Un nuovo farmaco per il trattamento della depressione, vortioxetina, è da oggi rimborsabile anche in Italia. Si tratta di una nuovissima molecola, già nota in Europa e in USA, di comprovata efficacia e tollerabilità, con una doppia azione, detta ‘multimodale’, che agisce simultaneamente con due diversi meccanismi d’azione a vantaggio di un miglioramento dello stato emotivo-affettivo e delle funzioni cognitive del paziente
Questa molecola è destinata ai pazienti che soffrono di episodi depressivi e di deficit cognitivi (compromissione a carico della memoria, della concentrazione, dell’attenzione e della capacità di pianificazione) insiti nella natura stessa della malattia depressiva.
La depressione colpisce si stima oltre 33 milioni di casi in Europa, con prospettive in crescita fino a raggiungere entro il 2030, secondo le stime dell’OMS, il primo posto fra le patologie croniche. Eppure solo un paziente su tre si cura ed ancora meno segue cure idonee a ridurre le manifestazioni della malattia, e soprattutto a garantire una salvaguardia della sfera affettiva e cognitiva.
Effetti neurobiologici della Vortioxetina (Brintellix)
È infatti in grado di aumentare i livelli delle monoamine coinvolte nella depressione, intervenendo non solo sul trasportatore della serotonina (su cui agiscono gli attuali farmaci SSRI ed SNRI), ma anche, ora, su almeno altre due specifiche azioni recettoriali: una azione agonista sul recettore 5HT1A, col tentativo di accorciare i tempi per il ripristino della normale attività neuronale inibita o messa a rischio dagli effetti depressivi a favore di una riduzione degli stati ansiogeni, e poi con una azione anti-agonista sul recettore 5HT3, con evidenti benefici sull’aspetto cognitivo, migliorando l’apprendimento ma anche la partecipazione alla vita di tutti i giorni.
Dunque con effetti positivi sulle ripercussioni socio-relazionali (apatia verso la vita professionale, perdita di piacere o scarsa partecipazione alla normale quotidianità, solitudine psico-emotiva) e cognitive (con un calo di attenzione, memoria e concentrazione e un blocco della capacità decisionale e di ‘problem solving’) tipiche della depressione.
“Per combattere la depressione in maniera efficace – dichiara Claudio Mencacci, Direttore del Dipartimento di Neuroscienze dell’ASST Fatebenefratelli Sacco di Milano e presidente della Società Italiana di Psichiatria – occorre innanzitutto accorciare i tempi di diagnosi, oggi ancora molto dilatati.
Le casistiche più recenti attestano un periodo medio di due anni tra l’insorgenza dei primi sintomi e la malattia conclamata con un conseguente significativo ritardo, anche in termini di risposta alla terapia, sull’inizio di trattamenti mirati.
Ritardo implicabile alla mancata presa di coscienza della sintomatologia con cui si dichiara la depressione. Infatti oltre a nota apatia e perdita di interesse verso i piaceri della vita – da quella professionale fino a quella sociale o di relazione – non vanno sottovalutati neppure gli aspetti cognitivi. Questi non vanno intesi soltanto come riduzione della concentrazione, attenzione e memoria di lavoro, ma riguardano anche il procrastinare una decisione o l’incapacità di attuare strategie di ‘problem solving’ sia in contesti banali che più complessi”.
È soprattutto ai pazienti a medio-alto rischio che va posta la maggiore attenzione e uno stretto monitoraggio. Per questi pazienti potrebbe essere indicata proprio Vortioxetina.
“Come i classici antidepressivi presenti in commercio – precisa Giovanni Biggio, professore emerito di neuropsicofarmacologia all’Università degli Studi di Cagliari e Past President della Società Italiana di neuropsicofarmacologia – anche questa molecola ha la capacità di aumentare i livelli di serotonina, con effetti benefici sulla sfera affettiva, cui però si aggiunge anche una azione agonista e antiagonista su diversi recettori della serotonina stessa con conseguente impatto indiretto e specifico a livello cerebrale sui livelli di altri neurotrasmettitori coinvolti nella depressione. Aspetto, questo differenziante dalle altre molecole disponibili.
Da un lato, infatti, la Vortioxetina (Brintellix) agisce sul recettore 5HT1A, regolando in modo straordinario l’attività del neurone serotoninergico, vale a dire che riduce i tempi di latenza della normalizzazione del neurone della serotonina favorendone il ritorno alla ‘omeostasi’ (equilibrio funzionale) fisiologica naturale. Dall’altro inibisce il recettore 5HT3 il cui mal funzionamento intacca in maniera particolare le capacità cognitive del soggetto depresso.
In buona sostanza, la peculiarità della molecola risiede quindi nella sua capacità di modulare in modo selettivo indiretto la funzione delle sinapsi, ovvero le connessioni neuronali che si attuano nel nostro cervello a livello soprattutto della corteccia cerebrale e dell’ippocampo, che si traduce in un miglioramento del processo cognitivo, in particolar modo dell’apprendimento, ma anche nel segnale di partecipazione alla vita”.
Salve Dottore Baranzini,
intanto coplimenti per il sito veramente completo e utile.
Sono una donna di 47 anni di Milano in trattamento da tempo con citalopram ma non credo che la cura faccia più effetto e non mi sento più seguita dal mio medico ocme una volta. Vorrei provare questa nuova cura che leggo da più parti è molto efficace.
LEi può prescrivere questo farmaco? Lo consiglierebbe?
Grazie
Vanna
Gentile Sigra Vanna
la ringrazio per la sua attenzione e interesse verso il sito.
In effetti non è facile poter esprimere un parere sul suo caso, che non conosco evidentemente e per questo devo limitarmi ad alcune considerazioni di ordine generale: se un farmaco come il citalopram (da quanto lo utilizza?) ha perso di efficacia come lei descrive allora è indicata una rivalutazione da parte di uno specialista prima di pensare a cosa assumere (da quanto tempo non ci torna?). Solo in seguito, il suo curante potrà proporle delle soluzioni che certamente potrebbero anche comprendere la sostituzione del principio attivo in uso. Ma alcune volte è sufficiente aggiustare la dose.
La Vortioxetina è un farmaco inserito nel prontuario farmaceutico nazionale e come tale prescrivibile dai medici che esercitano regolarmente sul territorio. Per questo le confermo che come psichiatra posso certamente, se necessario, prescriverlo.
Cordiali saluti
Federico Baranzini
Buongiorno Dottore, avrei un quesito.
Mia nonna assume Efexor 150mg/die, mio nonno invece Brintellix 10mg.
Stamattina mia nonna si è sbagliata e ha dato Efexor 150mg a mio nonno (lei fortunatamente non aveva assunto ancora nulla). Cosa può succedere in un cambio repentino di farmaco? Vedendo i milligrammi ci si immagina che un farmaco sia più “forte” dell’altro, ma è veramente così?
