomini nello sviluppo degli attacchi di panico), fattori fisici (è possibile che gli individui che soffrono d’ansia abbiano una soglia di attivazione del sistema nervoso più bassa).

E’ bene tener presente che vi sono malattie fisiche che possono causare sintomi simili a quelli del panico come i problemi di tiroide o la cardiopatia, tuttavia una sintomatologia ben definita svela presto la presenza o meno di una patologia fisica. E’ tuttavia molto più comune che il soggetto soffra di ipocondria e che quindi pensi di avere una malattia anche quando è perfettamente sano: questo è un atteggiamento tipico di chi soffre di Disturbo di Panico.

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