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L’assunzione di determinati farmaci antidepressivi SSRI come il citalopram sembra avere ripercussioni negativi sul ritmo cardiaco : alcuni ricercatori di Boston sembrano, però, essere sulla buona strada per un eventuale rimedio a questi effetti collaterali. Alcuni ricercatori hanno scoperto una relazione tra il citalopram e due altri antidepressivi e il prolungamento dell’intervallo QT corretto, ovvero uno degli indicatori del rischio di aumento di aritmia ventricolare. Gli altri due antidepressivi presi in
Un’equipe di ricercatori norvegesi ha stabilito di recente una connessione tra ansia paterna durante il periodo pre-natale e problemi comportamentali nei figli durante i primi anni di vita. La ricerca si rivela importante soprattutto a livello di prevenzione per quanto concerne i futuri genitori. Da tempo i medici sono a conoscenza delle ripercussioni che l’assunzione di determinati comportamenti da parte di una donna incinta possono avere sulla salute psico-fisica del
Alcuni recenti studi sembrano dimostrare un’interessante associazione tra l’assunzione di beta-bloccanti e la diminuzione del rischio di Alzheimer e demenza senile nelle persone anziane affette da ipertensione.
Un’equipe di ricercatori dell’Università di Harvard ha portato a termine uno studio su un campione di adolescenti in cura per problemi di salute mentale scoprendo che nella maggior parte dei casi il trattamento non é sufficiente a prevenire episodi di ideazione suicidaria.
Uno studio effettuato su un campione di gemelle ha svelato come l’ossessione tipicamente femminile per la magrezza potrebbe essere dovuta a dei fattori di tipo genetico e non solamente all’influenza dell’ambiente esterno o dei media.
Uno studio francese sembra gettare luce su alcuni effetti collaterali delle benzodiazepine nei pazienti anziani: sembra, infatti, che gli ansiolitici di questo tipo siano in grado di aumentare il rischio di insorgenza della demenza senile del 60% nei pazienti in età avanzata.
I disturbi d’ansia di tipo cronico portano all’accorciamento dei telomeri nel DNA contribuendo così ad un invecchiamento precoce, questo almeno è quanto ha scoperto l’equipe della Dottoressa Okereke dell’Università di Harvard a Boston.
Il progresso degli ultimi secoli in campo medico e tecnologico ha portato con sé la naturale conseguenza di permettere un allungamento della vita media della popolazione mondiale: sono sempre di più le persone che raggiungono un’età un tempo giudicata impensabile e chissà che in futuro i traguardi in questo senso non possano essere superati ulteriormente.
Un gruppo di pazienti donne affette da depressione severa ha mostrato segni di miglioramento dopo una terapia volta a combattere la carenza da vitamina D, aprendo una nuova via alla ricerca per il trattamento della depressione.
Sin dai tempi di Freud si è sempre sostenuto che la depressione porta con sé un accentuato senso di colpa nei pazienti affetti: uno studio recente offre la dimostrazione scientifica di questa ipotesi per nulla infondata con l’aiuto della risonanza magnetica funzionale.
In un mondo sempre più informatizzato, dove sempre più adolescenti soffrono di depressione ma rifiutano le sedute di terapia, ecco che proprio un videogioco sembra destinato ad invertire questa tendenza.
Quali cure per la OSAS e depressione? Una breve revisione
Spesso scambiato per depressione, il disturbo post-traumatico da stress che insorge a seguito di una sindrome coronarica acuta necessita di una diagnosi più esatta per evitare le gravi conseguenze che può portare al paziente Nell’immaginario collettivo, il disturbo post-traumatico da stress (PTSD o DPTS) viene solitamente associato ai reduci di guerra o a quanti si sono trovati a vivere l’esperienza traumatica di un terremoto, due eventi completamente diversi tra loro
Da qualche tempo era nota la relazione tra la depressione e le cadute di cui sono spesso vittima i pazienti anziani. Uno studio australiano ha finalmente confermato l’importanza di questo legame consentendo un programma di prevenzione mirato al riguardo.
Gran parte dei pazienti sottoposti alla terapia cognitivo-comportamentale incontrano spesso dei problemi di tipo pratico che impediscono loro di seguire in modo continuativo il trattamento. Ecco che uno studio condotto a Chicago sembra essere in grado di fornire una valida soluzione a questo problema: la somministrazione telefonica della terapia cognitivo-comportamentale. La terapia cognitivo-comportamentale (TCC) figura tra i metodi ritenuti maggiormente efficaci nel trattamento della depressione, soprattutto nel caso di quei
Alcuni studi recenti sembrano mostrare l’esitenza di un legame alquanto sorprendente tra l’assunzione di cibi iper-calorici e l’insorgenza della depressione.