Grazie per la sua eventuale risposta.
Buongiorno Helena, ecco alcune informazioni riguardo alla sua domanda:
Differenze tra Efexor e Brintellix
– Efexor (venlafaxina) e Brintellix (vortioxetina) sono entrambi farmaci antidepressivi, ma appartengono a classi diverse.
– Efexor è un inibitore della ricaptazione della serotonina-norepinefrina (SNRI), mentre Brintellix è un modulatore della serotonina.
– I dosaggi standard sono diversi: per Efexor si arriva fino a 150-225 mg/die, mentre per Brintellix il range è 5-20 mg/die.
Effetti di un cambio repentino di farmaco
– In generale, cambiare improvvisamente farmaco antidepressivo non è consigliabile, perché può portare a sintomi da sospensione e a interazioni farmacologiche.
– Nel caso specifico, assumere una dose di 150 mg di Efexor al posto di Brintellix potrebbe causare effetti collaterali come nausea, vertigini, ansia, insonnia, dato il dosaggio elevato.
– Tuttavia, trattandosi di una singola assunzione errata, gli effetti dovrebbero essere transitori. È importante monitorare le condizioni di suo nonno.
#### Forza dei farmaci e dosaggi
– Il dosaggio in mg non indica necessariamente che un farmaco sia più “forte” dell’altro in senso assoluto.
– Ogni principio attivo ha un proprio range terapeutico efficace, che dipende dal meccanismo d’azione.
– Ad esempio 10 mg di Brintellix possono essere efficaci quanto 150 mg di Efexor, pur essendo dosaggi molto diversi.
Quando accadono queste situazioni consiglio sempre di informare il medico curante dell’errore di assunzione, per ricevere indicazioni specifiche su come procedere. In generale, un singolo scambio di dose non dovrebbe avere conseguenze gravi, ma è bene prestare attenzione ad eventuali effetti collaterali.
Spero queste informazioni siano utili!
Cordiali saluti.
Federico Baranzini
salve,
cosa fare per prevenire fratture osse causate dal brintellix
grazie
Gentile Massimo
la ringrazio per la sua attenzione.
Mentre mi risulta che la categoria degli antidepressivi SSRI e Triciclici possa in specifiche popolazioni (>50 anni) associarsi ad una maggiore incidenza di fratture ossee, non mi risulta che la medesima associazione sia stata dimostrata per il farmaco Brintellix.
Più che di prevenzione parlerei della necessità di limitare genericamente i rischi di incorrere in fratture.
Cordiali saluti
Federico Baranzini
Sto usando il Brentellix da 1 settimana. Ma nessuno dice se da prendere al mattino o alla sera . La ringrazio
Buongiorno
nella mia esperienza personale è sempre meglio consigliare, almeno all’inizio, l’assunzione al mattino.
Cordiali saluti
Federico Baranzini
Buongiorno ,e’ da circa un mese che prendo 10 gocce di brintellix da 20 mg.e ultimamente mi sono venuti due episodi simili ad attacchi di panico…senso di agitazione,respiro corto,cuore in gola e senso di mancamento. Potrebbero essere le gocce?
Buongiorno Tiziana
la ringrazio per la sua attenzione e per il suo contributo.
Credo poco probabile che il farmaco le abbia indotto un tale effetto, reputo più probabile pensare che dipenda dal problema sottostante cioè quello per cui ha iniziato a curarsi.
Le consiglio di rivolgersi al suo curante.
Cordiali saluti
Federico Baranzini
Salve gentile Dr. Baranzini,
mi scusi, sono in cura per depressione endogena medio/lieve con la vortioxetina.
Paradossalmente, mi sento meglio (più sereno – meno teso mentalmente e fisicamente) con soli 5 mg piuttosto che con 10 mg (che anche se sulla carta non dovrebbe, mi causano anche dei lievi cali di libido e altri lievi effetti collaterali sessuali).
Il mio Psichiatra dice che va bene così e che possiamo tranquillamente continuare con questo dosaggio senza andare oltre ma …………. io mi chiedo (e le chiedo), è possibile che 5 mg mi facciano stare meglio di 10 mg ?
Non è che alla fine ciò significa che non sono depresso (ma in passato la stessa diagnosi mi fu fatta da altri specialisti) e dunque si tratta solamente di un effetto placebo?
Come possono soli 5 mg di molecola far “aumentare i miei neurotrasmettiori” abbastanza da darmi benefici ……….. mentre con 10 mg ……… !?!?!?!?
In rete non ho trovato nessuno che usa solo 5 mg ma molti che partono già con 10 mg e tanti che si stanno curando con ben 20 mg.
Sia chiaro, io sono ben felice di usare solo 5 mg piuttosto che 10 – 15 o 20 ma mi è venuto il dubbio che magari potrei fare a meno anche di questi 5 mg magari perchè alla fine dei conti non sono depresso.
Spero in una sua cortese opinione in merito e nel ringraziarla le porgo cordiali saluti.
Francesco
ps: se poi penso che in rete ho letto (lo dice anche qualche psichiatra) che gli antidepressivi non servono a curare le depressioni medio/lievi ma danno qualche beneficio solo nelle depressioni gravi, allora le mie perplessità aumentano.
Gentile Francesco
intanto la ringrazio per la sua cortese attenzione.
I suoi 5 mg sono come i 10 o 20 mg di altri pazienti: rappresentano il minimo dosaggio terapeutico efficace. Si chiede il perchè: perchè non è affatto detto che quello che gli studi clinici pre vendita hanno dimostrato valga sempre e per tutti. Lei probabilmente, nella situazione omeostatica e biochimica in cui si trova ora, è già sensibile a 5 mg. In termini descrittivi statistici non rappresenta certamente la media della gaussiana standard. L’effetto placebo? Quello c’è sempre anche se assume un bicchiere di acqua passatole da un camice bianco. In altri termini non è quello che fa la differenza, semmai il suo atteggiamento e quella che, mi pare si possa intuire da quello che scrive, definirei la sua ambivalenza alle cure e la sua difficoltà a potersi affidare a qualcuno (di cui tra l’altro mette in dubbio la diagnosi).
Cordiali saluti
Federico Baranzini
Ciao Francesco,
ti posso dire che anche io ho iniziato la cura con soli 5 mg (iniziando con mezza compressa per 6 giorni e poi passando alla completa) da circa una ventina di giorni e mi sento già meglio come tu stesso hai scritto, e come dici te mi sono posto le tue stesse domande. Ma come dice il dottor Baranzini siamo gia sensibili a 5mg.
Una domanda, se posso farla, visto che il post risale al gennaio di quest’anno….come va la cura????….è rimasta sempre di 5 mg?…..ti ringrazio per la Risposta e complimenti al blog del Dottor Baranzini
Avrei molto piacere di sentire suo parere sugli effeetti collaterali del brintellix. Lo uso da circa un mese iniziato con 5mg fino a 18 mg attuali. Il mio disturbo bipolare sta avemdo miglioramenti mai avuti prima. Unico problema: mi vengono puntini rossi che prudono. In concomitanza mi si alza la temperatura a 39 (l ultima potrebbe essete influenza con ricadute.
