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Vortioxetina (Brintellix), una molecola con azione “multimodale” che migliora i sintomi cognitivi nei pazienti con depressione e che da oggi è rimborsabile anche per il paziente italiano.

Un nuovo farmaco per il trattamento della depressione, vortioxetina, è da oggi rimborsabile anche in Italia. Si tratta di una nuovissima molecola, già nota in Europa e in USA, di comprovata efficacia e tollerabilità, con una doppia azione, detta ‘multimodale’, che agisce simultaneamente con due diversi meccanismi d’azione a vantaggio di un miglioramento dello stato emotivo-affettivo e delle funzioni cognitive del paziente

Questa molecola è destinata ai pazienti che soffrono di episodi depressivi e di deficit cognitivi (compromissione a carico della memoria, della concentrazione, dell’attenzione e della capacità di pianificazione) insiti nella natura stessa della malattia depressiva.

La depressione colpisce si stima oltre 33 milioni di casi in Europa, con prospettive in crescita fino a raggiungere entro il 2030, secondo le stime dell’OMS, il primo posto fra le patologie croniche. Eppure solo un paziente su tre si cura ed ancora meno segue cure idonee a ridurre le manifestazioni della malattia, e soprattutto a garantire una salvaguardia della sfera affettiva e cognitiva. 

Effetti neurobiologici della Vortioxetina (Brintellix)

È infatti in grado di aumentare i livelli delle monoamine coinvolte nella depressione, intervenendo non solo sul trasportatore della serotonina (su cui agiscono gli attuali farmaci SSRI ed SNRI), ma anche, ora, su almeno altre due specifiche azioni recettoriali: una azione agonista sul recettore 5HT1A, col tentativo di accorciare i tempi per il ripristino della normale attività neuronale inibita o messa a rischio dagli effetti depressivi a favore di una riduzione degli stati ansiogeni, e poi con una azione anti-agonista sul recettore 5HT3, con evidenti benefici sull’aspetto cognitivo, migliorando l’apprendimento ma anche la partecipazione alla vita di tutti i giorni.

Dunque con effetti positivi sulle ripercussioni socio-relazionali (apatia verso la vita professionale, perdita di piacere o scarsa partecipazione alla normale quotidianità, solitudine psico-emotiva) e cognitive (con un calo di attenzione, memoria e concentrazione e un blocco della capacità decisionale e di ‘problem solving’) tipiche della depressione.

“Per combattere la depressione in maniera efficace – dichiara Claudio Mencacci, Direttore del Dipartimento di Neuroscienze dell’ASST Fatebenefratelli Sacco di Milano e presidente della Società Italiana di Psichiatria – occorre innanzitutto accorciare i tempi di diagnosi, oggi ancora molto dilatati.

Le casistiche più recenti attestano un periodo medio di due anni tra l’insorgenza dei primi sintomi e la malattia conclamata con un conseguente significativo ritardo, anche in termini di risposta alla terapia, sull’inizio di trattamenti mirati.

Ritardo implicabile alla mancata presa di coscienza della sintomatologia con cui si dichiara la depressione. Infatti oltre a nota apatia e perdita di interesse verso i piaceri della vita – da quella professionale fino a quella sociale o di relazione – non vanno sottovalutati neppure gli aspetti cognitivi. Questi non vanno intesi soltanto come riduzione della concentrazione, attenzione e memoria di lavoro, ma riguardano anche il procrastinare una decisione o l’incapacità di attuare strategie di ‘problem solving’ sia in contesti banali che più complessi”.

È soprattutto ai pazienti a medio-alto rischio che va posta la maggiore attenzione e uno stretto monitoraggio. Per questi pazienti potrebbe essere indicata proprio Vortioxetina.

“Come i classici antidepressivi presenti in commercio – precisa Giovanni Biggio, professore emerito di neuropsicofarmacologia all’Università degli Studi di Cagliari e Past President della Società Italiana di neuropsicofarmacologia – anche questa molecola ha la capacità di aumentare i livelli di serotonina, con effetti benefici sulla sfera affettiva, cui però si aggiunge anche una azione agonista e antiagonista su diversi recettori della serotonina stessa con conseguente impatto indiretto e specifico a livello cerebrale sui livelli di altri neurotrasmettitori coinvolti nella depressione. Aspetto, questo differenziante dalle altre molecole disponibili.

Da un lato, infatti, la Vortioxetina (Brintellix) agisce sul recettore 5HT1A, regolando in modo straordinario l’attività del neurone serotoninergico, vale a dire che riduce i tempi di latenza della normalizzazione del neurone della serotonina favorendone il ritorno alla ‘omeostasi’ (equilibrio funzionale) fisiologica naturale. Dall’altro inibisce il recettore 5HT3 il cui mal funzionamento intacca in maniera particolare le capacità cognitive del soggetto depresso.

In buona sostanza, la peculiarità della molecola risiede quindi nella sua capacità di modulare in modo selettivo indiretto la funzione delle sinapsi, ovvero le connessioni neuronali che si attuano nel nostro cervello a livello soprattutto della corteccia cerebrale e dell’ippocampo, che si traduce in un miglioramento del processo cognitivo, in particolar modo dell’apprendimento, ma anche nel segnale di partecipazione alla vita”.

Fonte: pharmastar.it
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