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I disturbi dell’umore, fin dalla loro prima definizione, vengono considerati come uno tra gli argomenti più importanti a cui si è dedicata la psichiatria sia per l’incidenza con cui si presentano e sia per il loro carattere invalidante. Diversi psichiatri si sono interessati ed hanno dato il via alla classificazione dei disturbi dell’umore, ognuno con la propria interpretazione e modalità di categorizzazione. Nel 1854 lo psichiatra Jules Falret ha descritto
Capita a tutti a volte di sentirsi giù di corda o tristi. Solitamente, però, queste sensazioni sono di breve durata e passano nell’arco di un paio di giorni. Quando si soffre di depressione, questa interferisce con la vita di tutti i giorni e causa sofferenza a voi e a quanti si preoccupano per voi. La depressione è una malattia comune ma molto seria. Molte delle persone affette da un disturbo
Altre malattie possono manifestarsi prima della depressione, causarla o esserne conseguenza. La depressione e le altre malattie, però, interagiscono in maniera differente in persone differenti. In ogni caso, malattie concomitanti vanno diagnosticate e trattate. Disturbi ansiosi come il Disturbo Post-Traumatico da Stress (DPTS), il disturbo ossessivo-compulsivo, il disturbo da panico, la fobia sociale e un disturbo ansioso generalizzato spesso accompagnano la depressione. Il DPTS può manifestarsi dopo che una persona
Depressione e demenza sono sindromi psichiatriche che presentano un’incidenza più frequente sull’anziano e possono anche coesistere, causa questa di una possibile difficoltà nella diagnosi. Esistono infatti sindromi miste cognitive e depressive, scoperte a partire da studi sul morbo di Alzheimer (da ora in avanti indicato con la sigla “AD”). Si parla di una vera e propria incidenza di disturbi (demenza e depressione) che si abbatte sulla popolazione anziana. Aumentando l’età,
Le persone affette da disturbo affettivo stagionale si trovano a soffrire di depressione all’arrivo dell’inverno: i sintomi di questa malattia, infatti, tendono a scomparire durante i primi giorni di primavera. Tra le varie forme di trattamento adatte al disturbo affettivo stagionale, le più efficaci includono la terapia della luce, che consiste nel sedere di fronte ad una luce speciale ogni giorno per un determinato periodo di tempo, oppure le stesse
Se state assumendo una benzodiazepina o un farmaco-Z da più di quattro settimane e avete intenzione di interrompere la cura, è opportuno che vi rivolgiate al vostro medico di fiducia. Alcune persone sono in grado di interrompere una cura a base di benzodiazepine e farmaci-Z senza incontrare alcun tipo di problema o effetto collaterale, risentendo in maniera minima dei sintomi dovuti all’astinenza durante i primi tempi. La maggior parte delle
Effetto della Tolleranza Farmacologica Dopo aver assunto una benzodiazepina o un farmaco-Z per diverso tempo ogni singolo giorno, il corpo e il cervello umano iniziano ad abituarsi al farmaco in questione, arrivando in molti casi a far perdere efficacia alla medicina stessa. La dose iniziale, quindi, si rivela inefficace costringendo il paziente ad assumere una dose maggiore. Presto anche la dose aumentata perderà di efficacia rendendo necessario un ulteriore aumento
I bambini vittime di abusi che si trovano ad essere testimoni di episodi di violenza familiare sono in grado di vedere migliorare i propri problemi a livello comportamentale se viene posta fine agli episodi di violenza : si tratta della conclusione a cui é giunta la Dr.ssa Kristine A. Campbell della University of Utah di Salt Lake City a seguito di uno studio di coorte retrospettivo.
Si stima che entro l’anno 2020 la depressione sarà seconda soltanto alle malattie cardiovascolari in termini di malattia più disabilitante del mondo. Il disturbo depressivo maggiore, infatti, viene associato ad un alto grado di disabilità personale, morbosità multipla, suicidio e perdita di qualità della vita sia per i pazienti affetti sia per i familiari e quanti si prendono cura di loro. Sono, inoltre, possibili implicazioni a livello economico dal momento
Uno studio pubblicato sulla rivista “Psychiatry Research” da alcuni ricercatori dell’Università di Toronto ha evidenziato come i figli di persone tossicodipendenti o dipendenti da alcool hanno maggiori probabilità di sviluppare da adulti il disturbo depressivo. “I ricercatori hanno analizzato i dati relativi a 6300 adulti canadesi: 312 fra loro hanno dichiarato di aver sofferto di almeno un episodio di depressione maggiore nell’anno immediatamente passato. 877 persone del campione iniziale hanno
Aspirina e Disturbi dell’Umore: Benefici Potenziali ma Prove Inconclusive Introduzione:Recenti ricerche suggeriscono che l’aspirina potrebbe avere effetti benefici sul disturbo bipolare e sulla depressione. Tuttavia, le prove scientifiche sono ancora limitate e non definitive. Prove Osservative e Studi di Coorte:Diversi studi osservazionali e di coorte hanno evidenziato un’associazione tra l’uso di aspirina e un ridotto rischio di depressione. Una meta-analisi di tre studi di coorte ha mostrato un hazard ratio
Uno studio condotto da ricercatori dell’Università del Michigan e dell’Università della California a Irvine ha analizzato il tessuto celebrale di 34 persone affette dal disturbo depressivo defunte e di 55 persone defunte non affette da alcun disturbo dell’umore. Si tratta del primo studio in merito all’alterazione dei ritmi circadiani nelle persone depresse effettuato su esseri umani. Precedentemente, infatti, erano stati effettuati test sui mammiferi che avevano evidenziato la presenza di
Il deficit parentale è la carenza di risposte altrui ai bisogni affettivi primari della persona (amore, cura, attenzione, affetto). “Alla nascita si ha estremo bisogno per la sopravvivenza dello stesso tipo di accudimento che spesso però viene espletato solo per le funzioni proprie alla sopravvivenza biologica (nutrimento) e non sempre per quella psicologica (amore, protezione, calore).” Spesso tale deficit si sviluppa nelle persone che durante l’infanzia hanno ricevuto poche attenzioni
Uno studio pubblicato su “JAMA psychiatry” e riportato dalla BBC dimostreberebbe che l’influenza in gravidanza aumenta il rischio che il futuro nato sia affetto dal disturbo bipolare. Lo studio ha preso in esame numerose persone nate nel 1960 identificando una probabilità del 3-4% dello sviluppo del disturbo bipolare nei bambini nel caso in cui la madre avesse contratto l’influenza in gravidanza. E’ importante sottolineare che si tratta di una percentuale
Le persone egocentriche, focalizzate su sè stesse, avrebbero maggiori probabilità di soffrire di disturbi depressivi o di altre patologie psichiche. Ad affermarlo è uno studio condotto dai ricercatori dell’Università di Kassel in Germania e pubblicato sulla rivista “Journal of Research in Personality” . Lo studio ha considerato un campione di 103 donne e 15 uomini, 99 dei quali avrebbero già sofferto in passato di disturbi d’ansia o alimentari ed ha
Uno studio dell’ Università di Sidney (in particolare del Centro per la salute emotiva) ha identificato un possibile legame tra un atteggiamento iperprotettivo o troppo severo dei genitori e l’insorgere del disturbo depressivo dei figli. In particolare tale influenza sarebbe rilevabile soprattutto nei bambini timidi, la cui timidezza potrebbe trasformarsi appunto in disturbo depressivo. “Lo studio ha seguito più di 100 bambini molto timidi, insegnando ai genitori di metà di