Grazie e spero che questo prurito non mi costringa a lasciare la terapia. Saluti
Buongiorno
il mio parere sul farmaco è che come tutti i farmaci presenta anch’esso effetti collaterali. In quanto nuovo sul mercato non si conoscono ancora tutti gli effetti a medio lungo raggio e certamente la fase di postmarketing porterà ad acquisire nuovi dati.
I puntini rossi sono spesso segno di una reazione allergica o comunque di una intolleranza al farmaco o a qualche suo eccipiente.
Si rivolga al suo curante per stabilire come procedere. A volte l’uso di un normalissimo antistaminico può risolvere la situazione soprattutto se il farmaco è di beneficio.
Cordiali saluti
Federico Baranzini
Salve ho da un po’ di tempo una sensazione di paura ….paura dalla gente senso di colpa non so xke!!! Dormo pochissimo la notte! Mi può dire petfavore se devo fare una terapia? La ringrazio.
Buongiorno
dirle se deve fare una cura va oltre alle mie possibilità tenendo conto che non conosco realmente la sua situazione.
La invito a rivolgersi al suo medico di base per un primo livello di confronto.
Cordiali saluti
Federico Baranzini
Salve dottor branzini, mi complimento per la sua bravura nel spiegare i dettagli, io ho fatto prima visita neurologica per la rachide cervicale per questa diagnosi (i sintomi) mi hanno portato ad essere ipocondriaco e molto ansioso e nervoso.
La diagnosi del medico è cervicobrachialgia associata a disturbi d’ansia ed attacchi di panico.
Il problema nasce sui sintomi che avverto in quanto tremore dal collo alla schiena e agli arti e in più sensazione di sbandamento(come se il corpo tende a cadere indietro o ai lati) e in più sensazioni come volessero venirmi i capogiri e le vertigini.
Da questo ho iniziato con angoscia e attacchi d’ansia e panico.
Il medico mi ha prescritto brintellix 3 goccie da aumentare ogni 5 giorni fino alle 20 goccia ora volevo sapere per questo disturbo che il medico ha diagnosticato va bene per questi miei sintomi associati all’ansia e al panico?
Mi ha associato il tavor oro da prendere in caso di attacchi di panico forti.
Gentile Sig Gaetano,
la ringrazio per l’interesse e l’apprezzamento.
Purtroppo non credo di aver afferrato appieno la sua domanda: vorrebbe sapere se BRINTELLIX può essere una terapia corretta?
La VORTIOXETINA per ora in Italia non è stato accreditata come terapia indicata per la cura dei disturbi di ansia. Formalmente è ancora un antidepressivo. E’ vero però che come per altri farmaci serotoninergici si presume sull’onda della esperienza clinica possa esercitare anch’essa un effetto ansiolitico.
Circa la modalità di introduzione e incremento del dosaggio prescritto è sempre utile procedere per gradi monitorando l quadro clinico.
Un cordiale saluto
Federico Baranzini
Salve , vorrei chiedere se posso sospendere bruscamente la paroxetina da 20mg che prendo da circa 5 anni ( 1cp al giorno) ed iniziare la terapia con brintellix da 10mg,
la ringrazio
Buongiorno sig Fernando
le sconsiglio vivamente di procedere come descritto nel suo commento: paroxetina merita una dismissione moto lenta per non incorrere in effetti da sospensione brusca molto fastidiosi.
Mi chiedo se il suo curante di fiducia non glielo avesse già preventivato.
Cordiali saluti
Federico Baranzini
Egr. dott. Baranzini, ho 51 anni e da 11 anni soffro dii depressione maggiore. Ho provato parecchi antidepressivi Sereupin, Efexor, Brintellix, fluoxetina, Cymbalta, e non so quanti altri anche a dosaggi bassissimi. Purtroppo, dopo un paio di giorni l’intestino, dallla bocca delllo stomaco in giù diventava gonfio, turgido come il pancione di una donna incinta. E tutti mi chiedevano in quanti mesi ero, se era una femmina o un maschio, dopo appena 72 ore dall’assunzione. Mi saprebbe dire il perchè? Ha qualcosa da consigliarmi?
Grazie.
Gentile sigra Ancilla
quanto descrive non è facilmente spiegabile specie alla luce delle scarne informazioni fornite. I farmaci sono composti dal principio attivo e da eccipienti spesso sottovalutati in quanto portatori di reazioni allergiche o di intolleranza. Una possibile spiegazione, non del suo caso ovviamente, in alcune situazioni di reazioni avverse è da imputare proprio agli eccipienti che in determinati soggetti predisposi producono effetti indesiderati anche importanti (si pensi alle reazioni allergiche).
Potrebbe pensare ad effettuare un’approfondita valutazione allergologica e gastroenterologica per escludere la presenza di allergie, intolleranze (proteine del latte, lattosio, eccipienti vari, glutine ecc…) o altre forme di disbiosi intestinale.
Cordiali saluti
Federico Baranzini
Salve a tutti io sono in cura con il brintellix da due mesi e più poi prendo il tavor 2,5 lamictal 50 e trittico ho iniziato il 17 giugno ma l Otto agosto di nuovo male mi fa un disturbo all orecchio sinistro Tipo una scossa chiamai il mio neuropsichiatra mi diede il cinazyn ma secondo me neanche fa effetto perché erano 10 giorni che non avvertivo il disturbo oggi di nuovo perché sono sotto cura grazie a chi risponde
Buongiorno sigra Cinzia
la ringrazio per la sua partecipazione.
In effetti è molto difficile poterle dare un parere senza incorrere in atteggiamenti imprudenti: credo il suo curante abbia inteso il suo disturbo come esito di un effetto locale dei farmaci. Con i pochi dati a disposizione mi è impossibile poterle dire oltre. Credo utile che si rivolga nuovamente al suo curante in caso di persistenza di tale disturbo.
Cordiali saluti
Federico Baranzini
buongiorno dottore volevo chiederle se è possibile che il cipralex 20 mg al giorno possa dare depersonalizzazione e se sospendendolo possa andare via questo sintomo grazie mille
Gentile sig Diego,
mi è difficile potermi esprimere sul suo caso specifico, ma posso dire che per quella che è la mia esperienza clinica con tale farmaco non mi risulta che CIPRALEX che contiene una molecola antidepressiva ESCITALOPRAM, possa indurre un tale effetto collaterale. Spesso al contrario può essere prescritto per contrastare l”ansia e sintomi come la depersonalizzazione. Aveva già avuto tale sintomo in passato? Per quale motivo le è stato prescritto questo farmaco?
