Domande e Risposte
E’ fondamentale evitare di assumere alimenti o bevande che contengono tiramina o bevande alcooliche durante l’assunzione degli antidepressivi IMAO, soprattutto per quanto riguarda quelli di vecchia generazione come la fenelzina, l’isocarboxazid e la tranilcipromina. Questo è dovuto al fatto che l’interazione tra i farmaci antidepressivi IMAO e la tiramina può causare un aumento improvviso e grave della pressione sanguigna, causando una crisi ipertensiva. L’assunzione di moclobemide tende a diminuire il
Su dieci pazienti che intraprendono un trattamento a base di antidepressivi per migliorare uno stato di depressione moderata o severa, dai 5 ai 7 riscontrano dei benefici dopo qualche settimana dall’inizio del trattamento. Fino a 3 persone su dieci, però, riescono a migliorare con l’assunzione di un placebo nello stesso tempo impiegato per il miglioramento da persone che non curano la depressione. Se soffrite di depressione e assumete antidepressivi, quindi,
Solitamente si ricorre alla prescrizione di antidepressivi IMAO quando tutti gli altri tipi di antidepressivi di nuova generazione – come fluoxetina, citalopram e sertralina – hanno fallito nel trattamento della depressione o hanno causato gravi effetti collaterali. Gli antidepressivi IMAO possono, inoltre, essere utilizzati in caso di depressione atipica. Nella maggior parte dei casi, gli antidepressivi IMAO vengono prescritti da medici specializzati in particolare nel trattamento della depressione. I pazienti
Gli antidepressivi inibitori della monoamino ossidasi (IMAO) sono un gruppo di farmaci usati per il trattamento della depressione. Questi medicinali iniziano ad avere effetto dopo tre settimane dall’inizio dell’assunzione: per un decorso normale, quindi, è necessario assumere questi antidepressivi per almeno sei mesi dopo la scomparsa dei sintomi. E’ importante evitare di assumere alcool o cibi che contengono tiramina come formaggio, fegato, yogurt durante il trattamento con farmaci IMAO. Anche
Gli antidepressivi triciclici non sono dei tranquillanti e, quindi, non si ritiene che causino dipendenza. E’ possibile per molti pazienti interrompere l’assunzione di triciclici in ogni momento anche se è consigliabile ridurne gradualmente l’assunzione in vista del termine del trattamento: questo per evitare l’insorgenza di sintomi da “rimbalzo” dovuti ad una fine improvvisa del trattamento. I sintomi da rimbalzo, però, non indicano una dipendenza dal farmaco dal momento che tra
Nella maggior parte dei casi, i pazienti riscontrano degli effetti collaterali di lieve entità o nessun effetto collaterale durante l’assunzione degli antidepressivi triciclici. Gli eventuali effetti collaterali possono variare a seconda delle varie preparazioni. E’ consigliabile leggere sempre il foglietto illustrativo che accompagna la confezione del medicinale all’interno del quale è possibile leggere la lista di tutti i vari effetti collaterali possibili. In questo paragrafo ci limiteremo ad elencare i
Esistono in commercio diversi tipo di antidepressivi triciclici tra i quali l’imipramina, l’amitriptilina, la doxepina, la mianserina e il trazodone ognuno dei quali assume diversi nomi a seconda delle case farmaceutiche. Non vi è un solo tipo indicato per tutti i pazienti: sarà il medico a decidere quale sia il migliore a seconda dei vari pazienti prendendo in considerazione diversi fattori tra i quali l’età del paziente, altri eventuali farmaci
In alcuni pazienti è possibile notare un miglioramento dei sintomi già a partire da pochi giorni dall’inizio del trattamento. Soliamente, però, un antidepressivo impiega dalle 2 alle 4 settimane per essere realmente efficace. Alcuni pazienti interrompono il trattamento dopo appena una settimana pensando che la cura non funzioni. E’, però, consigliabile attendere dalle 3 alle 4 settimane prima di decidere se un antidepressivo sia o meno efficace. Se la depressione
L’azione degli antidepressivi si svolge a livello dei neurotrasmettitori, ovvero le sostanze chimiche del cervello ritenute responsabili dell’insorgenza di depressione e altri disturbi: alterandone l’equilibrio, gli antidepressivi riescono a trattare le malattie a carico del cervello. Quanto sono efficaci gli antidepressivi triciclici? Dopo aver assunto un antidepressivo, dalle 5 alle 7 persone su dieci riferiscono di aver provato dei benefici nel trattamento della depressione moderata o severa. Inoltre, fino a
Benchè gli antidepressivi triciclici vengano solitamente impiegati per il trattamento della depressione, questa tipologia di farmaci può essere utilizzata per trattare anche altri disturbi quali: emicrania, disturbo ossessivo-compulsivo, mal di testa ricorrenti, disturbo di panico altre forme di dolore. Il termine “triciclico”, utilizzato per definire questi farmaci, fa riferimento alla loro struttura chimica particolare. E’ fondamentale assumere i farmaci ogni giorno secondo la dose prescritta dal medico e non interrompere
Non vi è nulla di più sbagliato del pensare che dopo una certa età non si possa imparare nulla di nuovo, cimentarsi in nuove attività o provare stili di vita differenti. La verità è che il cervello umano non smette mai di cambiare così che gli anziani sono in grado di imparare e di adattarsi alle novità esattamente come i più giovani. Spesso, superare la depressione significa trovare nuovi stimoli,
Il disturbo depressivo può presentarsi sotto diverse forme: Disturbo depressivo maggiore o depressione maggiore: è caratterizzato da tutta una serie di sintomi che impediscono all’individuo di svolgere le regolari attività della vita quotidiana quali il mangiare, il dormire, lo studiare, il lavorare e altre attività un tempo considerate piacevoli. Proprio per questo la depressione maggiore è considerata invalidante. Durante il corso della loro vita alcune persone possono sperimentare un solo
A causa della natura stessa della depressione, chi ne soffre è spesso portato a rinchiudersi in se stesso senza cercare aiuto. Nel caso delle persone anziane, questa tendenza è aggravata dallo stigma legato alla malattia mentale nel passato o al semplice fatto che la depressione non è considerata come una malattia vera e propria. Se conoscete una persona anziana affetta da depressione, però, potete fare la differenza nella loro vita
Molti medicinali possono avere tra gli effetti collaterali la depressione. Chi assume più medicinali è particolarmente a rischio soprattutto perchè con l’avanzare dell’età il nostro corpo diventa più sensibile e meno efficace nel metabolizzare i medicinali assunti. Tra i medicinali che possono causare o aggravare i sintomi di depressione vi sono: medicinali per la pressione sanguigna (clonidina) beta-bloccanti (Lopressor, Inderal) calcio-antagonisti medicinali per il Parkinson medicinali per l’ulcera (Zantac, Tagamet)
L’alcool potrebbe apparire come un rimedio invitante per superare i problemi legati al dolore fisico ed emotivo che sopraggiungono con l’avanzare dell’età. Potrebbe essere considerato un aiuto nel distogliere l’attenzione da una malattia o dal senso di solitudine, o potrebbe aiutare a dormire la sera. Per quanto l’alcool potrebbe avere degli effetti benefici al momento dell’assunzione, potrebbe causare dei problemi a lungo termine. Il consumo di alcool, infatti, aggrava i
La depressione e la tristezza non costituiscono affatto una parte inevitabile dell’invecchiamento, nè un segno di debolezza o un difetto della personalità