Definizione: la tricotillomania (nota anche come tricomania o disturbo da strappamento di peli) è un disturbo ossessivo-compulsivo caratterizzato dal bisogno continuo di strapparsi i capelli.
Sinonimi: perdita di capelli, tricomania, tricoressomania
Significato: disturbo che porta allo strappamento di capelli o peli sino a provocare, nei casi più gravi, dermatiti. Inoltre, nelle situazioni più estreme, si accompagna tricofagia, cioè l’ingestione dei peli o capelli strappati.
Etimologia: letteralmente significa mania o abitudine a strapparsi i capelli. Il nome deriva dal greco ed è composto da trico (capelli), tillo (strappare) e mania (impulso).
Sintomatologia
Nella maggior parte dei casi il sito dello strappamento è rappresentato dal cuoio capelluto ma, in generale, tutte le parti del corpo in cui sono presenti i peli possono essere oggetto di questo disturbo: sopracciglia, ciglia, braccia, gambe, regioni ascellari, pubiche e perianali.
La tricotillomania interessa sia gli uomini che le donne con una prevalenza maggiore negli individui di sesso femminile. Sebbene il fenomeno possa insorgere a qualsiasi età la maggior parte delle persone riferisce di aver iniziato a strapparsi i capelli durante la prima infanzia e/o l’adolescenza.
L’atto dello strappamento può compiersi ripetutamente durante l’arco della giornata con episodi ravvicinati e di breve durata, oppure con episodi rari, dilatati nel tempo ma più intesi e di durata maggiore. L’effetto è comunque sempre devastante poiché porta ad una notevole depauperazione della chioma che, con il tempo, porta all’insorgenza di dermatiti e alopecia.
Tra le manifestazioni più classiche della tricotillomania ci sono:
- Strapparsi i capelli in modo meccanico e consueto, per esempio in particolari momenti della giornata o in particolari situazione, fino a causarsi la perdita degli stessi
- Una forte sensazione di tensione in continuo aumento nel momento immediatamente precedente l’atto di strapparsi i capelli, o durante il compimento dell’azione
- Una grande sensazione di piacere e appagamento mentre si compie il gesto di strappare i capelli
- Una costante sensazione di malessere e dell’essere fuori luogo, da parte delle persone che soffrono di tricotillomania, mentre si trovano nella società, a lavoro o nelle relazioni interpersonali.
Ecco come tali situazioni, e sintomi, vengono spiegati e affrontati da Enrico Smeraldi nel manuale, Trattato italiano di psichiatria (Ed. Masson):
“si associa alla tricotillomania un senso crescente di tensione che si scarica per breve tempo compiendo l’atto. Tra i diversi disturbi del controllo degli impulsi, la tricotillomania è probabilmente il più simile al DOC, in quanto il piacere che accompagna l’impulso è in questo caso attenuato o assente. Lo strappamento dei capelli, spesso accompagnato da gesti di esplosione delle radici del capello, oppure da manipolazioni quali l’attorcigliamento, o da tricofagia, avviene spesso con una modalità ritualizzata che richiama i più classici sintomi compulsivi.“
Cause
Ma quali sono le situazioni che portano le persone afflitte da questo disturbo a strapparsi i capelli o i peli con tanto accanimento?
In realtà non esiste una risposta univoca. Si è osservato che, sia le situazioni di stress che quelle di rilassamento e distrazione (come ad esempio leggere un libro, guardare la televisione, usare il computer o il cellulare), sono analogamente condizioni idonee al manifestarsi del disturbo.
Anche le sensazioni che precedono l’atto dello strappamento sono differenti e soggettive. Talvolta l’atto può essere infatti preceduto da un senso crescente di tensione e nervosismo in cui l’impulso di strapparsi i capelli o i peli diventa irrefrenabile. In altri casi, invece, i soggetti riferisco di non provare un senso di tensione prima dello strappamento ma, viceversa, irrequietezza quando si cerca di frenare l’impulso.
Un’indagine condotta nel 2000 dall’American Psychiatric Association per il DSM-IV TR (a cui si rimanda) ha messo in evidenza che i pazienti afflitti da questo disturbo provano una sensazione di prurito localizzato nel cuoio capelluto, tale da richiedere lo strappamento compulsivo dei capelli al fine di provare sollievo.
Secondo alcuni autori lo strappamento è un dolore auto inflitto che può suscitare una sensazione piacevole perché attenua il peso di un senso di colpa che sarebbe più ansiogeno e doloroso. Per capire questa riflessione basti pensare come in passato, tra i rappresentanti e i praticanti della fede religiosa, era molto comune il castigo fisico auto inflitto come forma per espiare le colpe o per prevenire le tentazioni.
Il prurito altri invece può derivare dall’inibizione di un’emozione negativa non accettata quale rabbia, aggressività, imbarazzo, timidezza, ansia, che se respinta può progredire fino a diventare prurito cronico.
Andrè Haynal e Willy Pasini descrivono la tricotillomania come un sintomo nevrotico che ha scelto la pelle come luogo in cui manifestarsi.
La tricotillomania nel mito e nell’immaginario comune
Nella mitologia greca e nelle culture di tutti i popoli i riferimenti ai capelli come sede di forza, energia, fertilità, virilità e sessualità sono molteplici.
A tutti è noto l’episodio biblico di Sansone, la cui forza si concentrava nella capigliatura, così come è nota l’usanza, praticata dagli indiani d’America, di tagliare al nemico una porzione di cuoio capelluto e dell’annessa capigliatura (scalpo), perché proprio in essa si riteneva risiedesse la forza.
I capelli, nell’immaginario collettivo, sono ricchi di significati. I capelli esprimono il vigore dell’organismo, la vitalità della persona, la forza virile dell’uomo.
I capelli sciolti richiamano il senso di libertà, quelli raccolti l’ordine e la precisione. Una chioma spettinata viene spesso collegata all’immagine dell’intellettuale, del genio. Anche il colore dei capelli, soprattutto nella cultura occidentale, assume significati diversi. In particolare i capelli bianchi riconducono all’autorevolezza e alla saggezza. I capelli sono la “cornice” del viso e contribuisco all’identità fisica di un individuo; rappresentano il suo modo essere, di pensare, di porsi nei confronti degli altri. Sono un mezzo di comunicazione e di espressione della propria creatività (diverse pettinature e diversi colori), uno strumento per sedurre (chiome lunghe e fluenti), il tramite per esprimere un cambiamento interiore (taglio repentino), per comunicare uno stato d’animo (cambiamenti di pettinatura più o meno frequenti), per esternare l’amore che si ha per sé stessi (capelli curati e puliti o in disordine e sporchi).
I capelli sono energia viva, capace di ricrearsi in continuazione e di compiere, come ogni individuo, il suo ciclo vitale: nascere, crescere e morire.
Bibliografia:
- Dizionario della Lingua Italiana,Garzanti
- Enrico Smeraldi, Trattato italiano di Psichiatria, Masson – Elviser editore
- Andrè Haynal e Willy Pasin, Medicina Psicosomatica Masson (1978)
- Bassi R, Psiche e Pelle, Boringhieri, 2006
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