Un cordiale saluto
Federico Baranzini
grazie mille dottore per la sua risposta sì ho avuto in passato un episodio che risale al1990 passato da solo ho avuto questo dubbio sul farmaco in quanto ho avuto la sensazione che dopo assunzione del cipralex da un lato mi ha attivato dall’altro come mi avesse spento la mente ora ho cambiato il mio pischiatra in quanto non dava credito a queste sensazioni di sentirmi come un morto che cammina ed il nuovo medico mi ha fatto sospendere il cipralex e passare alla sertralina da oggi ho iniziato con 100 mg più 8 gocce di Xanax pomeriggio e prima di dormir
Salve Dott. Ho 54 anni da 2 anni dopo varie vicissitudini famigliari tra attacchi di panico e un po di depressione mi hanno complicato la vita . Tensione nervosa con dolori ai muscoli . Pensavo fosse mancanza di magnesio perché era basso ma poi con qualche goccia di alprazolam mi è passato. Poi dopo un po’ di tempo ho smesso e sono stato bene ma per varie influenze esterne mi è ritornato quasi tutto .
Mi son rivolto a un medico neurologo ( conoscente ) che mi ha consigliato il brintellix . Mi sono trovato bene : fatta la cura di alcuni mesi l’ho smessa e sono stato benissimo. Ora da alcuni giorni mi sono tornati un po’ gli stessi sintomi e sono preoccupato . Ho perso un po’ di stimolo sessuale, appetito e dormo poco.
Le cause di tutto le so’ e non posso cambiarle, accettarle e’ dura… quando è un famigliare ad essere ammalato! Il mio gemello ! Che fare? Riprendo la cura con brintellix o qualche goccia di alprazolam? .Sono terrorizzato dal rischio di dipendenza LA RINGRAZIO
Gentile sig Roberto
credo che nella sua situazione consiglierei di prendere seriamente in considerazione la possibilità di riprendere la cura. Ma ovviamente la cosa che lei deve fare è tornare dal suo specialista di fiducia e valutare con lui cosa sia più opportuno fare. Se utilizzare solo un antidepressivo o associarlo all’uso concomitante di un ansiolitico.
Cordiali saluti
Federico Baranzini
Egregio Dr. Federico Baranzini, mi scusi, a distanza di due anni dall’uscita (in Italia) del Brintellix, si hanno le idee più chiare sugli effetti collaterali sessuali (calo libido – difficoltà erettile – minore sensibilità/piacere) della vortioxetina ? E’ vero o no che fino a 15 mg non da alcun problema sessuale ?
In un alcuni forum (non solo italiani) ho letto che molti lamentano calo del desiderio sessuale (alcuni dicono anche a soli 5 mg di dosaggio) molto simile agli ssri che hanno usato in passato, è possibile o dato che il brintellix influisce diversamente sulla serotonina, è probabile che costoro abbiano subito una sorta di effetto placebo (dato che in passato hanno avuto questi effetti collaterali con ssri) ?
Grazie mille per le delucidazioni e cordiali saluti.Paolo
Gentile Sig Paolo
la ringrazio per l’interesse.
Le posso confermare che anche nella mia esperienza nell’uso di brintellix ho potuto constatare che, in alcuni pazienti particolarmente predisposti, tale farmaco presenta effetti collaterali simili ad altri SSRI sulla sfera sessuale. Devo altresì dire che in media tale percentuale di effetti collaterali è minore oltre che di intensità ridotta.
La saluto cordialmente
Federico Baranzini
Gent. Dott.
La maledetta nausea da Brintellix: ho paura a prenderlo anche se il neurologo mi ha detto di seguire al sua tabella progressiva: alcuni dicono lontano dai pasi altri dopo il pasto, sta di fatto che l’ultima volta stavo crepando dalla nausea. Mi fa paura rientrare in questa odissea ma …..Sono depressa da morire.
Sabrina
Gentile Sabrina
La nausea è l’effetto collaterale più noto e comune dei farmaci antidepressivi in generale, non per la vortioxetina, per la quale il prurito rappresenta l’effetto collaterale più comune.
Se la nausea è molto intensa tanto da renderle difficile dedicarsi alle sue occupazioni quotidiane, se non impossibile, dovrebbe prendere in considerazione di contattare il suo medico/ specialista e confrontarsi con lui per valutare delle opzioni: assumere temporaneamente un antinausea? Sostituire il farmaco? Rallentare con la titolazione del farmaco?
Cordiali saluti
Federico Baranzini
Gentile Dr. Francesco Baranzini, vorrei chiederle se per il termine della cura antidepressiva (durata 19 mesi) lei condivide lo scalaggio del brintellix a 5 mg per volta, cioè passare direttamente da 15 a 10 mg e poi, ancora, direttamente da 10 a 5 mg per poi sospendere l’assunzione.
Gli antidepressivi non vanno scalati in maniera più graduale? Se ci sono le gocce, la cosa corretta da fare non è quella di scalare di una sola goccia (quindi solo 1 mg) a settimana (o due) ?
Grazie e cordiali saluti. Pasquale
Gentile Pasquale,
la ringrazio per il suo intervento che mi trova d’accordo con un distinguo: dipende sempre dalla conoscenza che ha il medico del suo paziente e della sua tolleranza al farmaco, ai sui effetti collaterali e alla sua progressiva diminuzione.
Personalmente, quando possibile, utilizzo sempre la formulazione in gocce per procedere alla titolazione e al decalage di un farmaco e prediligo sempre tempi lunghi o molto lunghi. Questo per mettere al riparo la maggior parte dei miei pazienti dal rischio di incorrere in spiacevoli esperienze, per cui nello specifico opto per il sospendere una goccia alla settimana o di più, a meno che non vi siano esigenze cliniche che rendano sicuro procedere più celermente come nello swich con altra molecola.
Spesso non è possibile prevedere la reazione di un paziente all’introduzione o alla riduzione di un farmaco e pertanto personalmente nella mia pratica clinica preferisco procedere con cautela.
Nel suo caso credo di comprendere che sostanzialmente lei non concordi con la prescrizione del suo medico. Se si sentisse in difficoltà o temesse di poter subire effetti da rapido decalage dovrebbe poterne parlare serenamente con il suo medico. Se crede si possa sentire toccato nella sua autorevolezza, escogiti una formula di cortesia per arrivare però al punto, cioè esprimere la sua preferenza.
Un cordiale saluto
Federico Baranzini
Sono più 5 anni che asilo britilex..ma ci sono dei periodi che non mi sento bene..con mal di testa strani e abbassamento di pressione
Gentile Sigra Maria,
mi è davvero molto difficile poter esprimere un parere su tale sintomatologia: non conosco la sua situazione clinica generale ne quella pre morbosa.
Va detto che ovviamente BRINTELLIX come ogni farmaco può avere effetti collaterali come mal di testa nausea vomito, tramori, prurito e disordini intestinali solo per citare i più comuni.
