I disturbi d’ansia rappresentano una delle problematiche di salute mentale più diffuse al mondo, colpendo circa il 40% della popolazione nel corso della vita. Si caratterizzano da una sensazione di preoccupazione e apprensione eccessive e persistenti, che possono interferire significativamente con la vita quotidiana.
Tuttavia, la diagnosi e il trattamento dell’ansia spesso si basano su criteri soggettivi e auto-riferiti, con conseguenti limitazioni e imprecisioni. Inoltre, i farmaci attualmente utilizzati per trattare l’ansia non sono sempre efficaci in tutti i pazienti e possono causare effetti collaterali indesiderati.
In questo contesto, la ricerca scientifica sta esplorando nuove strade per migliorare la diagnosi e il trattamento dell’ansia, aprendo la porta alla medicina di precisione.
Uno dei fronti più promettenti è l’identificazione di biomarcatori del sangue che possano fornire indicazioni obiettive sulla presenza e la gravità dell’ansia.
Recentemente, i ricercatori della Indiana University School of Medicine hanno pubblicato su Molecular Psychiatry i risultati di una ricerca nello studio dell’ansia, sviluppando un nuovo test del sangue.
Biomarcatori del sangue per l’ansia: una nuova frontiera
I ricercatori hannno identificato diversi biomarcatori del sangue che potrebbero essere utilizzati per diagnosticare l’ansia e prevedere la sua gravità. Lo studio, condotto da un team di ricercatori internazionali, ha analizzato i campioni di sangue di pazienti con disturbi psichiatrici, misurando l’espressione genica in diversi momenti di ansia utilizzando un approccio a più fasi che includeva la scoperta, la prioritizzazione, la convalida e l’analisi delle vie biologiche.
Hanno identificato un elenco di 95 possibili biomarcatori con la migliore evidenza scientifica disponibile e li hanno testati su soggetti con ansia grave. Hanno scoperto che l’accuratezza della diagnosi dell’ansia era maggiore con un approccio personalizzato in base al sesso e alla diagnosi psichiatrica.
I ricercatori hanno identificato un gruppo di sei biomarcatori che si sono dimostrati particolarmente promettenti: GAD1, NTRK3, ADRA2A, FZD10, GRK4 e SLC6A4.
Questi biomarcatori hanno mostrato una buona capacità di distinguere tra i pazienti con ansia elevata e quelli con ansia bassa.
Inoltre, i ricercatori hanno scoperto che i biomarcatori possono essere utilizzati per prevedere la gravità dell’ansia e il rischio di future riacutizzazioni. Questa scoperta apre la strada a nuove strategie di trattamento personalizzate, che potrebbero consentire di identificare il farmaco più efficace per ogni paziente e di monitorarne la risposta al trattamento.
Test del Sangue per l’Ansia: un passo verso la medicina di precisione
Il test del sangue per l’ansia, sviluppato da MindX Sciences in collaborazione con i ricercatori dell’Indiana University, si basa sull’analisi dei biomarcatori nel sangue per valutare lo stato di ansia di un individuo. Il test del sangue per l’ansia ha diverse applicazioni e benefici significativi sia per i pazienti che per i medici. Ad esempio:
- fornisce un metodo oggettivo per la diagnosi dell’ansia, superando le sfide legate alla valutazione soggettiva dei sintomi. Ciò può evitare che i pazienti vengano mal diagnosticati o che i sintomi vengano erroneamente attribuiti ad altre condizioni mediche.
- i ricercatori possono identificare con precisione la gravità dell’ansia attuale e prevedere il rischio di sviluppare livelli più elevati di ansia in futuro.
- il test del sangue per l’ansia può essere utilizzato per determinare la scelta del trattamento più appropriato per l’ansia di un paziente. Identificando i biomarcatori specifici nel sangue, i medici possono abbinare i pazienti a farmaci e integratori alimentari che saranno più efficaci per il loro profilo biologico. Questo approccio personalizzato al trattamento riduce il rischio di prescrivere farmaci in modo errato o che possono causare dipendenza.
- può anche fornire una panoramica completa della salute mentale di un paziente nel tempo. Integrando questo test con altri test del sangue sviluppati per il dolore, la depressione e il disturbo da stress post-traumatico, i medici possono ottenere una visione più approfondita della salute mentale di un individuo e del rischio di futuri problemi di salute mentale.
Conclusioni
L’identificazione di biomarcatori del sangue per l’ansia rappresenta un passo importante verso la medicina di precisione per questa condizione. Questi biomarcatori potrebbero rivoluzionare il modo in cui l’ansia viene diagnosticata e trattata, offrendo ai pazienti nuove speranze per una vita migliore.
Tuttavia, è importante sottolineare che la ricerca in questo campo è ancora in fase iniziale e sono necessari ulteriori studi per confermare questi risultati e per sviluppare test diagnostici basati sui biomarcatori.
Lo studio è di natura osservazionale e non stabilisce un rapporto di causa ed effetto diretto tra biomarcatori e psicofarmaci. La ricerca futura è necessaria per confermare questi risultati e per chiarire i meccanismi sottostanti alle interazioni osservate.
Nonostante ciò, le prospettive per il futuro sono molto promettenti e aprono la strada a un futuro in cui l’ansia potrà essere gestita in modo più efficace e preciso, migliorando la qualità della vita di milioni di persone.
Fonte:
Roseberry K., Le-Niculescu H., Levey D. F. et al. Towards precision medicine for anxiety disorders: objective assessment, risk prediction, pharmacogenomics, and repurposed drugs. Molecular Psychiatry, 2023.
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