Forse soffriva già di pressione bassa? Forse ha avuto disturbi concomitanti o intercorrenti che possono spiegare tale mal di testa? Assume forse altri farmaci che potrebbero aver dato problemi di interazione?
La invito a confrontarsi con il suo curante o con chi le ha prescritto BRINTELLIX.
Un cordiale saluto
Federico Baranzini
Buonasera,
vorrei sapere gli eventuali impieghi della Vortioxetina nei disturbi del comportamento alimentare ed eventualmente conoscere le attuali linee guida per il trattamento di anoressia, bulimia e bed.
grazie
Gentile Giampiero
la ringrazio per la sua domanda,
Sono certamente disponibile a parlarne con lei ma per la vastità del tema toccato la devo invitare a contattarmi in privato anche telefonicamente se crede.
In ogni caso le posso anticipare che certamente a livello di ricerca anche la VORTIOXETINA è stata studiata nei disturbi del comportamento alimentale, in particolare nella gestione del binge-eating disorder, ovvero nei disturbi da abbuffata.
Un cordiale saluto
Federico Baranzini
Salve,
causa particolare stress dovuto a lavoro e studio, ho iniziato ad asumere su consiglio medico dello specialista, Brintellix 20 mg. Lo psichiatra me lo ha consigliato proprio per le sue caratteristiche che Lei conosce bene.
“Il problema” è che lo assumo da più 15 gg ma ancora non fa effetto, non avverto nessun miglioramento.
Il Brintelllix sta sostituendo lo Zarelis che non determinava più nessun miglioramento. Ciò detto e premesso, so benissimo che ci vogliono almeno e minimo 3/4 settimane perchè qst tipo di farmaci facciano effetto: la domanda è proprio questa, in media e in genere dopo quanto tempo si avvertono i primi miglioramenti ?
Ho raggiunto il dosaggio di 20 mg scalando gradualmente lo Zarelis: sarebbe oppportuno i primi tempi mantenere un dosaggio minimo di Zarelis e magari per qualche giorno assumerli contemporabeamente ?!
Ringraziandola, le porgo cordiali saluti.
Buongiorno,
vengo a rispondere punto per punto:
1-le tempistiche perchè si inizi ad avvertire un effetto variano moltissimo da persona a persona, in media direi per esperienza personale, 14 giorni ma ho avuto pasienti che hanno avuto beneficio giù dopo pochi giorni e altri solo dopo aver raggiunto per settimane il dosaggio massimo. Ecco perchè prima di dichiarare il mancato funzionamento è necessario provare a salire con il dosaggio;
2-effettuare uno “switch” prevede una ragione, e nel suo caso , se ho ben compreso, era che lo ZARELIS non funzionasse più come prima, pertanto la necessità di mantenere tale terapia era venuta meno e direi, di conseguenza, che non vi fosse motivo per mantenere a lungo tale farmaco durante il passaggio a VORTIOXETINA;
Un cordiale saluto
Federico Baranzini
Salve.
Assumo Brintellix 20 mg da ca. 25 gg ma non avverto nessun miglioramento: vengo da terapia con Zarelis, che ho scalato gradualmente per poi aumentare gradualmente il Brintellix.
L’ansia è aumentata e non avverto la spinta che il farmaco dovrebbe dare.
Dovrei provare a diminuire il dosaggio, associare qlcs’altro o integrarlo?!
Grazie. Cordiali saluti
Gentile Michele
la ringrazio per la domanda, che ahimè la vede in buona compagnia. Purtroppo tante volte il passaggio a VORTIOXETINA, nella mia esperienza, si accompagna a esacerbazione dei sintomi ansiosi: forse la VENLAFAXINA non era più così efficace come antidepressivo ma manteneva ancora una buona azione ansiolitica, pertanto al passaggio a VORTIOXETINA si è trovato “scoperto” sotto tale aspetto.
VORTIOXETINA è un antidepressivo che non ha al momento indicazione per la cura dei disturbi d’ansia.
Dovrebbe tornare dal suo medico e confrontarsi con lui per capire se e come intervenire magari estemporaneamente con una copertura “ad hoc” tramite benzodiazepine.
Un cordiale saluto
Federico Baranzini
Salve da 9 anni faccio uso del seropram e trittico per l’insonnia dopo una grave depressione. Volevo sapere avendo ancora acciacchi di ansia e insonnia se fosse di beneficio e possibile cambiare con il vortioxeina.
Gentile Lettore,
in linea teorica se tale cura non ha dato i risultati sperati e se avete già provato ad aumentare il dosaggio al massimo possibile e o raggiungibile, allora si potrebbe prendere in considerazione un passaggio ad altra molecola. E una opzione può essere VORTIOXETINA, ma per saperlo deve necessariamente confrontarsi con il suo medico perchè la scelta la può fare solo lui alla luce del quadro clinico e delle sue caratteristiche di paziente.
Un cordiale saluto
Federico Baranzini
Buongiorno dottore,
a seguito di craniotomia per rimozione di meningioma di 4,4 cm, da Agosto assumo Keppra 1000 al mattino e alla sera con l’aggiunta di 75 mg di lirica per poi essere passato a 500 mattina e sera mantenebdo lyrica. 75 Da un mese circa, forse per presa di coscienza per ciò che ho passato ho cominciato ad avere ansia generalizzata e alcuni attacchi di panico. Lo psichiatra mi ha aggiunto 15 mg di brintellix e 15 di felison in sostituzione del songar che non mi dava benefici per l’insonnia. Ora capita di svegliarmi a fatica e molto intontito e di avere un po’ di perdita di equilibrio.
Aggiungo che ho completamente risolto i problemi legati ad ansia e depressione ma ho subito un notevole callo nelle prestazioni sessuali.
Pensavo di risentire lo psichiatra prima del prossimo incontro previsto per fine gennaio, lei che ne pensa.
Grazie e mi scusi per il disturbo.
Gentile Martino,
capisco la sua situazione e le difficoltà che sta affrontando dopo l’intervento. È positivo che abbia risolto i problemi di ansia e depressione grazie alla terapia farmacologica. Tuttavia, gli effetti collaterali che sta sperimentando, come l’intontimento mattutino, la perdita di equilibrio e i problemi sessuali, sono significativi e meritano attenzione.
Il Brintellix (vortioxetina) e il Felison (flurazepam) sono entrambi farmaci che possono causare effetti collaterali, sebbene l’intontimento e i problemi di equilibrio siano più comuni con il Brintellix. La combinazione con il Keppra e la Lyrica potrebbe ulteriormente contribuire a questi effetti.
Aspettare fino a fine gennaio per parlare con lo psichiatra potrebbe essere troppo lungo, considerando i disagi che sta vivendo. Contattarlo prima è sicuramente una buona idea. Potrebbe essere necessario un aggiustamento del dosaggio o una valutazione di interazioni farmacologiche. Esponga chiaramente al suo psichiatra tutti gli effetti collaterali, inclusi i problemi sessuali, in modo che possa valutare la situazione nel suo complesso e trovare la soluzione migliore per lei.
Non si scusi per il disturbo, è importante prendersi cura della propria salute e affrontare questi problemi tempestivamente.
Cordiali saluti,
Federico Baranzini
Gentilissimo dottore prendo da 19 giorni Brintellix per una depressione. Non vedo miglioramenti e mi chiedevo dopo quanto tempo potrò avere dei risultati?? Grazie
Gentile Signora
la ringrazio per il suo interesse.
Vortioxetina è una molecola antidepressiva di nuova generazione dall’azione multimodale, ma non si sottrae alla tempistica tipica degli antidepressivi serotoninergici: dalle 4 alle 6 settimane per poter valutare la sua efficacia. Se non dovesse osservare effetti dovrà rivolgersi al suo curante per un confronto.
Cordiali saluti
Federico Baranzini
Buongiorno. Le risultano interazioni pericolose tra vortioxetine e estratto di semi di pompelmo ?
Grazie per la sua eventuale risposta
Buongiorno Fabrizio
per quanto di mia conoscenza l’assunzione sporadica di agrumi o succo di agrumi quindi compreso il pompelmo non è causa di particolari effetti di interazione clinicamente significativi. Altra cosa è l’effetto di un uso cronico e cospicuo di agrumi o loro succo o estratto, che come noto può portare ad una attivazione a livello dei citocromi epatici. Un mio paziente consumava ogni giorno un litro di succo. Questo è il caso da evitare se si utilizzano farmaci antidepressivi.
Cordiali saluti
Federico Baranzini
Buonasera doc ♥️ Le dico senza piaggeria che questo è il miglior articolo sul Brintellix che gira in rete. Devo molto a questo farmaco che mi ha aiutato più di qualsiasi cosa. Purtroppo però nonostante lo assuma Gia da agosto non sono rientrate ne la nausea ne un po’ di diarrea, fastidiosi effetti collaterali. Ha qualche consiglio da darmi? Non voglio cambiare terapia ora che mi sento rinata! Inoltre conosco solo il plasil come antiemetico che da però abbastanza sonnolenza. Grazie di cuore!!!!
Buonasera Stefania,
la ringrazio per il suo giudizio positivo.
Mi fa piacere incontrare testimonianze positive che infondono speranza e coraggio ad altri lettori.
Gli effetti collaterali solitamente tendono ad affievolirsi, ma in alcune persone maggiormente sensibili, sono necessarie più settimane. In alcuni casi il titolamento (l’aumento progressivo del dosaggio nei giorni) del farmaco è stato troppo veloce e allora quello che consiglio è ritornare ad un dosaggio inferiore e una volta rientrati i sintomi, rititolare il farmaco al dosaggio terapeutico. Una sorta di retromarcia con l’automobile per poi ritornare nel proprio posteggio.
Purtroppo in alcuni casi gli effetti collaterali sono così intensi da costringere, dopo svariati tentativi, ad un cambio di cura. Mi auguro che non sia il suo caso. Un cordiale saluto
Federico Baranzini
Ciao Stefania, assumo brintellix da poco, per depressione ed ansia notevole, il mio psichiatra che è anche psicologo, proprio per ovviare alla nausea, mi ha prescritto anche levopraid , 8 gocce prima di colazione ed 8 gocce prima di cena. Ti assicuro che assolutamente non ho avuto mai la nausea dal primo giorno di assunzione del brintellix. Saluti
Buongiorno professore le volevo chiedere prendo brintellix da circa 6 mesi da 20 mg 10 gocce al giorno volevo chiederle come si deve sospendere dato che sto molto meglio
Gentile Maria,
come tutti gli psicofarmaci anche BRITELLIX risponde alla legge del “poco per volta e progressivamente”, ovvero per la sua sospensione -sempre che ve ne siano le condizione e per questo la devo rimandare ad un confronto con il suo dottore- bisogna procedere lentamente ad un decalage graduale senza fretta del dosaggio. sempre preferibile a tale fine utilizzare la formulazione in gocce che permette di ottimizzare e personalizzare il processo sui propri bisogni e soprattutto la propria sensibilità.
Un cordiale saluto
Federico Baranzini
Gentilissimo dottore vorrei un parere suo,prendo lo zoloft da 100mg da quasi 2 anni ora devo iniziare con brintellix perché nn ci sono stati grandi miglioramenti, ora ho chiesto al mio.medico se dovevo scalare lo zoloft prima di inizio il nuovo farmaco ma mi ha risposto che nn c’era bisogno!! Ora nn so.che fare e da domani inizio il nuovo farmaco..grazie infinite in attesa della sua risposta
Buongiorno Antonella
capisco il suo smarrimento.
Il passaggio da un farmaco all’altro dovrebbe avvenire con un progressivo passaggio da un farmaco all’altro, questo per evitare due tipi di effetti spiacevoli: di “rimbalzo” da una troppo repentina sospensione del vecchio farmaco e per evitare gli effetti collaterali del nuovo farmaco al quale il corpo deve abituarsi progressivamente.
Le consiglio di procedere progressivamente da uno all’altro, magari chiedendo al suo medico una scaletta possibile di scalaggio e incremento concomitante del nuovo farmaco.
BRINTELLIX dovrebbe essere aumentato di una goccia die fino a 5 come primo step e quindi a salire secondo le esigenze cliniche e terapeutiche.
Un cordiale saluto
Federico Baranzini
Lorella
gentile dottore ho 56 anni e da 9 anni soffro di depressione maggiore grave ricorrente. Sono stata ricoverata piu’ volte in psichiatria per tentato suicidio. Ora sono in terapia con efexor 150mg +75mg. Lamotrigina 100mg 2 volte al di e trittico 100 la sera +felison 30g. In questi ultimi 2 anni ho notato che progressivamente ho perso molto memoria a breve termine e quando devo parlare od esprimere un concetto non “mi vengono le parole”, non riesco a prestare sufficiente attenzione in quello che faccio Tutto cio’ mi sta creando grossissimi problemi lavorativi e relazionali con colleghi e superiori. Vedo che la cosa sta’ peggiorando sempre piu’. Purtroppo sono seguita non a sufficienza dallo psichiatra Ho visto che c’è un nuovo antidepressivo, vortioxetina , che agisce bene anche per il problema cognitivo. ho timore a parlare al mio psichiatra di questo farmaco visto che non da cosi’ tanta importanza a questi problemi . grazie
Gentile Lorella
la VORTIOXETINA si è resa capace negli studi condotti nel migliorare i sintomi di deterioramento cognitivo legati alla depressione. Non è detto che i suoi sintomi siano legati alla sua depressione. Prima di tutto dovrebbe sottoporsi ad una valutazione neurologica neuropsicologica per poterne stabilire la natura.
Inoltre devo anche aggiungere che l’assunzione cronica di benzodiazepine (FELISON) può associarsi a cali prestazionali e della memoria solitamente reversibili. Pertanto la invito a valutare assieme al suo medico strategie differenti prima di pensare ad una sostituzione dell’antidepressivo visto che mi pare di capire stia funzionando bene. La comparsa di sintomi cognitivi non è dipr sè motivo di sostituzione della terapia antidepressiva.
Un cordiale saluto
Federico Baranzini
Buongiorno Dottore, io prendo il BRINTELLIX da novembre perché ho avuto dei cali alla memoria, ora sto molto bene e non ho più problemi, ma mia domanda è questa: siccome faccio le donazioni del plasma al Avis mi hanno detto che non posso donare per le gocce che prendo. È vero? Grazie mille. Gloria.
Buongiorno Gloria,
si è vero. Anche alcuni miei pazienti sono nella sua stessa situazione. Le regole sono chiare. E’ una delle voci che implica la sospensione ovviamente temporanea alla donazione.
Riprenderà presto, non si preoccupi! E grazie per quello che fa, ha un valore morale e civico altissimo!
Cordiali saluti
Federico Baranzini
Salve dr. Branzini, volevo dirle che io prendo BRINTELLIX 20 mg da circa 2 mesi, partendo da 3 gocce aumentando di 3 gocce ogni settimana fino ad arrivare a 20. Il motivo per cui mi è stato prescritto, in questo caso da un medico odontostomatologo, è la “sindrome della bocca urente”. Io sto meglio con la sintomatologia, nonostante la nausea, ma spero di stare meglio. Lei mi conferma l’utilizzo e l’efficacia del farmaco in questo senso? Grazie
Gentile Paola,
la sindrome della bocca urente è una condizione complessa e spesso frustrante per chi ne soffre, caratterizzata da dolore o sensazione di bruciore nella bocca senza una causa dentale o medica evidente. La gestione di questa sindrome può essere sfidante e spesso richiede un approccio multidisciplinare.
Il BRINTELLIX, noto principalmente come antidepressivo della classe degli inibitori della ricaptazione della serotonina e degli antagonisti dei recettori della serotonina (SSRI/SRA), è utilizzato prevalentemente per il trattamento della depressione maggiore. Tuttavia, è noto che alcuni antidepressivi possono avere effetti benefici in condizioni di dolore cronico e disturbi somatosensoriali come la BMS, probabilmente a causa della loro capacità di modulare i percorsi del dolore nel sistema nervoso.
Nonostante ciò, è importante sottolineare che l’uso di vortioxetina per la sindrome della bocca urente non rientra nelle indicazioni approvate primariamente per questo farmaco, il che significa che potrebbe essere considerato un “uso off-label”. Gli usi off-label sono pratiche comuni in medicina, specialmente in casi in cui le opzioni terapeutiche standard sono limitate o non hanno avuto successo, ma è fondamentale che tali decisioni siano prese sotto stretta supervisione medica.
Mi incuriosisce la prescrizione da parte di un odontostomatologo, il che mi fa supporre una stretta collaborazione con specialisti nel campo della salute mentale, dato che questo tipo di trattamento di solito cade sotto la competenza di neurologi o psichiatri. Se non lo ha già fatto, potrebbe essere utile consultare anche uno specialista in queste aree per un’opinione integrata e per monitorare attentamente sia i benefici che gli effetti collaterali del trattamento.
In merito agli effetti collaterali come la nausea, questi sono piuttosto comuni all’inizio del trattamento con antidepressivi, ma tendono a diminuire con il tempo. Tuttavia, se gli effetti collaterali diventassero troppo fastidiosi o persistenti, sarebbe opportuno discuterne con il medico che potrebbe valutare la necessità di aggiustare il dosaggio o considerare alternative terapeutiche.
Spero sinceramente che le informazioni fornite possano esserle di aiuto e che continui a riscontrare miglioramenti
Cordiali saluti,
Federico Baranzini
Buongiorno, ho 26 anni, soffro da anni di disturbo ossessivo compulsivo grave. Ho preso per 2 anni e mezzo Cipralex 20mg e ability 10mg (accompagnati da psicoterapia) e ho avuto ottimi miglioramenti, tanto da poter smettere di prendere i farmaci. Sono passati 2 anni e il Doc è tornato, peggio dell’inizio, tanto che sto valutando di ricominciare con i farmaci.
Volevo sapere sotto quali aspetti Brintellix può essere migliore di cipralex. Soprattutto sotto l’aspetto sessuale e del metabolismo.
Grazie mille.
Cara Luisa,
per quanto di mia conoscenza ad oggi la VORTIOXETINA non ha una indicazione ufficiale e riconosciuta al trattamento del DOC. Dli studi presenti in letteratura sono pochi e basati spesso su pochissimi casi o addirittura singoli case-studies.
Ovviamente ciò non toglie che si possano essere casi in cui possa valere la pena provare, off-label appunto, ovvero fuori dalle linee guida per il DOC e come detto il farmaco stesso, in accordo con il proprio medico. E’ qualcosa che deve essere deciso tra di voi.
sulla carta quindi questa molecola dovrebbe garantire un minore impatto sulla sfera sessuale sia nell’uomo che nella donna e una minore possibilità di interazioni farmacologiche.
Un cordiale saluto
Federico Baranzini
Salve io soffro di depressione da 3 anni con xanax 1mg al giorno e adesso ho iniziato a prendere brintellix ho iniziato con 3 gocce per 4 giorni adesso sono a 10 ma quando comincia a fare effetto grazie mille
Salve Mauro
questo farmaco come altri della categoria, impiega dalle 2 alle 4 settimane a produrre un qualche effetto terapeutico. A volte anche 6 settimane a seconda del dosaggio, che solitamente in questo caso specifico più è alto (fino a 20 mg die ma varia per età) maggiore sarà l’efficacia a parità di effetti collaterali. Ovviamente la risposta di ognuno è molto soggettiva ed è difficile poter esprimere una previsione. Deve provare. Mi raccomando riporti sempre al suo medico e cerchi un confronto con lui.
Cordiali saluti.
Federico Baranzini
Sera Dott. Prendo da febbraio un c/p di brintellix da 10, a tutt’oggi mi porta solo inquietudine ed agitazione ,io soffro di ansia generalizzata e depressione maggiore, prendo anche 3cp al di di Xanax e Pregabalin da 10ma nessun effetto positivo solo ansia e pensieri negativi e paura tutto il giorno, ho provato il cymbalta dopo un po’ nessun effetto e così citalopram ed altri.mi aiuti.grazie Anna
Buongiorno Sig.ra Anna,
intanto inizierei col dire che vortioxetina non è specificatamente indicata per il trattamento dei disturbi di ansia se non quando l’ansia è associata a depressione maggiore che rappresenta il primo target. Anche se esiste l’uso nella pratica clinica di prescriverla anche per l’ansia (non associata ad alterazione dell’umore) in realtà non è ancora stata, per quanto di mia conoscenza, completamente confermata la sua efficacia. Secondariamente questa molecola riesce a dare il meglio ad alti dosaggi. Detto ciò la invito a valutare forme di cura complementari a quella farmacologica, che ovviamente non escludo possa essere ottimizzata dal suo curante, come la psicoterapia. Aggiungo una nota di prassi farmacologica: non è detto che una molecola usata in passato risultata poco efficace, non possa invece esserlo a distanza di tempo. Cordiali saluti. Federico Baranzini
Buongiorno,sto prendendo brintellix10 mg al giorno ,più alprozollam 0,50 2 volte al giorno sto in cura da anni per attacchi panico , ansia,e depressione .Ho forte dolori di schiena dott .mi prescritto Brufecod per la notte . vorrei sapere sapere se non ci sono problemi? Potrei prendere ? Grazie
Buongiorno Irena
BRUFECOD contiene codeina e ibuprofene, un antinfiammatorio non steroideo.
L’uso di codeina insieme a VORTIOXETINA può aumentare il rischio di una condizione rara ma da non sottovalutare chiamata sindrome serotoninergica, che può includere sintomi quali confusione, allucinazioni, convulsioni, variazioni estreme della pressione sanguigna, aumento della frequenza cardiaca, febbre, sudorazione eccessiva, brividi o tremori, visione offuscata, spasmi o rigidità muscolare, tremore, incoordinazione, crampi allo stomaco, nausea, vomito e diarrea.
L’uso di VORTIOXETINA insieme a IBUPROFENE può aumentare il rischio di emorragie. L’interazione può essere più probabile se si è anziani o si soffre di malattie renali o epatiche.
Nella mia esperienza l’uso sporadico di queste molecole non è necessariamente problematico o portatore di effetti nocivi soprattutto se non vi sono condizioni cliniche di partenza (età elevata, malfunzionamento di fegato o reni, ecc…) che ne controindichino l’uso o necessitino di precauzioni o attenzioni particolari.
Per questo la devo rinviare al suo medico per ulteriori chiarimenti visto che solo lui conosce la sua situazione clinica.
Un cordiale saluto
Federico Baranzini
Buongiorno. Mio marito presenta deterioramento cognitivo e soffre di leggera forma depressiva. Il geriatra gli ha prescritto Vortioxetina 5 gocce, ma il nostro medico di base ha tenuto a informarci che inizialmente il farmaco può provocare un peggioramento della situazione e dare disturbi di nausea. Questo ci preoccupa un po’. Corrisponde al vero? Quanto tempo potrebbe passare prima della scomparsa di questi effetti negativi?
E poi volevo sapere: Vortioxetina crea dipendenza?
La ringrazio sentitamente
Floriana
Gentile Floriana
la ringrazio per la domanda.
Procedo per gradi. Si il farmaco, come tutti i farmaci di questa categoria, può provocare nausea e cefalea nei primi giorni di assunzione, con una probabilità direttaente proporzionale alla velocita con la quale si titola il farmaco. Solitamente inoltre tali sintmi scopaiono dopo pochi giorni non appena l’organismo si sia abituato. “Pochi giorni” nella mia esperienza significa circa 7-10 giorni.
La VORTIOXETINA non crea o induce dipendenza come usulamente siamo abituati a immaginare succeda per altri farmaci come i barbiturici o le benzodiazepine o gli oppiacei. Ciò non significa che la sospensione dovrà avvenire lentamente per evitare sintomi da sospensione rapida o detti di “rimbalzo”.
Spero di aver risposto alle sue domande.
Un cordiale saluto
Federico Baranzini
Buongiorno dottore vorrei chiedere il suo parere, da ragazzo fino a qualche anno fa’ ho avuto problemi di ansia con attacchi di panico e umore deflesso, tra varie cure fatte e interrotte sono andato avanti, ad oggi la cosa che mi angoscia è una vera e propria ipocondria verso mio figlio piccolo, paura che si ammali, paura di cose brutte, da piccolo ha avuto episodi convulsivi febbrili e ora vivo nell’angoscia nonostante abbia 9 anni e non ha più avuto episodi neanche con 40 di febbre.
Ma rimugino di continuo pensieri che gli venga la febbre oppure chissà cosa.
Grazie del suo tempo
Gentile Claudio,
pocco comprendere bene le sue preoccupazioni paterne, ma devo anche ricordarle che non sarà certo il suo rimuginare tutto il giorno a impedire a suo figlio di andare incontro alla vita e alle esperienze (anche di malattia e malessere) che questa ci offre. In altre parole, non può proteggerlo sempre e comunque e da tutto con il rischio di trasmettergli le sue paure.
Circa le convulsioni febbrili infantili, come credo sappia, è fisiologico che con la crescita passino e non ritornino più. Il quadro clinico di cui parla quindi mi pare faccia riferimento ad uno spostamento da sè al figlio di un problema di natura ipocondriaco ossessiva che meriterebbe una valutazione specialistica.
Cordiali saluti
Federico Baranzini
Buongiorno Dottore, da circa 2 mesi sono in cura con brintellix, passando da 5 mg a 20 mg giornaliere. Devo dire che sto’ benino, ma manca ancora tanto per stare proprio bene. Secondo voi al farmaco ci vuole ancora tempo per agire o la dose è bassa?grazie!
Gentile Utente,
mi fa piacere apprendere che il trattamento con Brintellix (vortioxetina) stia dando i primi risultati positivi, sebbene non abbia ancora raggiunto l’efficacia desiderata.
Per quanto riguarda la dose di 20 mg giornalieri, essa rientra nell’intervallo terapeutico raccomandato per questo farmaco antidepressivo. Tuttavia, è importante tenere presente che il pieno effetto della vortioxetina può richiedere diverse settimane, talvolta anche 2-3 mesi, prima di manifestarsi completamente.
Ogni individuo può rispondere in modo diverso al trattamento, sia in termini di tempo di latenza che di dose efficace.
Le consiglierei di continuare ad assumere regolarmente la dose attuale di 20 mg per altre 4-6 settimane, monitorando attentamente i sintomi e la risposta terapeutica. Se dopo questo periodo di tempo non dovesse percepire un ulteriore miglioramento, sarebbe opportuno discuterne con il suo medico curante.
Il suo medico potrà valutare l’opportunità di considerare eventuali aggiustamenti o alternative terapeutiche, in base alla sua specifica situazione clinica.
La invito a mantenere la costanza nell’assunzione del farmaco e a non scoraggiarsi, poiché spesso è necessario del tempo per trovare il giusto bilanciamento.
Cordiali saluti
Federico Baranzini